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Desio. Il Comune pagherà la bonifica della discarica della 'ndrangheta.


Desio - Il Comune pagherà la bonifica della discarica della ’ndranghetaSubmitted by juble on 28/02/2012 www.infonodo.orgdi ALESSANDRO CRISAFULLI da Il GiornoLa beffa: gli 8 arrestati coinvolti nella vicenda risultano nullatenenti— DESIO —OLTRE IL DANNO la beffa. E’ la situazione del Comune di Desio nella vicenda della cava della ‘ndrangheta di via Molinara. Già, perchè l’incredibile scenario scoperto dalla polizia provinciale con l’operazione Starwars nel 2008, cioè la creazione dell’enorme cratere accanto alla Valassina riempito di rifiuti da personaggi legati alla malavita organizzata (8 arrestati), ha portato una serie di conseguenze: non solo il danno ambientale, non solo il danno d’immagine (da lì in poi Desio è diventata “la città della ‘ndrangheta”) ma anche quello economico: i costi della bonifica, infatti, a oggi, sono in carico al Comune. E non si parla di pochi spiccioli, visto che il tecnico incaricato dalla precedente amministrazione, l’ingegner Giuseppe Farina, stimava almeno 2,5 milioni di euro. «Una cifra enorme - spiega il vicesindaco Lucrezia Ricchiuti -. Al momento tutto sarebbe a carico nostro, perchè i personaggi finiti in carcere risulterebbero nullatenenti, ma vogliamo andare a fondo sulla proprietà del terreno, cioè Massimiliano Cannarozzo, perchè è assurdo che dobbiamo sostenere noi quei costi: ci sono in mezzo gli avvocati». In questi giorni si stanno muovendo alcune situazioni importanti, per risolvere una questione ferma da oltre tre anni: un’azienda specializzata sta definendo il preventivo per i carotaggi da effettuare sull’area, per scoprire cosa ci sia davvero sotterrato. Si parla di una spesa che sicuramente supererà i 100 mila euro. «Abbiamo fatto un sopralluogo con loro un mese fa - spiega il vicesindaco - in questi giorni ci rivedremo per procedere. Dovremmo fare analisi fino a 25 metri di profondità».UNA NOVITÀ, quest’ultima, che aumenta le preoccupazioni, visto che finora si era parlato di analisi fino a 12-13 metri. Le prime, disposte dalla Procura, furono fatte a quota 6-7 metri, e fecero emergere eternit, idrocarburi, macerie, scarti edilizi e quant’altro. «I carotaggi verranno fatti in contraddittorio con l’Arpa - spiega Ricchiuti -. Una volta accertato tutto quanto c’è sotto potremo definire bene i costi e i tempi di bonifica, adesso è azzardato fare previsioni». Se emergeranno materiali inquinanti, enterà in campo la Regione, «si potrà iscrivere il sito nell’elenco di quelli di interesse regionale da bonificare - dice il vicesindaco - e quindi anche la Regione stanzierà dei fondi».La vicenda finì in ParlamentoUN ANNO E MEZZO fa la questione sbarcò anche in Parlamento, con l’interrogazione all’allora Ministro dell’Ambiente dell’onorevole leghista Paolo Grimoldi: «La bonifica di 110 mila metri cubi di terra è assolutamente necessaria ed urgente perché, oltre ai rifiuti generici e al materiale inerte, tra cui carcasse di automobili, nella cava sarebbero sepolti rifiuti pericolosi, quali cromo, eternit, piombo e metalli, tutte sostanze cancerogene».