il vecchio prof

La guerra vista da una bambina


"Solo perché non accade qui, non vuol dire che non stia accadendo”. E’ questo lo slogan scelto da Save The Children per descrivere le conseguenze del conflitto siriano sui più piccoli. “Da tre anni - si legge sul sito dell'Organizzazione non governativa - la Siria è al centro dell’attenzione internazionale a causa di una rivolta che si è trasformata in una cruenta guerra civile. All'interno della Siria quasi 9,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, con oltre 6,5 milioni di sfollati interni. Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, infatti, il 2013 ha visto un'esplosione del numero di famiglie disperate in fuga dalla Siria”. Il numero dei bambini rifugiati nei paesi vicini “ha ormai raggiunto e superato il milione, arrivando a febbraio 2014 a 1.264.842. Secondo le stime delle Nazioni Unite, più di 7.000 bambini sono stati uccisi finora nel conflitto, anche se il numero di vittime minori potrebbe essere molto più elevato visto che gran parte dei decessi in Siriavengono registrati senza informazioni relative all’età". "Non puoi salvare il mondo" è la frase con cui si liquidano gli idealisti energici, quelli che sbattono la testa contro i muri dell'egoismo altrui. La grande bugia che serve a proteggere gli ignavi e i disperati. Perché serve Speranza per ricordarsi, in ogni istante, che il mondo è già stato salvato.
È quello che ha detto ieri il Papa: Prendiamoci il tempo, quello quaresimale, per rendere "più viva la consapevolezza dell'opera redentrice di Cristo".