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Desio, il geometra Perri e i Moscato, un'amicizia pericolosa


Desio, il geometra Perri e i Moscato, un’amicizia pericolosaSubmitted by juble on 30/07/2011 www.infonodo.orgda il Giornoarticolo di  LAURA MARINAROERA IL 21 LUGLIO 2010 quando Rosario Perri, 65 anni, presentava le sue dimissioni da assessore alla Provincia di Monza e Brianza con delega alle partecipate e al personale, in seguito alle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta «Infinito» sulla ’ndrangheta. Nelle intercettazioni Perri parlava col figlio di fondi conservati «nei tubi» e di conti in Svizzera, ed emergeva che per gli uomini della Locale il geometra era un uomo «appoggiato». Vicende per le quali non ha avuto alcun avviso di garanzia. Oggi invece Perri risulta iscritto nel registro degli indagati dal pm monzese Giordano Baggio in merito a questioni urbanistiche desiane, insieme a MassimoPonzoni e Antonino Brambilla. Oggi, come allora Perri, attraverso il suo legale Raffaele Della Valle, si definisce sereno ed estraneo a qualsiasi ipotesi di reato. «Non c’è assolutamente nulla, ne siamo certi - ha detto l’avvocato -: comunque non abbiamo ancora ricevuto formali contestazioni e non sappiamo di quali reati ci accusano, possiamo immaginare qualcosa ma non ne siamo certi».INTANTO AD UN ANNO di distanza dall’operazione Infinito che portò in cella una cinquantina di esponenti delle Ndrine locali collegate all’organizzazione calabrese, spuntano dagli atti alcune fotografie che fanno parte del materiale sequestrato in casa di Annunziato Moscato, considerato il capo della cosca di Desio e in carcere per associazione per delinquere di stampo mafioso. Immagini che confermano l’amicizia fraterna di Perri con la famiglia Moscato. Foto di viaggi e di occasioni conviviali nelle quali l’ex assessore ed ex direttore generale del Comune di Desio fino al 2005, è in compagnia di Natale Moscato, imprenditore edile desiano indagato nell’inchiesta Infinito (nipote del boss di Melito Porto Salvo Natale Iamonte), già consigliere psdi a Desio e poi assessore socialista ai lavori pubblici negli anni Ottanta. E, appunto, del fratello Annunziato: è quest’ultimo, secondo le carte della DDA, a decidere le azioni della Ndrina e a intrattenere rapporti con i politici locali. Ed è sempre lui a partecipare il 31 ottobre 2009 al summit di Paderno Dugnano con i big delle Ndrine della Lombardia nel circolo Falcone e Borsellino per l’elezione del boss Pasquale Zappia (il 5 ottobre a Milano l’arringa di Della Valle). Lo scorso anno Natale Moscato aveva detto che a Desio non esiste la mafia, «quattro scalmanati che con la ‘ndrangheta non hanno niente a che vedere », confermando che il fratello aveva sbagliato forse nelle amicizie. E sulla crisi politica di Desio per infilitrazioni mafiose seguita agli arresti aveva precisato: «Nessuno può dire che io abbia chiesto favori illeciti a Perri, avrei messo in difficoltà un amico».I due fratelli Moscato, il braccio e la mente a capo di una quindicina di societàDI ANNUNZIATO MOSCATO nelle carte dell’Operazione Infinito si legge: «Egli rappresenta il Locale in tutti i “summit” che vengono convocati nell’ambito della struttura “Lombardia”. è stato coinvolto, assieme ai fratelli ed altri in pregresse indagini riguardanti la cosca Iamonte (è nipote diretto di Natale Iamonte trasferito in soggiorno obbligato a Desio presso la famiglia Moscato ndr). Ha avuto anche dei trascorsi politici nella vita pubblica desiana, ma continua a mantenere rapporti con la pubblica amministrazione e si può affermare che le pregresse vicende giudiziarie abbiano consolidato ed ingigantito il suo ruolo di persona temibile». E su Natale Moscato negli atti è scritto: «Moscato Natale, detto “il geometra”, rappresenta la parte intellettuale dei fratelli Moscato, oltre che il cervello imprenditoriale del sodalizio criminale desiano. In una conversazione telefonica tra Mandalari Vincenzo e Iorino Paolo (soggetto che collabora con i Moscato in attività commerciali), quest’ultimo lo definisce «la vera mente dell’impresa». I fratelli Moscato sono titolari di una quindicina di società, dalle imprese di costruzione alla vendita di materiale per l’edilizia, dalla gestione di bar alle agenzie immobiliari. Nei guai nel 1994 nell’inchiesta sulla cosca Iamonte sono stati prosciolti prima del processo dall’accusa di associazione mafiosa «per non avere commesso il fatto».