osservatorio politic

Grillo, libertà di critica alla casta


La coscienza critica è ormai ribaltata, nel passato esistevano, forse al pari di oggi, le mele marce, esistevano i politici che rubavano e/o non rispettavano il proprio mandato e/o non perseguivano il bene pubblico.Tuttavia questi squallidi comportamenti venivano nascosti e soprattutto dal centro sinistra denunciati, ora noto un ribaltamento completo della prospettiva, i politici che si comportano in modo indegno lo fanno in modo spudorato e chi osa additarli viene colpevolizzato non solo dai politici ma anche dalla maggiorparte dei mass-media e da una gran parte di pseudo intellettuali che non tollerano la critica e anzi considerano chi la attua alla stregua di “terrorista”, “disfattista” o (siccome hanno la coda di paglia) ipotizzano che colui che critica, ha degli interessi personali per farlo.Questa è gente meschina, ci troviamo di fronte ai classici leccaculo che per difendere i propri capi (La Casta) si scagliano contro i più deboli, adducendo le più fantasiose motivazioni pseudo-intellettuali, tipo “sa solo criticare ma non fa niente per costruire”, ma se andiamo ad analizzare le poche voci critiche del nostro paese possiamo notare che si tratta di personaggi che hanno costruito molto e molto hanno proposto.Questo modo di pensare meschino, che ha la tendenza a prendersela con il più debole, lo possiamo riscontrare anche nelle dichiarazione dei politici quando parlano dei dipendenti pubblici, che a loro dire sarebbero degli sfaticati, innanzitutto è divertente (si fa per dire) che queste critiche provengano da professori universitari (baroni) che non hanno mai conosciuto il vero lavoro o da politici di professione che hanno da sempre rubato lo stipendio, ma poi ci si dimentica che un dipendente pubblico prende come stipendio medio 1.150 €. e che i dirigenti pubblici (a cui è da addebitare una buona parte delle inefficienze) prende dai 100.000 al 1.000.000 di €. annuali. Si dimentica infine che, esiste una parte dei dipendenti pubblici assunti per raccomandazione dei politici, che essendo protetti non verranno mai perseguiti.L'Italia perde di competitività non per colpa dei politici e dei dirigenti pubblici che hanno dilapidato il denaro pubblico o degli imprenditori che invece di fare ricerca hanno puntato sulla politica salariale, NO la colpa è di chi critica lo scandaloso stato delle cose!!!