il vecchio prof

CHI SONO I "5 STELLE" ?


Un commento fuori dagli schemi e pregiudizi ...  Chi sono i 5 stelle? Quali percorsi li hanno portati alla politica? Le loro esperienze associative hanno caratteristiche molto ricorrenti. Sono sempre esperienze in realtà piccole, per lo più di dimensione locale, vissute con molta passione e senso di appartenenza. Predominante in particolare è l'impegno per la difesa dei propri territori, che può essere visto come conservatorismo ma che nasconde anche un'affezione a contesti locali che rischiano di venire violati da processi di modernizzazione scriteriati. Sono attenti all'ambiente, ma guardano con sospetto tutte le grandi sigle  dell'ambientalismo. C’è un’avversione agli apparati visti come strumenti di conservazione, forme di protezione e di perpetuazione della casta. Anzi delle caste.  C'è molta improvvisazione politica nelle idee e anche nell'entusiasmo dei 5 stelle. Il fatto è che sino ad adesso hanno frequentato un altro terreno che  non è quello della politica ma quello della prepolitica. Lì hanno raccolto questo loro consenso, che è risultato assai più trasversale di quanto si potesse pensare. E qui c'è un aspetto che mi è sembrato molto interessante della loro esperienza: la voglia di non aspettare che altri cambino le cose, la decisione di giocarsi in prima persona. Sono persone che hanno scelto di mobilitarsi, di giocare tante energie per obiettivi che stanno loro molto a cuore e attorno ai quali hanno saputo costruire un consenso contagioso. Certo, questo non è garanzia che i loro obiettivi siano azzeccati, né che abbiano le competenze per raggiungerli.Ma è un sintomo positivo (in un'Italia malata di rassegnazione, di moralismo e di fatalismo), di qualcosa di nuovo che bussa dal basso, senza griglie ideologiche, con il sogno di cambiare se non le cose, almeno qualcosa. Con questa loro azione hanno terremotato la politica. Sono saltati anche molti recinti, come ad esempio quella della cosiddetta "società civile", che oggi deve essere necessariamente rivista in un'accezione molto più larga e variegata. Non più il club dei bravi-buoni-impegnati, ma un pezzo molto vasto d'Italia che, seppur confusamente, non vuole più stare a guardare e non vuole farsi mettere cappelli di nessun colore. Da un articolo del direttore di "Vita" G. Frangi Chissà ...