desio 5 stelle

Il cemento è per sempre


Venerdì 4 novembre in consiglio comunale abbiamo ascoltato con grande interesse la relazione del prof. Arturo Lanzani, consulente scientifico per la variante al PGT attualmente in discussione.Il prof. Lanzani ha argomentato in modo ampio, chiaro e inequivocabile la necessità di salvaguardare il suolo non edificato; necessità che anche noi, come Movimento 5 Stelle, condividiamo e sosteniamo da tempo.Nel programma elettorale della maggioranza si legge:"Oggi Desio non ha necessità di utilizzare altro territorio attualmente non edificato per il suo sviluppo ma deve fondare il suo sviluppo sul recupero e miglioramento dell’esistente …”e ancora:“Fondamentale nella revisione del PGT sarà favorire l’utilizzo del significativo patrimonio abitativo sfitto ed inutilizzato: non ha senso costruire nuove case quando ce ne sono molte vuote…”.Fatta questa premessa, notiamo una contraddizione tra i principi teorici e le scelte pratiche operate dalla variante. Infatti, è noto che 1 milione di metri quadrati saranno sottratti all'edificazione, prevalentemente nella cintura verde esterna al nuovo perimetro urbano della città; tuttavia occorre registrare che oltre 400 mila metri quadrati di terreni (Aree di Completamento) all'interno della città, pur con alcune modifiche, restano edificabili.E' vero che l'edificazione in queste aree muoverebbe meccanismi virtuosi come:- la riqualificazione di aree verdi nella cintura esterna e la cessione gratuita al comune da parte degli operatori immobiliari (compensazione);- la costruzione di una quota di edilizia convenzionata o pubblica, per facilitare l'accesso alla casa;- la realizzazione di opere di pubbliche legate alle nuove costruzioni (giardini, parcheggi, ecc.).D'altra parte, è evidente che il motore "sporco" su cui si fonda tutto il meccanismo è sempre lo stesso: il cemento. Gli interventi sugli spazi pubblici si realizzerebbero "sacrificando" 400mila metri quadrati di terreni interni alla città, terreni che noi riteniamo estremamente preziosi almeno per due motivi:- innanzitutto la loro estensione è notevole, quasi mezza Pedemontana;- inoltre si tratta degli ultimi spazi liberi rimasti all'interno della città, spazi che generano effetti positivi in termini di drenaggio delle acque, fissazione della CO2, regolazione del microclima urbano, percezione dello spazio non cementificato.Le compensazioni, con l'obiettivo di salvaguardare le aree della cintura verde, di fatto autorizzerebbero altro cemento in città e alla fine, nonostante i buoni propositi, è chiaro che le aree libere diminuirebbero. Insomma, ci pare che la scelta politica di sacrificare 400 mila metri quadrati contraddica apertamente le premesse e non sia compensabile dai presunti vantaggi.A ben vedere, invece, la funzione essenziale di questa variante parziale dovrebbe consistere nel segnare una svolta, tutelando il territorio e mettendolo al riparo da ulteriore consumo, in attesa della Variante Generale. La tutela è la grande urgenza – ha chiarito il prof. Lanzani – e della tutela dovrebbe occuparsi la variante – aggiungiamo noi – salvando tutto il salvabile, ossia 1.400.000 metri quadrati pari a circa il 10% della superficie comunale.Se è vero che il suolo va conservato, se è vero che non ha senso costruire nuove case quando sono migliaia quelle vuote, allora noi chiediamo, qui e ora, che il territorio sia tutelato al cento per cento, senza se e senza ma: il cemento non può più essere il mezzo per risolvere i problemi delle città. Soprattutto a Desio. Paolo Di CarloMovimento 5 Stelle Desio