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RIFLESSIONI


Sono seduta in macchina e aspetto che lui mi raggiunga. Ferma ad un incrocio osservo il semaforo di fronte a me e rifletto. Lo guardo cambiare colore: Rosso, poi Verde, poi Giallo. Nuovamente Rosso e nuovamente ripete la routine. Routine della vita. Verde come la vita quando scorre tranquilla. Come un prato a primavera. Come quei rari momenti di quiete che passano via veloci e che non hai neanche il tempo di gustare. Verde come la menta fresca che si allunga dentro la gola e ti ghiaccia il corpo nelle afose serate estive. Come il fogliame della possente quercia che nasconde tra le fronde gli uccelli che fuggono dai predatori. Verde come i giardini delle ville antiche, come le persone che vi abitano. Come l'insalata del mio orto che è così buona da mangiare. Verde come gli occhi di mia figlia. Verdi come vorrei fossero i miei occhi così magari vedrei il mondo di un altro colore, di altre sfumature. Verde come il colore di via libera al semaforo che ci da la possibilità di andare per la nostra strada. Ma la strada che percorriamo non è solo Verde...non lo è quasi mai. Ma daltronde cosa può essere la felicità se non un attimo che fugge...come quei due minuti di lascia passare di un semaforo. Sto ancora aspettando e continuo a riflettere e a guardare il tran tran dei colori. Giallo. Il limbo. Il purgatorio. Il colore dell'incertezza. Non sai se passare. Non sai se fermarti. E' il momento in cui vorresti prendere il volo ma non senti di avere le ali. Come quando vedi la tua vita e la vorresti cambiare ma sai che non puoi. O a volte non vuoi. Vivere nel giallo a volte è più semplice che combattere per il tuo attimo di Verde. E' anche più facile che fare la guerra con il Rosso. Credo che ogniuno di noi dentro ha la propria bestia. Il nostro mostro giallo dell'indecisione. E non ci rendiamo conto che quel giallo ci mangia. Divora la nostra vita. E più ci mangia più noi ci facciamo mangiare. E cosi sopravviviamo alla vita. Alla vita che non è una vita ma solo un sopravvivere. Una continua lotta tra cosa fare, cosa dire, cosa pensare, dove andare. La maggior parte della nostra sopravvivenza è fatta di Giallo. E' strano, perchè se ci rifletto il sole è Giallo...la luce è Gialla...il calore è Giallo. Come può essere allora che il Giallo nel semaforo sia il colore dell'indecisione...delle incertezze. A questo, purtruppo, non so dare una risposta. Anche perchè mi hanno insegnato che non c'è sempre una risposta. Sono ferma e aspetto. E la vita mi scorre intorno. Ho come l'impressione di vivere in un altro spazio e tempo chiusa dentro la macchina. Fuori c'è il mondo che rotola. Siamo arrivati di nuovo al Rosso. Rosso. Come poterlo definire. Rosso è l'inferno. Rosso è il male che opprime. Rosso è il sangue che scorre impunemente nelle strade, fuori da corpi immobili dalla morte. Rosso è l'accecarsi gli occhi che non hanno più lacrime da piangere. Rosso è il cuore della gente. Ma la gente non lo vede, non ascolta il loro cuore. E allora il Rosso avvolge tutto come un mantello deforme che sconvolge le vite. Ma io amo la vita. La amo sopra ad ogni cosa. Ma rispetto chi della vita non sa che cosa farsene e se la toglie. Rispetto chi muore. Rispetto il Rosso, il Giallo e il Verde. E sopra ad ogni cosa rispetto chi amo. Per loro ho il Verde negli occhi e nel cuore Rosso. Per loro prego che la vita sia sempre un semaforo a luce spenta. E per te, amore mio. Che amo come non ho mai saputo amare nessuno. Per te auguro una vita sempre pronta a ricordarti che l'amore che ricevi sarà lì a sostenerti e avvolgerti di passione.