osservatorio politic

GUERRA - FINANZIARIA - INDULTO - INCOERENZA POLITICA - ERA MEGLIO RIMANERE IN VACANZA


Purtroppo sono rientrato dalle vacanze, intendiamoci non che sia stato in un posto meraviglioso (Cattolica), ma in vacanza tutte le notizie ti arrivano filtrate, come ovattate, purtroppo al rientro torni a vedere tutto ciò che ti circonda nella pienezza del suo squallore, in particolare mi colpisce la tragedia del Libano, questa coraggiosa e tollerante nazione che sempre ha saputo rialzarsi e sempre gli hanno fatto chinare la testa a suon di bombe, certo che indipendentemente da chi ha torto e chi ha ragione, Israele avrà un ritorno economico dalla distruzione di un concorrente scomodo ed efficiente come il Libano.La legge sull'indulto passata ieri alla camera è un'altro regalo alla solita Italia, quella dei furbi ed inciucioni, viene data l'ennesima spallata alla certezza del diritto in questo paese, viene scelta la strada più semplice ma più densa di effetti negativi per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri che è certo un problema reale ma che andava risolto in modo strutturale, velocizzando i processi, condannando i mandanti politici dei delitti mafiosi, depenalizzando alcuni reati minori, costruendo se necessario nuove carceri, utilizzando lo strumento degli arresti domiciliari e dei servizi sociali, favorendo il reinserimento dei carcerati nel tessuto sociale, mettendo in pratica realmente la parte della legge Gozzini che parla di recupero del detenuto.La scelta dell'indulto è una scorciatoia che non risolverà i problemi delle carceri e che peggiorerà ulteriormente i problemi della giustizia italiana alimentando quel sentimento di impunità che grazie a condoni, indulti, senteze annacquate (vedi ad esempio calciopoli) si è radicata nella morale degli italiani. Probabilmente tra qualche mese una buona parte dei 12.000 beneficiari dell'indulto torneranno in carcere (tranne i 50 condannati per reati di corruzione) e molti saranno incentivati a commettere altri reati visto il clima ipergarantista imperante in Italia, faccio i complimenti a Previti, ha risolto la sua situazione in pochissimo tempo.L'incoerenza politica interna sta assumendo una dimensione da tragedia greca, Rinfondazione, il PDCI, i verdi e l'Italia dei valori stanno facendo dei giochi di equilibrismo politico incredibili per appoggiare questo governo, come si farà a digerire i rospi legati alla finanziaria dopo che abbiamo digerito l'Afganistan e l'indulto? Come reagiranno i verdi quando constateranno la pochezza della politica ambientale di questo governo che non può contraddire gli interessi delle potenti lobbies del cemento, dell'industria, dei cacciatori e dello smaltimento dei rifiuti?, forse tenteranno la solita pezza per salvare la faccia e conservare le poltrone appena conquistate, peccato che a mio modesto parere la politica deve essere lo strumento per perseguire dei fini utili alla società e non il mezzo per ottenere il potere e per far vincere la propria squadra, pubblico la lettera di Gino Strada che è molto esplicativa riguardo al dramma che la coscienza politica di noi sinistroidi sta attraversando.da Gino Strada - 1 luglio 2006 ( dal sito www.peacereporter.net ) Questa mattina ho visto due blindati italiani passare davanti all'ospedaledi  Emergency, nel pieno centro di Kabul. I militari spuntavano dallatorretta, ruotando la mitragliera da destra e sinistra, lentamente, a"coprire" entrambi i lati della strada. Mi sono chiesto che penseranno icittadini di Kabul della loro citta' attraversata da carri armati stranieri.E che sensazione avranno i passanti nel vedersi puntate addosso quellemitraglie?Ho avuto il piacere di conoscere il Ministro Parisi qui a Kabul, e ne hoapprezzato l'interesse per il nostro lavoro. Tornato a casa, leggo sul"Corriere" di oggi una sua dichiarazione che suona cosi': "Se Emergency puoíagire a Kabul, e' grazie alla protezione dei militari".*Domanda secca: perche' un Ministro dice bugie?Una bugia sciocca, tra l'altro, banale, facilmente confutabile: Emergencyera a Kabul gia' nel 2000, quando non c'erano truppe italiane e perfino lanostra l'Ambasciata era chiusa da anni. Gia', eravamo a Kabul, nella Kabultalebana. E dal 1999 inPanchir, con un ospedale che curava chi viveva daquella parte del fronte. Banalmente, per non fare torto a nessuno eoccuparci il piu' possibile di chi aveva bisogno, senza chiedereappartenenze. A Kabul come in Panchir, abbiamo lavorato per anni senzaprotezione militare.Dal 7 ottobre 2001 per oltre un mese Kabul e dintorni sono stati bombardati.Lotta al terrorismo, sicurezza internazionale? La nuova guerra inAfghanistan, signor Ministro, e' iniziata cosi', con i B52  a sganciarebombe anche da sette tonnellate, da quarantamila piedi. Molte migliaia dicivili sono morti sotto quelle bombe, signor Ministro. Possiamo fornirlenomi e indirizzi, se le interessa. Piu' morti, molti di piu', che alle TorriGemelle: hanno fatto "giustizia" quei bombardamenti? O la "guerra alterrorismo" non e' stata invece un altro atto di terrorismo? Moltiplicare levittime, nella macabra rincorsa ad uccidere di piu', ciascuno per le sueragioni, non mi sembra una strada ragionevole. La trovo perfino disumana.Ma torniamo a Kabul. Neanche in quella occasione abbiamo avuto bisogno deimilitari a proteggerci (anzi i militari di ogni sorta erano in verita' ilpericolo). E abbiamo continuato cosi', a Kabul e nel resto dell'Afghanistan.Nei cinque anni di "guerra alterrorismo" abbiamo fatto il nostro lavoro -curare persone ferite o ammalate - senza bisogno dei militari.*E allora, Ministro Parisi, perche' quella bugia?Pero' in qualche modo la capisco: lei "deve" dire bugie sull'Afghanistan. Vie' obbligato dall'avere scelto di partecipare a una operazione di guerracammuffandola e spacciandola per operazione di pace.Non si puo' fare senza raccontare bugie. E senza apparire ridicoli. GliStati Uniti chiamano Gwat quello che stanno facendo in Afghanistan (conEnduring Freedom prima, con l'Isaf poi, infine con la Nato): guerra globalecontro il terrorismo. Il nostro Ministro della Difesa tende invece a farcredere che le truppe italiane (che hanno partecipato a tutte le operazionilanciate in Afghanistan) siano qui a fare la guardia ai medici.Mi spiace contraddirla signor Ministro, ma non siamo qui grazie ai suoisoldati, ne' ad altri militari. Anzi la loro presenza e' per noi motivo diseria preoccupazione, per la sicurezza nostra, del nostro staff e dei nostripazienti. Provi a trovare altre scuse, per giustificarla. Per quanto miriguarda, e per quanto riguarda Emergency, puo' riportare a casa le suetruppe domani mattina. Anzi ci spingiamo a pensare che lei dovrebbe farlo.Per molte ragioni, la piu' evidente essendo che lei ha giurato di rispettarela Costituzione Italiana, articolo 11 compreso.