desio 5 stelle

I rifiuti di Napoli


Recentemente il consigliere Sicurello (IDV) ha suggerito al sindaco di impegnarsi affinché una parte dei rifiuti che ingombrano le strade di Napoli potesse essere incenerita a Desio.Premesso che siamo contrari all'incenerimento dei rifiuti a valle della raccolta differenziata e siamo per la chiusura progressiva di tutti gli inceneritori, a maggior ragione siamo contrari all'incenerimento del rifiuto napoletano "tal quale" che contiene di tutto ed è molto più pericoloso di quello che attualmente viene bruciato a Desio. Incenerire il "tal quale" è estremamente inquinante. Mi rendo conto che il riciclo di un rifiuto così eterogeneo, senza una raccolta differenziata a monte, è molto difficile: per cercare quantomeno di limitare i danni i rifiuti napoletani dovrebbero essere avviati ad un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) in grado di estrarre innanzitutto la parte putrescibile (umido) ricavandone un materiale biostabilizzato utilizzabile come riempitivo inerte (costruzione di terrapieni, ecc.)Il TMB potrebbe inoltre recuperare almeno in parte plastica e metalli. La frazione residua potrebbe essere stoccata in discarica dove (essendo ormai priva dell'umido) non produrrebbe odori, percolato né gas ad effetto serra.Faccio notare che la maggior parte dei rifiuti napoletani inviati in Germania non sono stati inceneriti ma trattati in un grande TMB tedesco.Se a Desio avessimo al posto dell'inceneritore un impianto TMB  (il Comitato per l'Alternativa lo chiede dal 2008) sarei favorevole, per una volta, al ricevimento di una quota dei rifiuti napoletani.Giovedì scorso 7 luglio, in opposizione alla proposta di Sicurello, la Lega ha presentato in consiglio comunale un ordine del giorno che richiedeva al sindaco di adottare "ordinanze di divieto allo stoccaggio, conferimento, trattamento o smaltimento di rifiuti di origine extraregionale sul proprio territorio a  tutela della salvaguardia e della salute pubblica e dell’incolumità dei cittadini".Premesso che l'obiettivo da raggiungere al più presto è di rendere autosufficienti le regioni nella gestione dei rifiuti, la domanda che dobbiamo porci non è "da dove vengono i rifiuti?" ma "che rifiuti sono?" e "siamo in grado di trattarli?". La risposta è che il rifiuto napoletano tal quale, ancora più del secco brianzolo, va trattato con impianti a freddo che il Comitato chiede dal 2008 e che ad oggi non abbiamo. Invece, secondo la Lega, quello che conta è solo l'origine del rifiuto, se ad esempio l'indifferenziato "tal quale" provenisse da Lecco o da Pavia anziché da Napoli, potrebbe essere tranquillamente bruciato a Desio in quanto rifiuto prodotto all'interno della Regione Lombardia.Più che tutela della salute dei cittadini mi pare propaganda leghista allo stato puro, di conseguenza non ho votato a favore ed ho scelto di astenermi in quanto, al di là delle distorsioni e strumentalizzazioni, ritengo validi due principi generali contenuti nell'odg: autosufficienza dei territori e tutela della salute. Che però non si realizzano con manovre di facciata come l'ordine del giorno in questione, soprattutto se non si considera un altro principio: la gestione corretta dei rifiuti. Il problema non è evitare che i rifiuti napoletani arrivino a Desio, il problema è far sì che siano trattati in modo corretto da chi ha gli impianti (TMB) per farlo. Noi, a Desio, oggi, non li abbiamo.Paolo Di Carlo