Mi tocca replicare alle stupide dichiarazioni dell’Enel riguardo al presunto pericolo di rimanere al freddo durante questo inverno.Lo scopo di questa dichiarazione allarmistica è chiaro a tutti, si tratta di ottenere l’autorizzazione ad utilizzare fonti energetiche sporche (ma meno costose), come il carbone e l’olio combustibile, e giustificare nel contempo un incremento delle tariffe energetiche, si tratta quindi di una semplice strategia commerciale attuata sulla nostra salute e sul nostro portafoglio.L’Enel ed il governo hanno delle gravissime colpe riguardo alla mancata riconversione delle fonti energetiche nel nostro paese, è ormai da decenni che si parla di fonti alternative che garantirebbero l’abbattimento delle emissioni nell’ambiente ed una strategica indipendenza energetica da parte dell’Italia (forse è per questo motivo che non si è fatto molto).Voglio provare a “giocare” con dei semplici dati. Sembra che per coprire l’intero fabbisogno energetico dell’Italia, siano sufficienti 1600 Kmq. di territorio, supponiamo che il dato sia errato o che non si riesca a trovare il territorio necessario (ne dubito) e che con tale superficie (o con la metà nel caso di carenza di territorio) si copra solamente il 50% del fabbisogno, come facciamo a coprire il restante 50%?Innanzitutto possiamo considerare l’energia eolica, l'aereogeneratore più diffuso, considerato di taglia media, è alto oltre 50 metri, ha 2 o 3 pale di circa 20 metri ed eroga una potenza di 500-600 kw, e soddisfa il bisogno elettrico giornaliero di circa 500 famiglie. Il modello più grande ha pale lunghe circa 30 metri, ha una potenza di 1500 kw e può coprire del tutto la necessità di circa 1000 nuclei familiari.Supponiamo di installare 2000 aereogeneratori (ipotesi plausibilissima considerato il territorio italiano), arriveremmo così a coprire il fabbisogno di circa 1.500.000 famiglie, circa il 10% del fabbisogno.Un altro 15-20% si può ricavare dal risparmio energetico, ad esempio si possono costruire case che consumano pochissima energia (lo si fa già in modo massiccio nel Trentino Alto Adige) e si può lavorare per ridurre drasticamente la dispersione energetica della rete nazionale, che è elevatissima (si parla dell’85%).Un altro 10% può essere prodotto utilizzando biocarburante.Il residuale 10-15%, senza scomodare altre fonti energetiche alternative, che pur esistono, potrebbe essere coperto dal metano, che fungerebbe altresì da fonte energetica di compensazione di eventuali carenze energetiche.Senza considerare che, i dati sopra riportati potrebbero migliorare notevolmente se si investissero adeguate risorse nella ricerca scientifica, invece sperperare i denaro pubblico per criminali missioni militari all’estero.Purtroppo i nostri politici continuano a pensare alle fonti energetiche convenzionali e tirano sempre in ballo il nucleare (in questo caso esiste anche un problema di democrazia), mi sarei aspettato da un governo di sinistra una politica tesa a perseguire gli obbiettivi sopra elencati, considerando la questione come priorità nazionale, visti anche i vari aspetti coinvolti (ambiente, economia, difesa ecc…).
Fonti energetiche alternative
Mi tocca replicare alle stupide dichiarazioni dell’Enel riguardo al presunto pericolo di rimanere al freddo durante questo inverno.Lo scopo di questa dichiarazione allarmistica è chiaro a tutti, si tratta di ottenere l’autorizzazione ad utilizzare fonti energetiche sporche (ma meno costose), come il carbone e l’olio combustibile, e giustificare nel contempo un incremento delle tariffe energetiche, si tratta quindi di una semplice strategia commerciale attuata sulla nostra salute e sul nostro portafoglio.L’Enel ed il governo hanno delle gravissime colpe riguardo alla mancata riconversione delle fonti energetiche nel nostro paese, è ormai da decenni che si parla di fonti alternative che garantirebbero l’abbattimento delle emissioni nell’ambiente ed una strategica indipendenza energetica da parte dell’Italia (forse è per questo motivo che non si è fatto molto).Voglio provare a “giocare” con dei semplici dati. Sembra che per coprire l’intero fabbisogno energetico dell’Italia, siano sufficienti 1600 Kmq. di territorio, supponiamo che il dato sia errato o che non si riesca a trovare il territorio necessario (ne dubito) e che con tale superficie (o con la metà nel caso di carenza di territorio) si copra solamente il 50% del fabbisogno, come facciamo a coprire il restante 50%?Innanzitutto possiamo considerare l’energia eolica, l'aereogeneratore più diffuso, considerato di taglia media, è alto oltre 50 metri, ha 2 o 3 pale di circa 20 metri ed eroga una potenza di 500-600 kw, e soddisfa il bisogno elettrico giornaliero di circa 500 famiglie. Il modello più grande ha pale lunghe circa 30 metri, ha una potenza di 1500 kw e può coprire del tutto la necessità di circa 1000 nuclei familiari.Supponiamo di installare 2000 aereogeneratori (ipotesi plausibilissima considerato il territorio italiano), arriveremmo così a coprire il fabbisogno di circa 1.500.000 famiglie, circa il 10% del fabbisogno.Un altro 15-20% si può ricavare dal risparmio energetico, ad esempio si possono costruire case che consumano pochissima energia (lo si fa già in modo massiccio nel Trentino Alto Adige) e si può lavorare per ridurre drasticamente la dispersione energetica della rete nazionale, che è elevatissima (si parla dell’85%).Un altro 10% può essere prodotto utilizzando biocarburante.Il residuale 10-15%, senza scomodare altre fonti energetiche alternative, che pur esistono, potrebbe essere coperto dal metano, che fungerebbe altresì da fonte energetica di compensazione di eventuali carenze energetiche.Senza considerare che, i dati sopra riportati potrebbero migliorare notevolmente se si investissero adeguate risorse nella ricerca scientifica, invece sperperare i denaro pubblico per criminali missioni militari all’estero.Purtroppo i nostri politici continuano a pensare alle fonti energetiche convenzionali e tirano sempre in ballo il nucleare (in questo caso esiste anche un problema di democrazia), mi sarei aspettato da un governo di sinistra una politica tesa a perseguire gli obbiettivi sopra elencati, considerando la questione come priorità nazionale, visti anche i vari aspetti coinvolti (ambiente, economia, difesa ecc…).