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Desio, il bilancio 2010 della Gsd nel mirino della vice sindaco


Desio, il bilancio 2010 della Gsd nel mirino della vice sindacoSubmitted by juble on 20/07/2011 www.infonodo.orgda Il Giornoarticolo di  ALESSANDRO CRISAFULLITanti i perché posti al presidente della società— DESIO –PERCHÉ INVESTIRE 2 milioni per una sede che serve a un’altra società? Perché costi di consulenze così alti? Perché quegli assegni staccati per associazioni di volontariato e fatti consegnare dall’ex sindaco? Mattinata calda, questa, in casa della Gestione Servizi Desio, la società al 100% di proprietà del Comune, chiamata ad approvare il Bilancio consuntivo 2010. La nuova Amministrazione comunale di centrosinistra, infatti, ha posto una serie di interrogativi, già due settimane fa, quando il documento arrivò sul tavolo del sindaco Roberto Corti e del suo vice Lucrezia Ricchiuti. I quali hanno chiesto una dettagliata relazione al presidente della società Nicola Bellizzi, nominato dalla precedente Amministrazione, per potersi chiarire le idee in merito a operazioni che non sono propriamente limpide, secondo loro: «Sembriamo di fronte a una scatola vuota con sperpero di soldi», sintetizza Ricchiuti, che già da quando era all’opposizione monitora i “movimenti” delle varie realtà partecipate dal Comune. Anche perché i dipendenti, 4 operai e 2 impiegati, vengono utilizzati per la gestione dei cimiteri mentre gli altri servizi vengono affidati all’esterno, come l’illuminazione pubblica, le manutenzioni degli edifici comunali o dei semafori. «E’ un’azienda depotenziata dopo le varie cessioni di rami d’azienda a seguito della costituzione di Gelsia e Brianzacque – diceva Ricchiuti lo scorso novembre, dai banchi della minoranza -, un’azienda costosa per la sua forma giuridica e a mio avviso inutile». Adesso che ha la delega alle società partecipate, conferma la linea: «Abbiamo chiesto chiarimenti sulla nuova sede del Polo d’Igiene – dice – data in affitto a Gelsia Ambiente, per il quale è stato acceso un mutuo di 2 milioni. Abbiamo chiesto il perchè di questa scelta e di avere il piano finanziario dell’opera. Poi abbiamo preteso spiegazioni sulla cifra alta per le troppe consulenze esterne e sul costo dei dipendenti». Non solo: il Comune vuole vederci chiaro anche sulla famosa vicenda di “assegnopoli” con gli assegni per un valore di 60 mila euro predisposti per un gruppo di associazioni di volontariato, consegnati in parte a mano dal sindaco già spodestato Giampiero Mariani, con la bufera politica e mediatica che venne fuori a dicembre.