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"Forno di Desio da potenziare". La BEA sferra l'attacco ai Grillini.


«Forno di Desio da potenziare»La Bea sferra l'attacco ai Grillini3 settembre 2011
Desio - Comitato per l'alternativa la nuovo forno inceneritore (Foto by bavuso i K49)Desio - Rendere autonomo il territorio per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti e ottimizzare il sistema della gestione. Sono le richieste che arrivano dalla Bea, la società che gestisce il forno inceneritore di via Agnesi a Desio. Giovedì pomeriggio il presidente Alcide Copreni insieme al suo staff ha incontrato i consiglieri regionali brianzoli Stefano Carugo ed Enrico Brambilla, per illustrare la situazione e l'attività dell'impianto e avanzare una serie di proposte, in vista della stesura del piano regionale dei rifiuti, a cui sta lavorando il Pirellone in questi mesi. "Abbiamo espresso le nostre perplessità - spiega Copreni - che riguardano il rapporto tra Provincia e Regione. Vorremo che la situazione sia chiara". Da oltre 40 anni la Bea è a servizio degli 11 comuni soci: Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, Limbiate, Meda, Muggiò, Nova Milanese, Seveso, Solaro e Varedo. In un anno, smaltisce circa 60 mila tonnellate di rifiuti. La frazione organica viene invece smaltita nell'impianto di Santhià, in Piemonte. All'incontro, che si è tenuto presso la sede della Bea, si è parlato anche e soprattutto del progetto del potenziamento del forno, o meglio della "ricostruzione del vecchio impianto" come preferiscono definirlo dalla società. Un argomento che negli ultimi anni ha provocato diverse reazioni critiche, con la nascita di un vero e proprio comitato anti raddoppio. Ora i vertici di Bea chiedono che il progetto sia attivato. Non solo. Ai consiglieri regionali sono state sottolineate altre due esigenze: la realizzazione di un impianto di compostaggio, che per il momento non esiste in Brianza, e la costruzione di un nuovo impianto per la raccolta differenziata. "Per il momento - spiega il direttore di Bea Alberto Cambiaghi - il sistema di gestione dei rifiuti in Brianza è troppo frazionato e quindi anche non economico". Alla riunione sono stati quindi presentati i dati sulla raccolta dei rifiuti. In particolare, sono stati presentati una serie di dati per provare la necessità di una nuova e meno dispersiva gestione dei rifiuti. In un anno, in base alla relazione della società, 60 mila tonnellate di frazione organica vengono smaltite fuori dalla Provincia di Monza. Altre 98 mila tonnellate di frazione secca sono smaltite fuori territorio, tra Lecco, Trezzo e Sesto San Giovanni. "Questo sistema di gestione - hanno specificato i relatori - è molto frazionato: esistono 3 Società pubbliche di gestione, un Consorzio di Comuni e una decina di operatori privati a servizio di 800.000 abitanti. P.F.