I democratici tornano ad avere la maggioranza al Congresso dopo 12 anni e riescono a spuntarla, anche se di poco e dopo una estenuante tira e molla elettorale in Virginia e in Montana anche al Senato.La nuova speaker della Camera dei Rappresentanti sarą l'Italo-americana Nancy Pelosi.Il primo importante effetto di questo "terremoto" elettorale sono le dimissioni del Capo del Pentagono Rumsfeld, il suo posto sarą preso da Robert Gates.La vittoria dei democratici č indubbiamente una notizia positiva, purtroppo il sistema elettorale americano č viziato all'origine, essendo un sitema maggioritario puro bipartitico č caratterizzato dall'omogeneizzazione dei due schieramenti e dall'espulsione dalla vita politica ufficiale delle posizioni "critiche", č anche per questo motivo che l'affluenza alle urne č molto spesso inferiore al 50%, ci troviamo di fronte quindi ad una democrazia oligarchica.Detto questo la vittoria dei democratici cambierą ben poco, non ci sarą un ritiro dall'Irak in tempi brevi e la politica economica e sociale seguirą la sua strada iperliberista.Forse cambieranno gli atteggiamenti e si tornerą ad applicare gli insegnamenti politici dell'impero romano che, per meglio dominare cercavo di "integrare" le popolazioni sottomesse, ma la politica neocoloniale ed imperialista continuerą, magari cercando un maggiore consenso da parte degli alleati europei.
VINCONO I DEMOCRATICI
I democratici tornano ad avere la maggioranza al Congresso dopo 12 anni e riescono a spuntarla, anche se di poco e dopo una estenuante tira e molla elettorale in Virginia e in Montana anche al Senato.La nuova speaker della Camera dei Rappresentanti sarą l'Italo-americana Nancy Pelosi.Il primo importante effetto di questo "terremoto" elettorale sono le dimissioni del Capo del Pentagono Rumsfeld, il suo posto sarą preso da Robert Gates.La vittoria dei democratici č indubbiamente una notizia positiva, purtroppo il sistema elettorale americano č viziato all'origine, essendo un sitema maggioritario puro bipartitico č caratterizzato dall'omogeneizzazione dei due schieramenti e dall'espulsione dalla vita politica ufficiale delle posizioni "critiche", č anche per questo motivo che l'affluenza alle urne č molto spesso inferiore al 50%, ci troviamo di fronte quindi ad una democrazia oligarchica.Detto questo la vittoria dei democratici cambierą ben poco, non ci sarą un ritiro dall'Irak in tempi brevi e la politica economica e sociale seguirą la sua strada iperliberista.Forse cambieranno gli atteggiamenti e si tornerą ad applicare gli insegnamenti politici dell'impero romano che, per meglio dominare cercavo di "integrare" le popolazioni sottomesse, ma la politica neocoloniale ed imperialista continuerą, magari cercando un maggiore consenso da parte degli alleati europei.