Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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Grillo, libertà di critica alla casta

La coscienza critica è ormai ribaltata, nel passato esistevano, forse al pari di oggi, le mele marce, esistevano i politici che rubavano e/o non rispettavano il proprio mandato e/o non perseguivano il bene pubblico.

Tuttavia questi squallidi comportamenti venivano nascosti e soprattutto dal centro sinistra denunciati, ora noto un ribaltamento completo della prospettiva, i politici che si comportano in modo indegno lo fanno in modo spudorato e chi osa additarli viene colpevolizzato non solo dai politici ma anche dalla maggiorparte dei mass-media e da una gran parte di pseudo intellettuali che non tollerano la critica e anzi considerano chi la attua alla stregua di “terrorista”, “disfattista” o (siccome hanno la coda di paglia) ipotizzano che colui che critica, ha degli interessi personali per farlo.

Questa è gente meschina, ci troviamo di fronte ai classici leccaculo che per difendere i propri capi (La Casta) si scagliano contro i più deboli, adducendo le più fantasiose motivazioni pseudo-intellettuali, tipo “sa solo criticare ma non fa niente per costruire”, ma se andiamo ad analizzare le poche voci critiche del nostro paese possiamo notare che si tratta di personaggi che hanno costruito molto e molto hanno proposto.

Questo modo di pensare meschino, che ha la tendenza a prendersela con il più debole, lo possiamo riscontrare anche nelle dichiarazione dei politici quando parlano dei dipendenti pubblici, che a loro dire sarebbero degli sfaticati, innanzitutto è divertente (si fa per dire) che queste critiche provengano da professori universitari (baroni) che non hanno mai conosciuto il vero lavoro o da politici di professione che hanno da sempre rubato lo stipendio, ma poi ci si dimentica che un dipendente pubblico prende come stipendio medio 1.150 €. e che i dirigenti pubblici (a cui è da addebitare una buona parte delle inefficienze) prende dai 100.000 al 1.000.000 di €. annuali. Si dimentica infine che, esiste una parte dei dipendenti pubblici assunti per raccomandazione dei politici, che essendo protetti non verranno mai perseguiti.

L'Italia perde di competitività non per colpa dei politici e dei dirigenti pubblici che hanno dilapidato il denaro pubblico o degli imprenditori che invece di fare ricerca hanno puntato sulla politica salariale, NO la colpa è di chi critica lo scandaloso stato delle cose!!!

 
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SilenzioseParole
SilenzioseParole il 10/09/07 alle 22:34 via WEB
Mele marce. Purtroppo sono ovunque, ed hanno potere. Più sei marcio ed in Italia, più sei bravo. Purtroppo le cose non vedo che vanno in una direzione giusta, chiunque si instauri al governo, è troppo sporco per poter rigare diritto. E questo è il vero problema; una persona è ligia se nei suoi armadi non ci sono scheletri. Se di scheletri ne ha, deve piegarsi ai favori, alle complicità ai complotti. Ed i nostri politici di scheletri ne hanno molti. Speriamo che l'oda creata da Beppe, che rimane un comico, riesca a dar una scossa a questo paese. Un saluto Marco
(Rispondi)
 
suresh.06
suresh.06 il 11/09/07 alle 01:40 via WEB
Sono d’accordo con Silenziose Parole quando dice che Grillo rimane un comico, il potere ha avuto da sempre paura dei comici…e mai come ora rivaluto qualunquismo e antipolitica se questi sono i termini con cui la casta tenta la difesa. E’ chiaro che lasciare nelle mani di Grillo la dissidenza, sarebbe un grave errore, imperdonabile a sinistra dove il vaff. Day e visto in maniera snobistica e superficiale. Grillo non è il movimento, ma uno che si voglia o non si voglia fa movimento. In più, io dei comici non ho paura. Fanculo alla casta! Ciao Giampi.
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 11/09/07 alle 09:45 via WEB
Beppe Grillo è un comico, ma le dittature hanno sempre avuto paura dei comici e li hanno sempre perseguitati. Comunque in Italia abbiamo onorevoli mafiosi quindi possiamo avere un comico che fa politica. Non penso tuttavia che Grillo voglia candidarsi alla guida di un partito è quindi ai miei acchi ancor più legittimato a fare politica. I partiti hanno da tempo abdicato al loro ruolo, quindi è necessario ripensare la politica e penso che l'eliminare i politici di professione ed i condannati sia un buon punto di partenza. Ciao Suresh, ciao silenzioseparole
(Rispondi)
 
SilenzioseParole
SilenzioseParole il 11/09/07 alle 09:58 via WEB
Puntualizzavo il fatto che Beppe è un comico, non perchè ritengo che un comico non possa fare politica, lo sottolineavo solo perchè segna bene un paradosso della nostra civiltà; molta gente preferisce fare la fila per firmare una legge popolare proposta da un comico, e la stessa gente è stufa dei politici, che invece dovrebbero governare il paese. Questoparadosso ci permette e dovrebbe permettere bene ai politici di capire quanto in basso sono caduti a gli occhi della gente. Un saluto a te Giampi e l'altro che ha commentato ma che non ricordo il nick. Ciao MArco
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 11/09/07 alle 10:48 via WEB
Ciao marco avevo capito che non dicevi comico in senso dispregiativo. Comunque questi politici fanno più ridere di Beppe Grillo, naturalmente si tratta di risate amare. Comunque molti sono condannati, molti sono mafiosi, molti sono ladri, molti sono ignoranti (vedi servizio delle iene), molti sono drogati (vedi servizio delle Ieni, comunque io sono per la liberalizzazione della droga) quelli che rimangono sono dei cagasotto incoerenti troppo affezzionati alla poltrona per fare l'interesse di chi li ha votati (parlo di molti della cosiddetta estrema sinistra) infine i pochi che si salvano sono emarginati e bistrattati. Ciao
(Rispondi)
 
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