come un DERVISCIO

VITA


Incroci, strade, fermate. La nostra vita. Possiamo parlare di lei come se si trattasse della toponomastica. Ogni giorno che viviamo, percorriamo un metro di strada. Alcuni in autostrada, altri su per mulattiere, però ognuno ha i suoi incroci da affrontare, le sue precedenze da rispettare, le sue svolte da prendere. A volte sbagliamo strada e possiamo tornare indietro, altre invece, la strada è a senso unico e dobbiamo proseguire. A quanti incroci abbiamo proseguito dritto anziché svoltare, quante soste non abbiamo fatto, nell’errata certezza di essere nel giusto, ed oggi ci accorgiamo che avremmo dovuto essere più accorti ai segnali, rispettarli. Questo quotidiano peregrinare a volte ci disorienta, ci frastorna, facendoci perdere di vista la meta, il punto di arrivo. Ormai è “in” affermare che “l’importante non è la meta, ma il viaggio”. Si certo, un buon viaggio, è sicuramente un modo comodo di procedere, ma se poi non porta da nessuna parte vale la pena affrontarlo? Caro lettore/lettrice non ho la risposta, posso soltanto, da buon derviscio, augurati che il turbinio sia per te fonte di una felicità delirante, e che la meta sia gratificante come quella sperata alla partenza. J (queste riflessioni sono causate dall’imbottigliamento in cui mi trovavo qualche minuto fa)