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Parolisi, le motivazioni dell'ergastolo: "Melania uccisa per sesso negato"


Giovedì, 3 gennaio 2013 - 09:06:00  
Guarda la gallery "Lei stava facendo pipì e lui si è eccitato". Clamorose rivelazioni nelle motivazioni della sentenza che ha condannato all'ergastolo Salvatore Parolisi per l'omicidio di Melania Rea. Il caporalmaggiore avrebbe ucciso la moglie per un rapporto sessuale negato. E' quanto scrive il gup Marina Tommolini. A scatenare la furia omicida delle parole umilianti pronunciate dalla vittima all'indirizzo di quello che era suo marito. Il giudice critica l'accusa: "Ha sbagliato a puntare sui tradimenti". E ribalta la situazione: Parolisi non è uno sciupafemmine ma un marito frustrato da una donna, Melania, divenuta "figura dominante". E sulla quantità della pena: "L'assassino non si è mai pentito". A rendere nota la notizia è il quotidiano "Il Tempo". Stando a quello che si legge, inoltre, il giudice Tommolini "riscrive" le contestazioni avanzate dall'accusa parlando di "una dinamica ben diversa da quella ipotizzata". Non un delitto collegato ai segreti della caserma o ai tradimenti di Salvatore, quanto un delitto d'impeto. Anche il rapporto tra il caporalmaggiore e Ludovica viene escluso tra le possibili cause, anzi, secondo il magistrato si è di fronte ad un amore mai provato. Ecco come il giudice ricostruisce i momenti appena precedenti all'assassinio. Fu Melania a chiedere al marito di lasciare "Colle S. Marco e di andare al chiosco della pineta, curiosa di conoscere i luoghi ove si addestrava il marito ed in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve". E qui, Melania, dovendo fare pipì si è spostata dietro al chiosco "ove il marito, vedendola seminuda, verosimilmente si è eccitato, avvicinandola e baciandola per avere un rapporto sessuale". Melania, però, avrebbe rifiutato il rapporto rimproverando Parolisi utilizzando parole dure, umilianti. A questo punto, scrive il gup, "Parolisi ha reagito all'ennesima umiliazione, sferrando i primi colpi". L'aggravante che ha spinto il giudice a condannare Parolisi all'ergastolo è stata la mancanza di pentimento. Ora la palla torna alla difesa che dovrà approntare la strategia in vista del processo d'appello.