In rarissimi casi ho utilizzato questo blog per trattare argomenti che rientravano nella mia sfera personale. Una arcaica forma di riservatezza me lo impediva. Stavolta però è diverso. Sento la necessità di esternare il caleidoscopio di sentimenti che mi pervade, ma non per portarli a conoscenza dell'occasionale visitatore che si trova a passare, quanto per l'irrefrenabile desiderio di vederlo scritto, della smania di edigere una costituzione dello scripta manent, della voglia di sbattermelo in faccia. Questa lettera, oltre ad essere un inequivocabile capo d'accusa contro il sottoscritto vuole, più di ogni altra cosa, essere una testimonianza di ringraziamento e gratitudine ad una donna che è riuscita ad amarmi più di quanto io abbia amato me stesso. Una donna con la D maiuscola, come forse ce ne sono poche. Non intendo essere stucchevole, tedioso o sdolcinato, ma soltanto attribuire il giusto valore alle cose. Attenzione, non sto parlando di una santa senza difetti o pecche, al contrario lei ne aveva e mi irritavano parecchio, ma di una persona che è riuscita, nel tempo in cui siamo stati vicini, ad aiutarmi, a soccorermi, a confortarmi, ad assistermi, ad adoperarsi per farmi star bene. E lo ha fatto con una dedizione unica, un amore totale, una passione sconfinata. Purtroppo per me non sono riuscito ad avvalermi dei suoi sforzi per ricambiare in ugual misura. La mia aridità sentimentale ha formato una diga, una barriera oltre la quale non sono mai riuscito ad andare. Non che non le volessi bene, al contrario, avrei fatto di tutto per lei, ma ho sempre avuto un atteggiamento brullo, spoglio, sterile e soprattutto improduttivo nei suoi riguardi che non ha contribuito alla creazione di un nucleo duraturo. Queste righe non hanno la pretesa di apparire come una recriminazione o un rammarico, ciò che è fatto è fatto, cerco semplicemente di capirne il motivo. Perché non mi sono liberato dei miei dubbi? Perché non ho superato le mie angosce? Perché una parte di me temeva il dividere con lei il mio destino? Perché quest'ossessione di paura verso un rapporto serio e duraturo? Da cosa volevo scappare? Chiunque altro al mio posto si sarebbe sentito baciato dalla fortuna, perché io ne avevo spavento? Cosa c'è che non va nelle mie sinapsi? Sono interrogativi che continuano a ronzarmi nella testa, ed ai quali non riesco a dare una risposta soddisfacente. So di certo di aver perso qualcosa di speciale, ma non l'ho fatto con consapevolezza, con intenzione, soprattutto non l'ho fatto per ferirla. Un vecchio adagio recita che chi è causa del suo mal pianga se stesso. E ciò che farò. Di lei mi rimangono delle foto che ci hanno fatto ridere, le serberò con particolare cura affinché, riguardandole , possa trarre da esse la forza per continuare a combattere. E lascio che sia colui che ha preso, o prenderà, il mio posto a darle quei brividi, quelle sensazioni, a dirle quelle parole che io, mio malgrado, non sono riuscito. E di cuore le faccio i miei migliori auguri. Dedicata a lei.Bon Jovi Thank you for loving me