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Primo maggio con noia: festa, farina e forca


Pascolo di rivoluzionari suonati e di complessi coi complessi sovversivi che ce l'hanno col mondo una volta all'anno, i più esacerbati anche tutto l'anno ma senza diretta televisiva, dopodiché si torna alla vita di sempre, tra una birra e uno spino e l'estate a Portofino, con la barca di papà e l'amore di mammà. Elio e le storie tese ne hanno recentemente fatto un pezzo, su questo pezzo di storia musicale, dove ciò che conta è il messaggio sociale, bella ciao e ciao a bella, famose sta taranta, vieni a ballare in Puglia, resistenza ad oltranza, antifascismo militante, quote rosa alla riscossa, un motivetto popolare vi seppellirà, reddito di cittadinanza e dignità, contro i padroni fate girare i cannoni, autoriduzione fino alla morte, esproprio proletario e stile di vita proprietario, noi siamo i giovani, i giovani del SerT perché impazziamo alla kermesse dove chi non salta non est. Un coacervo di stereotipi e di fazzoletti rossi al collo, simbolo di una generazione che si è impiccata da sola, in assenza di fascisti, ad un fascio di luoghi comuni dai quali non riesce più ad uscire. Non che i problemi non siano concreti, tra disoccupazione, inoccupazione, salari da fame e crisi esistenziale, per mancanze di modelli e di aspirazioni, tuttavia, aggirarsi come dinosauri nel cimitero delle passioni estinte, con l'intento impossibile di rianimarle, non muterà la nostra e la loro pessima condizione sociale. Fonte: http://notizie.tiscali.it/politica/socialnews/politica/Petrosillo/7050/articoli/Primo-maggio-con-noia-festa-farina-e-forca.html