PCL Sezione di TO

Post N° 45


BASTA    CON     I    PAROLAI      COSTRUIAMO    IL   PARTITO     DEGLI      OPERAIIl 14 dicembre del 2007 la Stampa borghese dichiarava : “Finalmente c’è l’intesa per i 17 turni alla Powertrain di Mirafiori; la sigla del voluminoso testo, 19 pagine, è arrivata ieri dopo mesi di trattativa.”, per quanto ci riguarda l’ennesima dimostrazione che  la burocrazia sindacale é parte integrante di quella concertazione che tanto danno ha prodotto sulla pelle dei lavoratori e che tanto  produrrà nuovamente con il nuovo modello della contrattazione aggravando ulteriormente la condizione operaia.Ma l’accordo voluto fortemente dalla Fiat e concordato dai vertici burocratici delle organizzazioni sindacali confederali al giudizio dei lavoratori tramite referendum viene bocciato.Un NO importante che riporta al centro i lavoratori e i loro bisogni e che riporta nelle loro mani il diritto a scegliere sul proprio futuro, un no che rivendica e ribadisce un concetto semplice e lampante questo accordo non è altro che un aumento dello sfruttamento operaio. I lavoratori e alcuni delegati hanno respinto l’accordo consapevoli che tutto questo rappresentava e rappresenta nei fatti nient’altro che un maggior sfruttamento, che significava e significa ancor di più oggi un intensificazione dei ritmi di lavoro: altro che tempo di lavoro liberato! Che fine ha fatto tutta la demagogia dei burocrati sulla riduzione dell’orario di lavoro? Che fine ha fatto la grande discussione politico-culturale del tempo liberato dal lavoro per mezzo delle 35ore?I Sindacati Confederali, in nome della concertazione, (non considerando  l’esito del referendum con cui i lavoratori bocciavano l’accordo, anzi denigrando quel risultato), vergognosamente trattano nuovamente e siglano l’accordo in barba a tutti su un prolungamento dei turni di lavoro, acconsentendo i 17 turni, accettando in questo modo la saturazione degli impianti, il dover far lavorare il sabato mattina, i giorni festivi, iniziando il turno successivo la domenica notte (e nel frattempo la Fiat per questo anno comunica settimane di cassa integrazione ogni mese) significa nei fatti  rigettare nel cestino la risposta e il giudizio di tale accordo da parte dei lavoratori, come se quella risposta non contasse assolutamente nulla facendo rientrare dalla finestra ciò che i lavoratori avevano rigettato fuori dalla porta. Intanto ogni giorno i morti sul posto di lavoro non diminuiscono anzi aumentano,sono le turnazioni, gli straordinari, gli aumenti dei carichi di lavoro, la riduzione degli organici i responsabili di tali tragedie . In realtà la classe operaia continua a produrre con il suo lavoro ricchezza che le viene estorta dai profitti in crescita esponenziale: soffre di uno sfruttamento e di una intensità di lavoro anche superiore al passato. In cambio riceve bassi salari e paga i suoi sacrifici con migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti l’anno. I delegati di fabbrica devono rispondere alle esigenze e ai bisogni dei lavoratori e non ai vertici delle burocrazie sindacali e devono essere revocabili in qualsiasi momento su richiesta dei lavoratori stessi. BASTA CON I PAROLAI, COSTRUIAMO IL PARTITO DEGLI OPERAI Per combattere questa realtà è necessario un programma anticapitalista che implichi l’instaurazione del controllo operaio su tutti gli aspetti della vita in fabbrica. Occorre aprire una vertenza generale per il recupero del salario dall’inflazione-vedi ripristino della scala mobile-, occorre abolire la legge 30 e la legge Treu: ci servono forti aumenti salariali uguali per tutti di 300 euro, bisogna batterci per eliminare il supersfruttamento delle cosiddette Cooperative o delle piccole imprese appaltatrici definendo un salario minimo intercategoriale di almeno 1300 euro netti al mese.Basta con le intese e gli accordi sulla testa dei lavoratori. Uniamoci nelle lotte contro le burocrazie sindacali e padronato insieme rilanciamo e rivendichiamo l’indipendenza del movimento operaio e la sua conquista del potere;  diciamo basta ai parolai, costruiamo insieme il Partito degli operai, costruiamo insieme il Partito Comunista dei Lavoratori.