il vecchio prof

QUALCOSA DI BUONO DA ATTENDERE


 
Quattro ragazzi di Glasgow, disastrati e abbandonati a se stessi. Poi un operatore sociale che li porta in una distilleria di whisky. Lentamente, quell'incontro (tra gite alle Highlands e bottiglie da un milione di sterline) comincia a cambiarli... La “parte degli angeli” è quella percentuale di whisky che evapora naturalmente durante il processo di distillazione. Albert quasi sviene, sporgendosi ad annusare il liquore da sopra il grande tino.I ragazzi di questa storia sono i figli devastati del sottoproletariato di Glasgow, dire non educati è dire poco. Abbandonati a se stessi, e basta. Figurarsi se sanno cos'è la parte degli angeli, se immaginano le sublimi alchimie del whisky. Nessuno gli ha mai fatto assaggiare niente. Eppure qualcosa di buono attendono. Soprattutto Robbie, quello messo peggio, aguzzo e violento come il suo bisogno di vivere.«Grazie per avermi dato un’opportunità». È il biglietto che, alla fine, Robbie lascia sul tavolo, per quell'angelo dei servizi sociali che gratuitamente, per uno spunto di umanità vera, gli ha fatto scoprire una strada, qualcosa che era buono da attendere. Un commento del film La parte degli angeli, di Ken LoachDa un articolo di M. Crippa Attendiamo tutti qualcosa di buono, (non prima di tutto dalla politica), i nostri ragazzi per primi, ma anche noi. Questo è il tempo in cui l’attesa si fa più intensa: auguro a me e a tutti che il cuore sia pronto a cogliere questa opportunità, con lo stupore "di un bel giorno”.