come un DERVISCIO

Forma e deforma


 In origine l’uomo ne era sprovvisto, ma anche la donna. Tale arma fu quindi, secondo fonti attendibili, fornita agli esseri umani durante la cacciata dal Paradiso, affinché essi potessero difendersi dai pericoli del mondo terreno. Il primo giorno Adamo volle sperimentare questo nuovo ed esaltante strumento e sputò a terra. Vide un fenomeno curioso: la terra, da che era polverosa, divenne nel punto in cui fu colpita improvvisamente liquida. Si accorse dunque che era riuscito a modificare la materia! Soddisfatto del risultato corse verso la moglie, Eva, che non era una gran bellezza, e per modificarla le sputò in un occhio. Ne ricavò un occhio nero e un'altra costola in meno, ma anche nei confronti della consorte il risultato fu piuttosto soddisfacente: per tre giorni infatti essa dovette portare una benda, perché dall'occhio colpito vedeva sempre appannato. Soddisfatto dei risultati il primo uomo volle provare l'effetto sullo stagno. Appena egli sputò sulla superficie essa si increspò lievemente e vide una sostanza bianchiccia galleggiare in corrispondenza del punto colpito. Aveva modificato la superficie dello stagno e senza doversi dar pena per cercare un ciottolo da buttarvici dentro! Sempre più contento, il progenitore della specie umana corse ad usare l'arma per vendicarsi del suo acerrimo nemico: l’orso delle caverne. Da sempre infatti questo simpatico animale ha proibito ad Adamo un rifugio accogliente dove potersi riparare durante i temporali d'inverno ovvero dove prendere un po' di fresco durante la calura estiva. Armato del suo terribile sputo, Adamo avanzò con passo deciso verso il suo rivale, lo svegliò dal letargo e gli sputò sul muso. Non sappiamo come esattamente reagì l'orso, ma possiamo ben immaginare quando l'uomo perse la coda e, soprattutto, perché egli cammini in maniera eretta. Il capostipite di tutti gli imbecilli a questo punto capì che l'arma ottenuta in dotazione doveva avere qualche difetto di fabbrica e tentò di restituirlo al suo inventore, sputando per aria. Da qui il termine saliva. Tuttavia ogni volta che Adamo buttava lo sputo in direzione di Dio questo ricadeva e lo colpiva in pieno volto. Da qui il detto Chi sputa in Cielo in faccia gli torna. Evidentemente Dio deve aver inventato per sé un sistema difensivo nei confronti di quel tipo di arma. Furbo. Ma la storia non finisce qui: infatti il primo cornuto al mondo si accorse presto che anche altri animali, come lui, erano dotati di tale sofisticatezza. Il ragno ad esempio era in grado di fare artistiche composizioni con la sua saliva, gli Aphrophoridae riuscivano a coprircisi (inventando per primi il sacco a pelo), il serpente riusciva ad averlo persino velenoso, la seppia ce lo aveva colorato (e saporito sulla pasta), mentre il lama ne aveva ricavato un'arma ben più potente di quanto l'uomo potesse mai sperare di avere. Tale concorrenza gli fece decidere di tenere per sé lo sputo, cercando di allenarsi costantemente per svilupparlo e farlo diventare una temibile arma di distruzione di massa. Infatti ancora oggi esiste, tra le discipline olimpioniche più acclamate, la gara degli sputi, sport apprezzatissimo, specie in determinate palestre dove si distinguono grandi campioni di tale gara. Si dice che tale disciplina sia fattibile anche durante lo svolgimento di altre attività, come il calcio, ad esempio, alternandole con le testate, altra divertente attività da svolgersi durante le partite di tale sport. Altre origini Secondo le teorie evoluzionistiche lo sputo sarebbe un'eredità lasciataci dai nostri antenati, le scimmie urlatrici, le quali producono un quantitativo elevato di saliva gridando. La prova di questa teoria starebbe nel gesto di contrazione dei muscoli facciali durante l'atto di sputare, che inducono chi sputa ad assumere un aspetto "scimmiesco". Tuttavia tale ipotesi non spiega molte cose, tra cui per quale motivo le scimmie urlatrici non giochino a calcio o lavorino al Senato, ambienti in cui lo sputo è piacevolmente applicato. Il magico mondo dello sputo: usi e costumiForse non tutti sanno che lo sputo ha un elevato potenziale che lo rende più versatile di un coltellino svizzero. Esso infatti può servire come valido sostituto della parola, può fare da detergente per qualsiasi superficie ed è molto pratico per fare il vecchio scherzo dello sputo nell'occhio. In cucina «Non sputare nel piatto dove mangi!» come dice sempre la Moroni. Questa espressione, apparentemente priva di significato, trae origine dalle campagne mosse contro le eresie pagane. Infatti era usanza presso i Romani sputare nel piatto della propria portata per aumentare il sapore della stessa. In effetti, trattandosi di piatti a base di salsa garum, lo sputarci su poteva solo essere un miglioramento. La tradizione dello sputare per migliorare il sapore è ricordato dall'espressione latina De gustibus disputandum est, cioè "sui gusti si sputa". CollanteSin dall'antichità lo sputo è sempre stato un ottimo collante, come dimostrato dalle mura di Troia, saldamente incollate da tale virtuoso prodotto della bocca. Ricordiamo l'espressione tardo-achea «ma chi è attaccatu ca' sputazza?» (= ma con cos'è tenuto unito, con lo sputo?), atta a sottolineare la grande resistenza delle mura suddette. SegnalazioniUn uso altrettanto famoso è senza dubbio alcuno quello di indicare il percorso compiuto. Pollicino per pigrizia sostituì tale usanza con i sassolini, ma non era la stessa cosa. Tale attività ha subito una drastica riduzione a causa della gelosia degli autoferrotranvieri, che vollero essere gli unici detentori della conoscenza del percorso del proprio mezzo. Per difendere tale segreto venne creata la mistica espressione «vietato sputare dal finestrino», ormai diffusa su quasi tutti i mezzi di trasporto pubblici. Anche gli aerei.