il vecchio prof

Dialogo (immaginario) sulla noia tra Moravia e Leopardi


 
Moravia: Per quanto io mi spinga indietro negli anni con la memoria,               ricordo di aver sempre sofferto della noia.Leopardi: La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani ...Moravia: Ma bisogna intenderci su questa parola.               Per molti la noia è il contrario del divertimento;               e divertimento è distrazione, dimenticanza.               Per me invece, la noia non è il contrario del divertimento;               potrei dire, anzi, addirittura, che per certi versi essa rassomiglia               al divertimento in quanto, appunto, provoca distrazione               e dimenticanza,               sia pure di un genere molto particolare.Leopardi: La noia è il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena ,                né, per dir così dalla terra intera, considerare l'ampiezza inestimabile                dello spazio,               il numero e la mole meravigliosa dei mondi, e trovare che tutto               è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero               dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo               ed il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo;               e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità,             e patire mancamento e voto ....Moravia: Anche per me la noia  è propriamente una specie di insufficienza               e inadeguatezza o scarsità della realtà.               Per adoperare una metafora, la realtà, quando mi annoio,               mi ha sempre fatto l'effetto sconcertante che fa una coperta               troppo corta, ad un dormiente, in una notte d'inverno:               la tira sui piedi e ha freddo al petto,               la tira sul petto e ha freddo ai piedi;               e così non riesce mai a prender sonno veramente.              Oppure, un altro paragone, la mia noia rassomiglia all'interruzione              frequente e misteriosa della corrente elettrica di casa:              un momento tutto è chiaro ed evidente, qui sono le poltrone, lì i divani,              più in là gli armadi, la consolle, i quadri, i tendaggi, i tappeti, le finestre,              le porte; un momento dopo non c'è più che buio e vuoto.              Oppure, un terzo paragone, la mia noia potrebbe essere definita              una malattia degli oggetti, consistente in un avvizzimento o perdita d             i vitalità quasi repentina; come a vedere in pochi secondi              per trasformazioni successive e rapidissime,              un fiore passare dal boccio all'appassimento e alla polvere ...Leopardi: ... e però la noia, pare a me il maggior segno di grandezza                e nobiltà, che si veggia nella natura umana.               perciò la noia è poco nota agli uomini di nessun momento               e pochissimo o nulla agli altri animali"Moravia: Poco propriamente si dice che la noia è mal comune .               Comune è l'essere disoccupato, o sfaccendato, per dir meglio;                                                 non annoiato.              La noia non è se non di quelli in cui lo spirito è qualche cosa.               Più può lo spirito in alcuno, più la noia è frequente, penosa e terribile. (da La Noia di Moravia e LXVII e LXVIII Zibaldone di Leopardi ) Com'è evidente che non ci basta niente se non l'infinito...... e che la realtà è solo segno dell'infinito!Perchè allora fermarsi al segno? .. e patire la noia rifiutando di andare oltre ..