Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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Fondi pensione - parte 4° cosa scegliere?

Post n°110 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da giampi1966
 

E chi non aderisce esplicitamente? Aderisce per forza!

I fondi pensione “negoziali” (gestiti da accordi tra Organizzazioni Sindacali e Confindustria) hanno questo “privilegio”. Per sottoscrivere i normali fondi, anche quelli a basso rischio, è obbligatorio sottoscrivere l’apposito “Prospetto informativo”, in cui tra l’altro i clienti vengono informati sui rischi dell’investimento; per sottoscrivere i fondi negoziali, non si deve neanche firmare un modulo di sottoscrizione: basta stare zitti!

Alla fine non puoi prendere tutto!

In caso di partecipazione alla previdenza complementare, tutto ciò che si accumula presso la forma pensionistica prescelta verrà erogato al pensionamento. Almeno la metà di quanto accumulato verrà percepito in forma di rendita vitalizia, il restante potrà essere ottenuto in un’unica soluzione in forma di capitale.

E’ il fondo che gestisce le risorse finanziarie? No, sono Banche e Assicurazioni!

Cometa si “convenziona” con soggetti privati per la gestione finanziaria. In particolare, attualmente i gestori reali del fondo sono, per i diversi comparti:

MONETARIO PLUS: Generali Vita SpA (Gestore delegato: Generali Asset Management SGR

S.p.A.)

SICUREZZA: Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.A; Società Cattolica di Assicurazione (Gestore

delegato: Verona Gestioni SGR S.p.A)

REDDITO: AXA Investment Managers –Paris; BNP PARIBAS Asset Management SGR S.p.A (Gestore delegato: BNP Paribas Asset Management); Pioneer Investment Management Sgr S.p.A; Eurizon Capital Sgr RAS SpA (Gestore delegato: Allianz Global Investors Advisory); Epsilon Associati SGR S.p.A

CRESCITA: Duemme Sgr Spa; SG Asset Management SAS

E’ il fondo che gestisce l’erogazione delle rendite? No, è un’Assicurazione!

Per l'erogazione delle rendite, il fondo pensione stipula un contratto con una compagnia di assicurazione. Nel caso di Cometa, si tratta di Assicurazioni Generali. La Compagnia

Il capitale accumulato viene interamente trasformato in rendita?

L’ammontare del capitale versato al Fondo più le rivalutazione annuale che il Fondo otterrà sul mercato costituisce il “montante” accumulato al termine della vita lavorativa. Tale montante viene conferito all’impresa assicuratrice con la quale il Fondo ha stipulato la convenzione. L’assicurazione opererà il cosiddetto “caricamento” dell’1,25% che ridurrà di una percentuale corrispondente il “montante”.

Su questo importo

montante netto = montante lordo – caricamento

verrà calcolata la rendita.

Sai che cos’è il “coefficiente di conversione”?

Come viene operata a questo punto la traduzione tra “montante” e rendita mensile?

Sul “montante netto” verrà applicato il “coefficiente di conversione” che consentirà di calcolare l’importo annuo della “pensione”, secondo la formula:

Importo annuo = montante netto / coefficiente di conversione

Dal coefficiente di conversione dipende quindi l’importo della pensione annua

A oggi, l’età che serve per riavere indietro tutto il montante, supponendo di andare in pensione a 65 anni, di 16 anni per i maschi e di quasi 19 per le femmine.

Ovvero per usufruire di tutto il capitale accumulato, si deve vivere fino a 81 anni (se maschio) o fino a 84 (se femmina) (ovviamente se si va in pensione a 65 anni: se si va in pensione prima, il coefficiente di conversione si abbassa considerevolmente).

Nella convenzione tra Fondo e Assicurazione, inoltre, è prevista la possibilità di variare tali coefficienti durante la vita del prodotto, in base alle mutate condizioni di applicabilità delle basi tecniche adottate: in parole povere la Compagnia al variare delle condizioni di aspettativa di vita può decidere autonomamente il variare dei coefficienti adottati, dandone comunicazione al Delegante (Fondo Pensione). In ogni caso, la Convenzione

Ma la “pensione integrativa” viene rivalutata?

Nel “coefficiente di conversione” è già calcolato un “tasso tecnico” di rivalutazione del 2%. Si deve poi considerare uno 0,7% annuo che l’impresa assicuratrice si assegna ogni anno sul rendimento. Questi due importi vanno sottratti dal rendimento annuale della “gestione separata”. La rivalutazione sarà data da:

rendimento della gestione separata – 2,7%

Dato che la “Gestione Separata” deve essere necessariamente basata su prodotti finanziari a rischio basso o nullo, il suo rendimento difficilmente sarà superiore al 2,7%, e quindi con tutta probabilità la pensione integrativa rimarrà la stessa per sempre.

A titolo di confronto, ricordiamo che nella pensione pubblica (Inps), la rendita pensionistica viene rivalutata ogni anno (“perequazione” = rivalutazione delle somme ricevute al tasso di inflazione Istat) e anche i redditi che costituiscono la base di calcolo della pensione vengono adeguati all'indice dei prezzi al consumo istat.

La reversibilità? Costa!

Le condizioni relative alla rendita (recupero reale di quanto accumulato a 81 o 84 anni) non prevedono la reversibilità: sono quindi una vera e propria “scommessa” sulla durata della vita. La reversibilità è considerata, dal punto di vista commerciale, solo un’opzione, che può essere esercitata, ma a pagamento: il coefficiente di conversione, infatti, diventerà più basso.

Rendere reversibile la propria pensione costerà quindi una riduzione della rendita

Se si perde – o si lascia - il lavoro, il Tfr arriverà dopo 4 anni!!

Secondo il decreto legislativo 123/2005, in caso di cessazione del rapporto di lavoro prima di avere maturato il diritto alla pensione integrativa, può

1. trasferire la posizione che ha maturato presso il fondo pensione a un'altra forma pensionistica a cui può iscriversi in ragione della nuova attività lavorativa

2. riscattare il 50% della posizione nel caso di cessazione dell'attività lavorativa che comporta inoccupazione per un periodo pari o superiore ai 12 mesi o in caso di ricorso del datore di lavoro a procedure di mobilità o cassa integrazione guadagni

3. riscattare totalmente la posizione se il periodo di inoccupazione supera i 48 mesi o nei casi di invalidità permanente che comporta la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo.

Regole per la fruizione di anticipi su:

Tfr maturato in azienda

Le condizioni per ottenere un’anticipazione sono:

  • Almeno otto anni di servizio presso l’azienda

  • L’ammontare non deve eccedere il 70% del Tfr accumulato

  • Le somme ricevute devono essere usate per finanziare:

a)      Spese sanitarie;

b)      Acquisto della prima casa per sé o per i figli

c)      Spese per ristrutturazione straordinaria

d)      Congedo di maternità

e)      Congedo per formazione

f)        Congedo per formazione continua

Somme accumulate presso i fondi pensione

Le anticipazioni possono essere ottenute:

  • In qualsiasi momento, per importo inferiore o uguale al 75% se per spese sanitarie

  • Dopo almeno otto anni di partecipazione, per un importo inferiore o uguale al 50% per acquisto prima casa per sé o per i figli

  • Dopo otto anni di partecipazione, per un importo non superiore al 30% per altre esigenze

Le somme percepite a titolo di anticipazione possono essere reintegrate in qualsiasi momento anche con contribuzioni annuali che eccedono i 5.164,57 €.

 Ma convengono i Fondi Pensione?

Sì: alle banche, alle assicurazioni, ai mercati finanziari, ai Sindacati che ci sono dentro, a Confindustria.

Guardiamo infatti come si evolverà il capitale dei Fondi Pensione: secondo il sito di informazione economica lavoce.info, i flussi del Tfr dei lavoratori verso i Fondi Pensione passeranno da 0,5 miliardi di euro nel primo semestre 2007, a 5 miliardi di euro nel secondo semestre, per arrivare a 10 miliardi di euro nell’anno 2008.

Un incremento di volume d’affari del 1000%

Certamente non convengono ai lavoratori: per avere una pensione integrativa seria e serenamente riscuotibile senza rischi, basterebbe:

1) aumentare il rendimento del Tfr; ogni punto di rendimento costerebbe 130 milioni di euro; solo il “Fondo di Garanzia” per coprire la “perdita” del Tfr da parte delle Aziende sosterà più di 300 milioni l’anno.

2) trasferire il Tfr all’Inps e considerarlo un contributo pensionistico aggiuntivo, con la stessa gestione della contribuzione obbligatoria.

Il problema è che l’obiettivo non è affatto la convenienza per i lavoratori, che sono considerati dei soggetti passivi, da spremere per le convenienze altrui.

 E allora?

 Prima si accordano per diminuirci le pensioni…

Poi ci dicono: la vostra pensione è bassa, dovete fare la pensione integrativa…

Poi istituiscono i Fondi Pensione…

Poi finanziano coi soldi pubblici – cioè nostri – una campagna a favore dei Fondi Pensione…

Poi ci fanno aderire anche stando zitti…

 Ma se gli facessimo un bello scherzetto e boicottassimo collettivamente i Fondi Pensione?

 riscattare totalmente la posizione se il periodo di inoccupazione supera i 48 mesi o nei casi di invalidità permanente che comporta la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo.

Anticipi? Più difficili!

  assicuratrice trasferirà il capitale accumulato del pensionato in una “Gestione Separata” e si occuperà del conferimento della rendita.

riscattare il 50% della posizione nel caso di cessazione dell'attività lavorativa che comporta inoccupazione per un periodo pari o superiore ai 12 mesi o in caso di ricorso del datore di lavoro a procedure di mobilità o cassa integrazione guadagni

trasferire la posizione che ha maturato presso il fondo pensione a un'altra forma pensionistica a cui può iscriversi in ragione della nuova attività lavorativa


  attuale ha valore fino al 2011: più in là, chissà!

. Ma il coefficiente di conversione viene deciso dalla Compagnia Assicuratrice, e può essere adeguato, in funzione delle modifiche demografiche.

 
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