il vecchio prof

UN GIUDIZIO SULLE ELEZIONI


Dopo quello che è accaduto in queste elezioni, c’è solo da sperare che il timore del disastro, dell’ingovernabilità o del ritorno alle urne spinga a scelte davvero ragionevoli e miranti al bene del Paese.E’ un ultimo filo di speranza, che non può né deve venire meno. Come alcuni hanno detto, occorre riprendere il rapporto con la società civile, con la sua domanda di partecipazione effettiva che non si riduca al momento del voto ma riparta da unarinnovata passione per il bene comune.Sarebbe la riscoperta che ogni democrazia ha ineludibili basi morali. Non moralismo ma una necessità, ora imposta, di partire dalla propria esperienza umana, dalla propria domanda più profonda come motore anche della politica, oltre che della vita quotidiana. In questo la tradizione del popolo italiano è ancora maestra: al di là delle scelte elettorali, occorre che siano riannodati i fili tra sistema politico e vita concreta del popolo, delle famiglie, delle associazioni, delle comunità locali, senza le quali il teatrinodella politica è destinato a trasformarsi in tragedia.