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Pedemontana. Monza, il traffico a rischio paralisi.


Disco verde per PedemontanaMonza, il traffico a rischio paralisi23 febbraio 2012  www.ilcittadinomb.it
Monza - Poco più di un'ottantina di chilometri di nastro d'asfalto, dal costo di cinque miliardi di euro, e cantieri ultimati entro il 2015, giusto per l'Expo. Pedemontana si avvicina a Monza. E questo grazie anche alla decisione del Tar della Lombardia che ha negato la sospensiva al contratto di aggiudicazione del cantiere che porterà alla realizzazione del tratto brianzolo dell'autostrada. A chiedere al tribunale di fermare l'aggiudicazione della gara era stata la cordata giunta al secondo posto nella gara d'appalto, guidata da Impregilo. Il tribunale ha respinto la richiesta e il gruppo di aziende che aveva vinto il bando, guidato dall'austriaca Strabag, potrà muovere le ruspe in direzione della Brianza. Un'autostrada che porterà non pochi problemi alla città. Il primo nodo, e forse quello che maggiormente temono gli automobilisti, ci sarà sulla Valassina, all'altezza del confine tra Lissone e Desio. Pedemontana si innesterà sulla superstrada per Lecco con un poderoso sistema di rotonde e di svincoli. Sarà uno degli snodi più importanti, tanto che, per non congestionare il traffico, si creerà un sistema di raccordi che qualcuno ha stabilito essere il più grande d'Europa. Facile immaginare gli inevitabili disagi che il cantiere di Pedemontana riverserà sui pendolari della Monza-Lecco. Soprattutto se si tiene conto che già oggi la viabilità è congestionata dai lavori per la realizzazione dell¿interramento di viale Lombardia.Un cantiere, quest'ultimo, che dovrebbe terminare proprio in concomitanza con l'apertura di quello della pedemontana lombarda, creando di fatto un perenne stato di lavori viabilistici sulla Valassina senza soluzione di continuità. E gli automobilisti? Si rassegnino: saranno sempre in coda. L'altro nodo monzese parte, in realtà, da Macherio. Qui è previsto uno svincolo che servirà per convogliare in Pedemontana le auto della Brianza centrale. Una nuova strada di collegamento partirà da questa uscita/entrata e, attraverso i campi e la sovrapposizione con strade già esistenti porterà fino all'ospedale San Gerardo. Più precisamente Pedemontana sarà connessa alle vie Asiago, Podgora e Negrelli. Su queste arterie, è questa la speranza dei tecnici, si dovrebbe portare il traffico monzese proveniente dal centro città, e anche dalla vicina Valassina, sulla strada per Bergamo, senza intasare il nodo di Desio. Una follia, a detta degli stessi amministratori locali, che stanno chiedendo a gran voce alla Provincia di Monza la creazione di una nuova strada che, utilizzando il sottopasso di via Nobel (realizzato ma rimasto un ramo secco), colleghi via Della Birona alla nuova connessione con Pedemontana. Un sistema più diretto, quindi, che impedisca a camion e automobili di intasare le già sature strade cittadine. In questa battaglia Monza è appoggiata anche da altri Comuni, spaventati dalle ripercussioni che una viabilità di questo genere potrà comportare sulle strade locali: Vedano al Lambro, Lissone, Macherio, Sovico e Albiate stanno chiedendo, ormai da mesi, delle alternative. Che però sono costose e ormai sempre più difficili da realizzare: dove si pensa di realizzare il collegamento via della Birona/via Nobel stano costruendo nuove case. Davide Perego