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La lettera di Natale Marrone


Pubblichiamo di seguito la lettera che il consigliere di maggioranza Natale Marrone (Pdl) ha protocollato ieri in Comune, lettera indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, ai Capigruppo e ai Segretari di partito. Il documento è stato letto dall'opposizione nel corso della seduta di ieri sera.Ricordiamo che Marrone è balzato alle cronache nello scorso mese di luglio a causa di un'intercettazione telefonica nella quale chiedeva ad un boss della «locale» della 'ndrangheta di «dare una lezione» a Rosario Perri, ex assessore provinciale nonché suo collega di partito, anch'egli intercettato nell'ambito dell'inchiesta.Di seguito il testo completo, denso di accuse gravi e in gran parte condivisibili nei confronti del Sindaco. «Premetto che avrei preferito partecipare alla seduta di Consiglio comunale del 2/09/2010 e spiegare a voce le considerazioni e le scelte che seguono, ma motivi familiari me lo impediscono e me ne scuso. Tutti Voi siete a conoscenza delle notizie apparse sulla stampa locale nei miei riguardi e tutti sapete che a fronte di tali notizie e comportamenti ho porto le mie più ampie scuse significando tutto il mio rammarico in termini reali e concreti cioè dimettendomi in via irrevocabile dall'incarico di Coordinatore Vicario del PDL cittadino e dal collegio di segreteria del consiglio comunale, con chiarezza e senza infingimenti. Nonostante ciò, rilevo che la mia posizione viene tuttora evidenziata nel tentativo di rinviare od evitare le risposte che la popolazione attende. Risposte necessarie quali: il perché politico di importanti scelte della passata amministrazione su modificazioni urbanistiche che non possono essere giustificate dalla necessità da parte del comune di incassare qualche milione di euro per risanare il bilancio; risposte su altre scelte del PGT che hanno portato al sequestro di numerose pratiche da parte dell'autorità giudiziaria e le risposte che riguardano i meccanismi e le scelte amministrative che hanno generato le difficoltà finanziarie in cui il comune attualmente versa. Risposte e segnali che, ad oggi, non sono stati dati e che non possono essere sostituiti da manovre di facciata come lo spostamento di 1 metro cubo di terra che giaceva in via C. Villa o dalla richiesta di rimpasto di una giunta appena insediata. Queste risposte, se si vuole davvero dare un segnale di discontinuità, qualcuno dovrà darle: non tocca a me, non posso perché non so e non c'ero; certamente toccherebbe intanto al Sindaco. Ed ancora tocca al Sindaco spiegare se e quali sono stati i tentativi od i reali condizionamenti poco chiari e poco legali che hanno orientato l'amministrazione negli ultimi 5 anni: non si può pensare di essere credibili dichiarando semplicemente che l'amministrazione è pulita. Se lo è e lo spero, bisogna dimostrarlo con fatti e scelte di discontinuità chiare e comprensibili a tutti. Tocca anche al consiglio comunale tutto, ed io, come spiegherò meglio appresso, resto in consiglio comunale anche per questo, vigilare attentamente sulle scelte future, con particolare riguardo alle alienazioni che il comune va operando, per evitare di scoprire, magari dopo, che alcune di esse sono state fatte per pagare conti elettorali sospesi. Io non sono indagato, non ho collusioni di potere alcuno, non ho responsabilità alcuna sulle attuali difficoltà politiche e finanziarie del comune e non sono disponibile a sottomettermi a ricatti perché non sono ricattabile: non ho interessi su operazioni urbanistiche passate o presenti e non ho, come è evidente, rapporti di continuità di interessi col potere vero e neppure tanto occulto di questa città. Per le mie colpe, quelle vere e che mi pesano, ho chiesto scusa, ho fatto scelte conseguenti e sto pagando ancora. Per questo non sono disponibile a farmi cancellare dalla politica come consigliere comunale, per questo e per il rispetto che devo ai miei elettori. Ritengo invece di continuare a svolgere la mia funzione di rappresentanza e controllo in ambito consiliare da indipendente, per il rispetto che devo al mio partito del quale rimango a disposizione, autosospendendomi, ma anche riservandomi di gestire il mio voto secondo coscienza e, comunque sia, mai per avallare operazioni di maquillage politico (meglio: “fumo negli occhi”) come quelle cui la cittadinanza va assistendo in questi giorni». In fede Natale Marrone