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con la busta paga di un operaio non si vive

Post n°34 pubblicato il 20 Ottobre 2007 da p_i_a_n_o
 

Un «padrone» decide di vivere almeno un mese con lo
stipendio da operaio ma dopo 20 giorni si arrende. «Non è possibile. Ho fatto
sacrifici ma dopo nemmeno 3 settimane mi sono trovato senza un soldo in tasca.
E mi ero dato anche la mancia: i miei 20 operai in media guadagnano 970 euro al
mese, io me ne sono dati 1.000. Non c´è stato nulla da fare, ho dovuto
arrendermi. Il momento più duro? Quando le mie due figlie, 15 e 16 anni, mi
hanno chiesto i soldi per una pizza. Ho detto no e ho pensato agli operai che
debbono dire no ai loro figli non perché fanno un esperimento ma perché, con
meno di 1000 euro, in Italia non è possibile vivere con dignità. E allora ho
aumentato gli stipendi di 200 euro al mese». Enzo Rossi, 42 anni, è un pastaio. Produce i maccheroncini
Campofilone, «sottilissimi fili di pasta all´uovo». «Mi sono sempre chiesto
come si potesse vivere con la busta paga da operaio. Ho parlato con moglie e
figlie, ho detto che per un mese le cose sarebbero cambiate. Dopo pochi giorni
mi sono sentito male, come quando fai un´immersione in mare e capisci che sta
finendo l´ossigeno delle bombole. Senza soldi, vai in paranoia. Stai attento a
tutto, al caffè al bar, al costo dell´insalata. Devo dire che c´è stato anche
qualche aspetto positivo. Ho smesso di fumare, perché 8 euro al giorno, per 40
sigarette, non li avevo più. E anche le figlie hanno capito come vivono le loro
amiche. Hanno accettato una paghetta più bassa ed hanno eliminato qualche
vizio. I venti giorni mi hanno fatto capire che non è giusto lavorare per
un´azienda come la mia, piccola ma redditizia, e portare a casa così pochi
soldi». Sembrano lontani i tempi in cui «i pastai» venivano presi in giro in
una canzone perché offrivano una cena agli operai e poi facevano la trattenuta
in busta. «Le cene con gli operai le faccio, almeno 4 all´anno. E faccio anche
un regalo a Natale, con un prosciutto, una lonza… Ma questo non risolve nulla,
se non si aumentano i salari. Il tesoretto del governo deve essere speso lì,
mettendo in detrazione fiscale i soldi investiti negli aumenti salariali. Ho
visto anche dei manifesti, in giro. "Prendi ai ricchi per dare ai
poveri". Giustissimo. Ma si faccia davvero, dando agli operai la
possibilità di vivere meglio. Mio padre diceva sempre: un imprenditore innamorato
solo dei soldi non è un grande imprenditore. Ma so bene che il problema dei
salari non può essere risolto in una piccola azienda come la mia. In tutta
Italia gli operai prendono meno degli operai tedeschi, francesi, inglesi. E 12
mesi all´anno provano l´umiliazione di non avere i soldi per la pizza dei figli»

 
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