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Mps: si indaga per truffa, oggi Grilli riferisce alla Camera


Bonifici per 17 mld in 11 mesi. Tema centrale dell'audizione resta operazione su Antonveneta29 gennaio, 14:01Dopo l'incontro di ieri con il presidente della Bce Mario Draghi, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli sarà ascoltato oggi sulla vicenda Mps. Tema centrale resta l'operazione su Antonveneta. E mentre la magistratura senese indaga per truffa ai danni della banca, Bankitalia ieri ha escluso ogni ipotesi di commissariamento. Il presidente dell'Antitrust, Pitruzzella, sollecita più trasparenza nella gestione delle fondazioni. E' in corso al Tesoro la riunione del Comitato per la stabilità finanziaria iniziata alle 10,30. Fanno parte del comitato il ministro dell'Economia, il governatore della Banca d'Italia, il presidente Consob e quello dell'Ivass (la neo autorità di vigilanza delle assicurazioni ndr). All'ordine del giorno 'l''aggiornamento sulla situazione del settore finanziario italiano" e sicuramente si affronta la vicenda Mps. Oggi nel primo pomeriggio sull'argomento è atteso in audizione alla Camera il ministro Vittorio Grilli. BERSANI, SU INTERVENTI DECIDANO GOVERNO E BANKITALIA  - Per Pierluigi Bersani è da valutare se lo Stato, "transitoriamente, e senza rimetterci naturalmente" possa svolgere un ruolo nella crisi di Mps. "Però - ha aggiunto il segretario del Pd - sento valutazioni diverse, e questo tema lo lascio a Bankitalia". Ai cronisti che gli chiedevano se Mps sia da 'statalizzare', Bersani ha risposto: "statalizzare credo sia una parola non fondata, ma le valutazioni so cosa fare le lascio al governo e alla Banca d'Italia" La Fondazione Mps è pronta a farsi da parte per sopravvivere. E' questa la situazione in cui si trova oggi l'Ente senese, primo azionista storico della banca, a una anno e passa dalla dura ristrutturazione di oltre un miliardo di debiti. L'indicazione è emersa dalla bozza del documento programmatico non ancora reso noto, in cui viene scritto che Palazzo Sansedoni è disposto a scendere sotto la soglia del 33,5% per garantirsi la "sopravvivenza" e l'equilibrio finanziario. Un orientamento che, di fatto, andrebbe a combaciare con l'auspicio del presidente del Monte, Alessandro Profumo, da tempo disponibile a far entrare nuovi azionisti nella compagine azionaria della banca più antica del mondo, purché di lungo periodo. Su questo è tornato l'amministratore delegato, Fabrizio Viola, che in un incontro con la stampa estera ha precisato che discussioni aperte non ce ne sono. Tuttavia, alla Borsa l'idea del riassetto sembra piacere. A Piazza Affari il titolo ieri mattina aveva strappato su queste indicazioni quasi il 5% beneficiando anche del via libera di Bankitalia ai Monti bond arrivato nel weekend. Nel pomeriggio, poi, il titolo ha annullato i guadagni (+0,65% a 0,261 euro) registrando comunque scambi sopra le righe (pari al 10% del capitale). Sempre ieri potrebbero aver parlato della banca e aver ricostruito i fatti degli scorsi anni il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli e il presidente della Bce, Mario Draghi. Il numero uno dell'Eurotower ha fatto tappa infatti a Milano e incontrato il titolare di Via XX Settembre, oggi atteso alla Camera per riferire sulla questione di Rocca Salimbeni. Sui temi dell'incontro le bocche restano cucite ma non si esclude che Mps sia stato quello centrale. Draghi all'epoca dei fatti era alla Banca d'Italia e fu proprio lui ad autorizzare l'acquisto di Antonveneta e a monitorare da vicino il Monte fino al suo passaggio a Francoforte. Intanto il tema centrale della vicenda resta l'operazione su Padova, il boccone troppo grosso e mai digerito dalla banca che nel 2007 pagò 10 miliardi al Santander per rilevarla. Un argomento al vaglio della magistratura senese che sta indagando su presunte tangenti insieme al caso dei derivati che provocherà una perdita di oltre 700 milioni. Viola ha precisato di non avere evidenze di casi di corruzione in questo ambito anche se, intervistato a 'Porta a porta', ha detto "non li avrei spesi" quattro miliardi in più per comprarla dagli spagnoli. "Più che altro non avrei comprato Antonveneta tutta per cassa". Commenti sul tema derivati sono arrivati invece da Profumo. Secondo il presidente la grande massa di titoli di Stato in portafoglio, che ha comportato la richiesta di 3,9 miliardi di Monti Bond, è stata comprata "per coprire le perdite dell'operazione Alexandria" e "sono questi titoli che ora generano perdite". "Si tratta di operazioni interconnesse" all'acquisto di Antonveneta, ha concluso. L'esame del portafoglio dovrebbe passare al vaglio del Cda di Mps mercoledì 6 febbraio.