osservatorio politic

Lotta agli incendi boschivi (seconda parte)


La soluzione a questo annoso e grave problema, si può trovare solo a condizione che tale problema venga trattato dalla politica in modo complessivo, cioè affrontando tutti gli aspetti del problema non limitandosi a trattarlo in modo settoriale, ad esempio non basta solamente comprare i mezzi antincendio.
In questa prospettiva, che si propone di affrontare il problema considerando nel complesso le varie problematiche che sono interconnesse tra loro, partiamo considerando la materia prima di cui si alimentano gli incendi, infatti si ha un bel dire che circa un quarto del Paese è coperto da boschi infatti, nella maggior parte dei casi si tratta di boschi esangui, troppo sfruttati, malprotetti e sopraffatti dagli usi più disparati, dal pascoloeccessivo al turismo motorizzato invadente; quando non si tratti addirittura di coniferamenti artificiali con piante resinose, o,eucaliptizzazioni ad oltranza, vere e proprie esche ideali per il fuoco. Dal prodigo "bosco-spugna", ricco di muschi ed humus che natura aveva creato, siamo dunque passati al "bosco-torcia" vulnerabile e dilavato, incapace ormai di resistere a qualsivoglia fattore avverso.Ogni angolo di bosco è ormai raggiungibile facilmente con strade e piste forestali, paradossalmente aperte in molti casi appunto "per spegnere meglio il fuoco". Ma è proprio la possibilità di dispersione di auto e moto nel bosco che porta all'accensione di migliaia di fuochi, all'abbandono di milioni di mozziconi di sigarette e al lavoro indisturbato di centinaia di piromani.Un governo serio del territorio avrebbe quanto meno chiuso al traffico privato tutti questi accessi, riservandoli esclusivamente agli addetti ai lavori!Troppe autorità e pochi mezzi creano il completo caos quando occorre intervenire tempestivamente, malgrado gli sforzi straordinari, e i sacrifici a volte estremi, del personale addetto. Anche se non costituisce certo il punto determinante,una migliore legge sugli incendi non guasterebbe: ma soprattutto occorrerebbero la volontà e la capacità di attuarla. Un solo esempio: tutti credono, e proclamano, che è vietato costruire sulle aree incendiate. Ma come è possibile crederlo, se non esiste neppure un catasto pubblico delle zone percorse dal fuoco? E va bene inasprire le pene, intensificando i controlli contro i piromani:anche se tutti sanno bene che questo è un campo in cui certi criminali operano da decenni, con la più tranquilla garanzia di totale impunità.L’educazione civica è fondamentale, soprattutto presso quelle comunità maggiormente interessate agli incendi boschivi, ma come spesso accade in Italia, il denaro per questo tipo di iniziative non viene mai messo a disposizione.
La vigilanza preventiva sul territorio è naturalmente la soluzione migliore ma anche in questo caso è necessario l'impiego di adeguate risorse umane e finanziarie (dal telerilevamento alle torri di controllo, dalla sorveglianza aerea al pattugliamento terrestre  marino), anche attraverso adeguata segnaletica "attiva" e messaggi sui mezzi di informazione, e soprattutto per mezzo d'un Volontariato ben organizzato e attrezzato.Dietro al fronte del fuoco prosperano interessi poco chiari (eco-affaristi), cantieri di rimboschimento programmati e provocati, interventi tanto massicci quanto ecologicamente disastrosi.La cosa più logica sarebbe invece favorire la ricostituzione spontanea della vegetazione naturale, che attecchisce subito (come il corbezzolo) o resiste meglio il fuoco(come la sughera), tutt'al più incoraggiandola con semine di funghi e piantagioni pioniere. Per il resto, meglio lasciar spazio alle risorse endogene dell'ecosistema, anziché manipolarlo in modo errato, come spesso accade.Comunque alla base della soluzione multifattoriale del problema incendi, deve necessariamente essere presente la certezza del diritto, quindi la gran parte dei piromani deve essere individuata e condannata e nessuno deve essere autorizzato a costruire in zone precedentemente devastate dal fuoco. Questo obbiettivo non è retorico poiché le forze dell’ordine e la forestale hanno dimostrato che, quando c’è la volontà politica e gli sono messi a disposizione adeguati mezzi, sono perfettamente in grado di affrontare dei nemici molto più temibili ed organizzati rispetto ai piromani. http://www.incendiboschivi.org/index1.htm