PCL Sezione di TO

Post N° 25


CONTRO  IL  SUPERSFRUTTAMENTO                 UN SECCO  NO  AI  17 TURNIL’accordo che  FIM-FIOM-UILM hanno sottoscritto con la FIAT il 13 dicembre 2007 è l’ennesima dimostrazione che  la burocrazia sindacale é parte integrante di quella concertazione che tanto danno ha prodotto sulla pelle dei lavoratori.Il portare la lavorazione a 17 turni alla Meccanica (Powertrain)e a 18 turni a Pomigliano d’Arco e a Termini Imerese non è altro che un aumento dello sfruttamento operaio.Non si può gridare allo scandalo delle morti bianche se contemporaneamente i Sindacati Confederali, in nome della concertazione, trattano su un prolungamento dei turni di lavoro, accettando in questo modo la saturazione degli impianti, il dover lavorare il sabato mattina, i giorni festivi, iniziando il turno successivo la domenica notte. Sono le turnazioni, gli straordinari, gli aumenti dei carichi di lavoro, la riduzione degli organici i responsabili delle tragedie sul lavoro.Non si può addolcire la pillola dello sfruttamento con l’impegno dell’azienda di assumere 250 lavoratori entro il 2010: è il classico specchietto per le allodole.Occorre che i lavoratori, i delegati respingano questo maggior sfruttamento che significa intensificazione dei ritmi: altro che tempo di lavoro liberato! Che fine ha fatto tutta la demagogia dei burocrati sulla riduzione dell’orario di lavoro? Che fine ha fatto la grande discussione politico-culturale del tempo liberato dal lavoro per mezzo delle 35ore?E’ la saturazione degli impianti, la diminuzione degli organici, il lavoro precario che ha portato a bassi salari, a gravi infortuni, non solo alla ThyssenKrupp, ma anche a Mirafiori: l’incidente avvenuto in Carrozzeria la notte tra l’1 e il 2 novembre è stato talmente grave che quel lavoratore è tuttora all’ospedale.In realtà la classe operaia continua a produrre con il suo lavoro ricchezza che le viene estorta dai profitti in crescita esponenziale: soffre di uno sfruttamento e di una intensità di lavoro anche superiore al passato. In cambio riceve bassi salari e paga i suoi sacrifici con migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti l’anno.Per combattere questa realtà che i demagoghi del Centrosinistra e della Sinistra governista denunciano a parole, ma nulla fanno per debellare realmente, è necessario un programma anticapitalista che implichi l’instaurazione del controllo operaio su tutti gli aspetti della vita in fabbrica.Per queste ragioni invitiamo i lavoratori, i delegati a battersi nelle assemblee e nel referendum contro questo accordo sciagurato.                                Votiamo e facciamo votare NO               al referendum sull’accordo dei 17 turni settimanali