Mailrockèunaltracosa

Mailrockèunaltracosa!


Mi (ri)presentoCerto! Che discorsi. E’ un’altra cosa. Rock non è il primo termine di rock'n'roll, non è musica o genere musicale, non deriva da questo o quello,  non per noi ragazzetti anni di piombo. Per le strade armi nuove e antiche, bombe nelle piazze, pistole per le gambe dei professori, manganelli sulla testa di ‘quellaltri’ e spade nelle vene di tutti tanti. Le mammine non accompagnavano i pargoli a fare sport soffermandosi in tribuna, i papà non aspettavano fuori dalle discoteche come lampioni assonnati col pigiama sotto il cappotto. La paghetta una chimera di un mondo lontano.  Autostop, a piedi, in treno o in autobus spostarsi era sempre fatica e finire nella città sbagliata, nel quartiere sbagliato… , ci volevano  gambe da cavallo e  reazione da mangusta, a volte non bastava. Europa disunita, spaccata in migliaia di piazze e fazioni, quasi paurosa e sicuramente spaventata. Poi…. Eccolo,   un tono, cupo, armonioso, costante, come denso liquido distribuito. Non musica o canzoni, una nota sola , sorda, bassa, vibrante, continua, permeante, universale. Energia involuta, rude, sopraffina, rozza, variopinta, semplice, magica, sua maetà il Rock. Non uno stile di vita, LA VITA, la nostra vita. Nelle cantine, nelle piazze, nei vestiti, nei pori, negli odori,  nei gesti, nella violenza e nelle carezze, Rock. Nulla di più lontano da Celentano e le sue etichette, lui parla del ‘n’roll, quell’altro, quello che è scopiazzare, affollarsi davanti allo stesso negozio o alla scaletta di un aereo, quello che inonda di strillini acuti la hall dell’albergo ove dimora il pomatato canterino. Etichetta, musica e abbigliamento, business e pastorizia di anime.  No, nessuna etichetta, non musica ma anche musica, non PFM o Guccini, che palle, nessun dettato ‘impegno’. Niente discorsi con la erre moscia o la lisshca, niente sorcini e amori tossici.  Niente destra o sinistra, etichette, maschi o femmine, rosa o azzurro, bianco o nero, niente, solo Rock, sempre avanti e sempre in altre direzioni.  Jan Anderson , il lungomare di San Sebastian, il bianco Boss , Cala Luna,  il Nero Alì, Alexanderplatz, Ulster, le periferie violente di Bruxelles , metallo pesante, fenicotteri rosa, zucchero marrone, libano giallo, vino rosso e fumo nero, tramonti infiniti, Lou & David, Marsiglia in inverno, trecce rasta e teste skin, lavoro nero e  libertà, Rock. Inconsci forse di quanto ci stesse veramente accadendo solo perché travolti da adrenaliniche esistenze, sempre con quell’inenarrabile scatenata serenità che scorreva nelle vene, su dai piedi ai capelli, Rock. Io, un paesino sperduto nel tempo dove la motosega è un’astronave, due soli mangianastri al catasto, una casa in costruzione e tre monelli scalzi, seduti su una rete rotta senza materasso in una stanza senza pavimento, un giradischi a carbone, il primo lp dei Led….. Anto ora  è tetraplegico ma non chiede di morire, è stato intriso, impregnato dalla magia della vita, dal Rock. Dazed And Confused. 32 anni dopo,  se ci strizzano goccioliamo ancora Energia. Una corsa nella vita col Rock come combustibile e comburente, Energia…… mailrockèunaltracosa, è Rudemavolgare ;)