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2012?

Post n°4 pubblicato il 31 Luglio 2008 da denisili
 

L'ASTEROIDE 2002 NT7
IN VIAGGIO VERSO LA TERRA



 




CNN

25 Luglio 2002


[l'asteroide 2002 NT7 - 23K .jpg]





L'asteroide
2002 NT7, scoperto il 5 Luglio scorso, attraverso il programma "Linear
Observatory" del New Mexico, probabilmente il più grande "oggetto" che
vaga nello spazio, sta viaggiando alla velocità di 28 chilometri al
secondo verso la Terra.



La notizia è stata diffusa al 25-7-2002. Non è la prima volta che viene
avvistato un corpo celeste diretto verso il nostro pianeta, ma sembra
che questa volta il rischio sia serio; l'oggetto si troverebbe a 100
milioni di chilometri dalla Terra.

Circa 60 milioni di anni fa un asteroide di 10 chilometri cadde nella
penisola dello Yucatan, in Messico ed estinse i dinosauri, ma non si
trattava del primo evento; 200 milioni di anni prima un altro bolide
celeste, con un diametro da sei a dodici chilometri, o il frammento di
una cometa, colpì il nostro pianeta facendo sparire il 90 per cento
delle 15.000 specie allora presenti sulla terra. Venne liberata
l'energia di un milione di terremoti e si ebbero eruzioni vulcaniche
che seppellirono la terra sotto tre metri di lava; nubi di polvere e
cenere oscurarono la luce solare gettando Gaia nell’oscurità e nel
freddo.

Più recente è l'impatto, che ha dato luogo al cratere nell'Arizona di
1,2 chilometri di diametro; circa 50 mila anni fa, di un corpo di 50
metri di diametro, avente una massa di qualche milione di tonnellate
con una velocità compresa fra 35 mila e 70 mila chilometri l'ora.
Sempre un asteroide potrebbe aver causato un repentino e ampio
spostamento dei poli provocando l’istantaneo cambio di clima, un
disgelo e la perdita di un continente 12.000 anni fa.

Molti i riferimenti alla caduta di corpi celesti nelle antiche scritture.

Secondo l’Apocalisse (8:8) di Giovanni una "massa ardente simile ad una
montagna infuocata fu precipitata nel mare. Cadde dal cielo una grande
stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e
delle sorgenti". La saga Sumera narra che un evento catastrofico si
abbatté sulla terra causando un immane diluvio. Gli Dèi che volevano
punire gli uomini e non potendo intervenire per impedire l’evento,
profittarono dell’occasione per lasciare l’umanità in balia del loro
destino; si radunarono in consiglio e decisero di non rivelare agli
uomini quanto stava per accadere, lasciarono la terra e rimasero a
osservare gli eventi. Il Dio Enki, contrario alla decisione, usando uno
stratagemma istruì Utanapish, il Noè sumero, lo Ziusudra, a costruire
la nave della salvezza.

I Maya hanno narrato e raffigurato l’evento nei loro codici, hanno
anche previsto la fine del quinto sole, la nostra epoca, alla vigilia
di Natale del 2012. La caduta di una stella dal cielo la si osserva su
una pietra di Ica.

Oggi la notizia che un asteroide di due chilometri, la cui pericolosità
è stata fissata a quota 0,06 della cosiddetta "Scala Palermo" (per la
prima volta in positivo, indicando che l'impatto è possibile), percorre
un’orbita di 837 giorni intorno al Sole con una traiettoria che
incrocerà con la Terra. La massa è stimata in 13 miliardi di tonnellate
ed alla velocità di 28 chilometri al secondo può sviluppare un’energia
di un milione di megatoni, cioè cento volte l'intero arsenale atomico
russo e americano.

L’impatto spazzerebbe via un continente e produrrebbe effetti globali
sul clima e sulla biosfera. Un effetto terrificante nel clima terrestre
per le prossime generazioni.

La possibilità, che l'asteroide possa terminare la sua corsa proprio
contro la Terra, è piuttosto remota e improbabile. Le nuove
osservazioni effettuate nell’arco di questo mese hanno stabilito,
secondo la NASA, che non esiste nessuna possibilità che l’asteroide
2002 NT7 colpisca la Terra il primo febbraio del 2019; non viene
escluso però che l’impatto si possa verificare nel febbraio del 2060. I
prossimi diciotto mesi, afferma ancora la Nasa, saranno decisivi per
determinare se 2002 NT7 possa davvero sconvolgere la vita sulla Terra.

La preoccupazione deriva dal fatto che questi corpi risentono delle
perturbazioni indotte dagli altri corpi del sistema solare e quindi non
è possibile calcolare, con assoluta precisione, quale sarà il loro
percorso fra diciassette anni. Nel giugno scorso un altro telescopio
privato aveva scoperto che un asteroide, grande quanto un campo da
calcio, era passato a circa 135 mila chilometri dalla Terra, una
distanza molto ravvicinata in termini astronomici, senza che nessuno se
ne fosse accorto.

La combinazione fra i due eventi ha fornito l’occasione di rilanciare
la polemica contro l'amministrazione Bush per aver deciso di tagliare i
fondi pubblici alla Nasa e ai telescopi privati che scrutano lo spazio.

Negli ultimi 100 mila anni la terra è stata colpita otto volte da corpi
celesti aventi una massa e velocità idonei a provocare uno spostamento
dei poli. Ovvero da un corpo con un diametro di un chilometro, con un
peso di miliardi di tonnellate e una velocità variabile da 25 a 30
chilometri al secondo: un asteroide. Si stima ne esistano oltre 900 con
un diametro maggiore di un chilometro ma ne sono stati classificati
solo quattrocento. Si muovono fra Marte e Giove, alcuni di loro hanno
orbite eccentriche che intersecano periodicamente con quella terrestre.
Gli oggetti, chiamati "Apollo" in seguito al nome assegnato al primo
scoperto nel 1932, sono alimentati da corpi provenienti dalla fascia
degli asteroidi che cambiano rotta, o da comete che si trasformano in
asteroidi Apollo. Sono sotto osservazione costantemente perché
l’impatto di uno di loro sviluppa un’energia uguale a quella di
centomila testate nucleari da un megatone e sposta i poli con effetti
distruttivi notevoli.

La probabilità di venire colpiti è una volta per ogni 250 mila anni.
Gli studiosi lo avrebbero accertato dai 1.500 crateri di oltre 20 Km
caduti sul pianeta negli ultimi 600 milioni di anni.

Inoltre la caduta di un asteroide di tale portata solleverebbe una
grandissima quantità di polveri e di rottami nell'atmosfera che
impiegherebbero molto tempo a sparire. In tale periodo il materiale in
sospensione impedirebbe al Sole di scaldare il pianeta con le note
conseguenze.

Negli ultimi anni sono stati avvistati e studiati molti oggetti "Apollo".



Nel 1972 un piccolo asteroide di qualche decina di metri di diametro
giunse verso la Terra, ma l´atmosfera né impedì l'ingresso e il bolide
si perse nello spazio.



Nel 1998 astronomi di Cambridge, nel Massachusetts, dopo aver
annunciato che un asteroide del diametro di 1,6 chilometri avrebbe
colpito la Terra nel 2028, furono costretti a ritrattare l'annuncio.



Il 28 gennaio del 2000 venne segnalato l’asteroide 2000 BF19 del
diametro di 800 metri, che doveva entrare in collisione con la Terra
nell'agosto del 2022, ma successivamente l’impatto fu spostato al 2050.
Ha una traiettoria che lo porta a transitare ogni undici anni nei
pressi della Terra, nell'incontro ravvicinato del 2022 sarà
potenzialmente pericoloso. Si tratta del quinto asteroide, negli ultimi
due anni, a presentare possibilità di impatto con la Terra.



Il 29 settembre del 2000 fu scoperto un altro asteroide chiamato 2000
SG344 con una lunghezza che varia dai trenta ai settanta metri. Dopo
aver annunciato che aveva un probabilità su 500 di colpire la Terra nel
settembre del 2030 gli scienziati hanno dichiarato che passerà a circa
quattro milioni di chilometri dalla Terra. Soltanto il 16 settembre
2071 l'asteroide transiterà abbastanza vicino alla Terra da far nascere
il rischio di un impatto con una probabilità su mille.



L’8 gennaio 2002 l’asteroide battezzato 2001 YB5, di 3-400 metri di
larghezza, ha sfiorato il pianeta passando a una distanza pari a due
volte quella Terra-Luna. Scoperto solo poche settimane prima poteva
spazzare via un paese di media grandezza; ha brillato a tal punto da
essere avvistato anche da semplici telescopi. Se avesse colpito la
Terra avrebbe sprigionato la stessa quantità di energia di molte
testate nucleari.

Il dato che preoccupa maggiormente è avvistare questi oggetti con largo
anticipo. Cosa accadrebbe se un oggetto in rotta di collisione venisse
segnalato in ritardo?



Secondo gli esperti non ci sarebbe abbastanza tempo per nessun tipo di
iniziativa. Solo in venti o trent’anni saremo in grado di sviluppare
una tecnologia in grado di deviare tali oggetti. Con i mezzi di cui
disponiamo adesso siamo indifesi.

In seguito a ciò il governo inglese ha promesso di stanziare una somma
per individuare anticipatamente tali oggetti e sulle contromisure da
prendere nel caso di pericolo reale.

Per far questo però dovremo essere in grado di stabilire la morfologia
degli asteroidi, in particolare quella del 2002 NT7 se si rivelasse una
minaccia.

Stabilire per esempio se è composto come una roccia o da un mucchio di
sassi. La tecnica per deviarlo sarebbe infatti molto diversa. Si
potrebbe montare una grossa vela sull'asteroide sospinta dal sole e con
una piccola spinta deviarne la traiettoria. Ma non si può mettere una
vela su un asteroide composto da sassi.

Secondo gli astronomi la probabilità che l'asteroide ci colpisca è una
su un milione; ma se l’evento si verificasse sarebbe auspicabile che
l’oggetto cadesse sull’Antartide per creare meno danni all’umanità.

Il fatto più rassicurante è che l'asteroide sarà visibile ancora per
diciotto mesi, un periodo più che sufficiente a determinarne il
percorso futuro.

Sembra in ogni modo che in futuro dovremo guardarci da un simile
pericolo, quindi qualcuno sciorina soluzioni al fine di distruggere o
deviare l’eventuale intruso che si venisse a trovare in collisione con
il nostro pianeta. Si pensa anche di colpire il pericoloso oggetto con
una testata nucleare.

"Sarebbe un metodo rozzo e pericoloso - commenta il professore Milani
dell’Università di Pisa - in questo modo si ridurrebbe in pezzi
l'asteroide e il nostro pianeta sarebbe colpito in più punti. Bisogna
fare come il giocatore di biliardo, usare delicatezza e precisione.
Dargli prima una spinta perché eviti la Terra; poi lanciargli contro
missili senza testata nucleare provocando prima piccoli spostamenti e
quando siamo sicuri che i nostri calcoli sono esatti, colpirlo con un
missile più potente."

Boris Kartogin, scienziato russo, direttore della Energomash,
produttrice di razzi, pensa che per distruggere un asteroide possa
essere usato un potente laser installato su di una stazione spaziale.

Hollywood ha analizzato a fondo il problema come tema di molti film,
sottolineando che nel nostro futuro si prospettano scenari stile
Armageddon. Un oggetto Apollo decreterà la nostra fine mentre gli Dèi
resteranno a guardare? Riusciremo a trovare il Bruce Willis che ci
salverà?

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