desio 5 stelle

Inceneritore: facciamo chiarezza


A sostegno degli inceneritori, così come del ritorno al nucleare, ogni giorno si ascoltano e si leggono una quantità di notizie false o "stranamente" incomplete. Ignoranza? Malafede? Qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma si indovina. Una cosa è certa: a livello nazionale e regionale è in atto una vera e propria azione di propaganda mediatica per lavare il cervello a chi non è in grado o non ha il tempo di farsi un'opinione attingendo con senso critico a fonti di informazione indipendenti. Mai come in questi casi è vero il detto repetita iuvant: perciò ribadisco quanto detto in consiglio comunale pubblicando di seguito la mia replica alle affermazioni del sig. Achille Vismara, ex presidente del consorzio che gestiva l'inceneritore di Desio prima della costituzione dell'attuale società Brianza Energia Ambiente (BEA).______________________Buongiorno,in relazione all'intervento del sig. Achille Vismara sul Giornale di Desio del 28.9.2010, essendo chiamato in causa come consigliere della lista civica Desio 5 Stelle, desidero replicare alle falsità che il sig. Vismara ci attribuisce.Al contrario di quanto il sig. Vismara scrive, non abbiamo mai affermato, né in campagna elettorale né successivamente, che l'inceneritore debba "limitarsi a bruciare i rifiuti e non anche a recuperare energie alternative, quali il teleriscaldamento, derivato dal calore prodotto dall'inceneritore". Quest'idea, che non condivido, è stata sostenuta da altri: noi invece abbiamo detto fin dall'inizio una cosa ben diversa, ossia che l'inceneritore va portato a chiusura in quanto strategie e tecnologie più economiche ed ecologiche (raccolta differenziata spinta, tariffazione a consumo "più differenzio meno pago" e sistemi di trattamento a freddo come il Centro Riciclo di Vedelago) sono già realtà sia all'esterno che in Italia e possono essere realizzate a Desio in sostituzione dell'attuale inceneritore. Tanto più se consideriamo che il calore recuperato dall'inceneritore per il teleriscaldamento e la scarsa produzione di energia elettrica non compensano minimamente gli enormi costi economici, ambientali e sanitari che l'inceneritore genera con il suo funzionamento e che inevitabilmente vengono scaricati sui cittadini: polveri ultrafini, diossine, metalli pesanti, ceneri tossiche da smaltire in apposite discariche, malattie, tumori, soldi pubblici (CIP6) sottratti alle energie rinnovabili per ingrassare costruttori e gestori di inceneritori. Siamo nel 2010: è ora di uscire dall'Età del Fuoco! Grazie per l'attenzione, un cordiale saluto Paolo Di CarloLista Civica Desio 5 Stelle