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Un blog creato da desio_5_stelle il 09/02/2010

desio 5 stelle

trasparenza & partecipazione per il bene comune

 
 

AREA PERSONALE

 

I CANDIDATI SI PRESENTANO

 

26 NOVEMBRE 2010 - TUTTI A CASA!!!

Le dimissioni del sindaco non sono arrivate, la mozione di sfiducia non è stata votata in consiglio, ma ciò che conta è l'ottimo risultato raggiunto oggi, 26 Novembre 2010: 17 CONSIGLIERI (PD, DESIO VIVA, IDV, LEGA, DESIO 5 STELLE) MEDIANTE DIMISSIONI CONTEMPORANEE QUESTA MATTINA HANNO RESPONSABILMENTE MESSO LA PAROLA FINE AL DISASTROSO MANDATO MARIANI BIS.

E' quello che aspettavamo dal 26 luglio, esattamente 4 mesi fa, quando abbiamo proposto la mozione di sfiducia.

Finalmente la parola torna ai cittadini.

 

DESIO 5 STELLE AL FORUM GIOVANI

MICOL CASTELLANI e DAVIDE TRIPIEDI al FORUM GIOVANI

 

 

GUARDA IL VIDEO: "LA MAFIA A DESIO"

 

 

INCENERITORE DI DESIO

In questo breve filmato la nostra battaglia per l'alternativa al nuovo (e al vecchio) inceneritore, in difesa di SALUTE, AMBIENTE e TASCHE dei CITTADINI!!! 

 

RICORSO AL TAR CONTRO PEDEMONTANA

I Comitati di cittadini di Bovisio Masciago, Cesano Maderno e Seveso fanno ricorso al TAR contro Pedemontana
 

E' NATO IL MOVIMENTO 5 STELLE!

fatto di cittadini, incensurati e lontani da tutti i partiti, che vogliono riappropriarsi della Politica per il bene comune contro gli interessi dei soliti noti!

 

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Le commissioni sono pubbliche?

Post n°34 pubblicato il 09 Luglio 2010 da desio_5_stelle
 

Ebbene sì!

E' arrivata la risposta positiva dell'ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, confermando quanto sosteniamo da alcune settimane. Ieri sera, in commissione Statuto e Regolamento, il presidente Francesco Pasquali, che aveva inviato il quesito all'Associazione, ha illustrato la risposta che riporto nel seguito.

La risposta al quesito proposto non può che prendere le mosse dall’esame della norma di legge citata: il comma 7 dell’art. 38 del D. Lgs 267/2000 (Testo Unico delle leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali); si tratta di una delle (poche) norme di principio che prescrivono positivi obblighi, in materia di funzionamento ed organizzazione dell’attività dei consigli comunali e provinciali.
Il principio affermato dalla norma è quello della PUBBLICITÀ delle sedute del consiglio e delle commissioni; esse devono essere pubbliche (il pubblico deve essere ammesso ad ASSISTERVI) salvo espressi e specifici casi particolari, indicati in formale norma regolamentare.
Pubblicità, si ribadisce, significa “diritto ad assistere” (da spettatore), diritto che non comprende la possibilità di presenziare tra i componenti, di partecipare alla discussione né, tanto meno, di prendere parte alle decisioni; fin qui, la norma accomuna le sorti del consiglio e quelle delle commissioni consiliari, talché, per entrambi gli organi collegiali, una volta sancito il principio generale della pubblicità, si rende possibile derogare alla norma (e, con ciò, consentire la tenuta di sedute segrete, senza presenza di pubblico) in casi particolari, purché precedentemente previsti e specificati dal regolamento.
Le altre norme interne citate, non intaccano la validità del principio generale della pubblicità delle sedute dei consigli e delle commissioni, confermando la possibilità di deroga a condizione di specifica ed espressa norma regolamentare.
Per meglio esaminare, più in dettaglio ed in forma specifica, la posizione delle commissioni, è opportuno riferirsi al precedente comma 6 dello stesso art. 38, il quale, dopo aver assegnato a norma di livello statutario la facoltà di prevedere l’istituzione delle commissioni, limita la partecipazione organica ai soli consiglieri comunali (costituite nel proprio seno), impone il rispetto del criterio della proporzionalità nella composizione ed, infine, affida al regolamento il compito di determinarne i poteri e disciplinarne l’organizzazione e le forme di pubblicità dei lavori.
Come si può ben desumere, sono chiaramente delineati i confini entro i quali si debbono esplicare gli effetti applicativi dei livelli d’intervento destinati ai vari ranghi di norme coinvolti nella disciplina dell’istituto di cui si tratta.
1.- Lo statuto, nel rispetto delle precise indicazioni della norma statale, può intervenire a prevedere l’istituzione delle commissioni in seno al consiglio comunale e, dettare il quadro dei principi (art. 38, c.2) nel rispetto dei quali potrà muoversi la disciplina del regolamento nel determinare i poteri, l’organizzazione e le forme di funzionamento delle commissioni (c. 6); in questo quadro ci sembra possa delinearsi la gerarchia delle fonti normative richiamabili nel caso in discussione.
2.- La chiarezza dei comportamenti non può, peraltro, prescindere dalla chiarezza dei significati dei termini; il comma 7 dell’art. 38 non parla di “partecipazione” alle riunioni degli organi collegiali, ma di pubblicità delle sedute (e, sul significato, riteniamo di aver già detto), mentre la norma di statuto (art. 21) e di regolamento delle commissioni (art. 7) trattano di PARTECIPAZIONE e non di PUBBLICITÀ DELLE SEDUTE; si riferiscono, cioè ad argomenti non riservati alla legge statale, ma lasciati nella disponibilità dell’autonomia normativa interna dell’ente e, quindi, legittimamente disciplinabili a quei livelli.
In effetti, agli organi collegiali è consentito, attraverso opportune regolamentazioni ed attribuzioni di poteri ai rappresentanti riconosciuti, disporre, o consentire, la “partecipazione” di esterni (amministratori, esperti, dipendenti etc.) ove si ritengano utili, opportuni o necessari alla migliore e più efficace trattazione degli argomenti di competenza.
Le previsioni di che trattasi non possono essere, in alcun modo, considerate in concorrenza con le previsioni della norma del T.U. in esame; la sua cogente superiorità gerarchica di norma statale, potrebbe dirsi violata, nel caso in cui si contraddicesse il criterio della PUBBLICITÀ della seduta che, invece, può essere derogata soltanto previa tassativa, espressa ed esplicita previsione regolamentare.
Le stesse finalità operative delle due situazioni in esame, si presentano completamente differenti:
-. La normativa interna tende a disciplinare modalità operative diverse nella trattazione degli argomenti da esaminare; mentre, la disciplina interna consentita in deroga al principio della pubblicità, deve prevedere espressamente e tassativamente i casi in cui si potrà procedere a tenere sedute segrete.
-. Occorre, infine, far notare che le modalità di cui alle norme (statutaria e regolamentare) interne possono essere applicate sia alle sedute pubbliche come a quelle segrete.
In conclusione alle specifiche domande si può rispondere:
1. Ai cittadini compete il diritto generale di ASSISTERE (quali uditori) alle sedute del consiglio comunale e delle commissioni consiliari permanenti di cui all’art. 38, c.6 e 7; a tale diritto si può derogare soltanto in casi specifici e determinati in forma espressa con norma regolamentare.
2. Per quanto concerne l’art. 47 del regolamento del consiglio comunale (peraltro indicato soltanto vagamente), se dispone un elenco tassativo dei casi in cui le sedute consiliari debbono essere tenute in forma segreta, varrà soltanto per quel collegio; la difficoltà ad accogliere la tesi dell’applicazione alle commissioni in via analogica, dovrebbe essere esclusa dall’esistenza di uno specifico regolamento per il funzionamento delle commissioni, che sembrerebbe non contenere tali deroghe. Se il regolamento apposito non lo prevede e, neppure il regolamento del consiglio estende alle commissioni l’applicazione delle proprie norme, la prevalenza non può che essere lasciata alla norma di superiore gerarchia e rango. 

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IL CONSIGLIO COMUNALE E' ON-LINE

Lo chiedevamo da 2 anni noi del MoVimento 5 stelle: finalmente, grazie alla decisione del sindaco Roberto Corti e della giunta del Comune di Desio, da Luglio 2011 è possibile vedere da casa il consiglio comunale in diretta streaming tramite Internet e rivedere la registrazione anche a distanza di tempo attraverso il sito istituzionale del comune (accedi alla web tv).

Inizialmente avevamo cercato di riprendere le sedute consiliari - pubbliche - come semplici cittadini, ma ci è sempre stato vietato dall'ex presidente del consiglio Nicola Mazzacuva; dal 2010, tramite il nostro consigliere Di Carlo, abbiamo portato la questione in commissione Statuto e Regolamenti, ma l'iter si era fermato nel novembre 2010 con l'auto-scioglimento del consiglio comunale. Nel luglio 2011 la svolta, grazie all'intervento rapido ed efficace del neo-sindaco.

 

 

CHI SIAMO

Siamo cittadini delusi dai partiti, dai quali non ci sentiamo rappresentati. Ci impegnamo in prima persona perché l'amministrazione della città di Desio sia intesa in modo nuovo, trasparente e aperto alla partecipazione di tutti: con questo spirito abbiamo presentato alle elezioni comunali 2010 la lista civica "DESIO 5 STELLE". Essere residenti a Desio, non avere condanne penali, non essere iscritti a partiti e non aver ricoperto cariche politiche per più di un mandato sono caratteristiche di tutti i candidati che ne fanno parte: semplici cittadini, fuori dai partiti e lontani dai centri di potere, convinti che il riscatto della città possa arrivare solo lavorando per il bene comune. 

Nonostante ci presentassimo per la prima volta, e nonostante i "gufi" che ci davano sconfitti al 2%, alle scorse elezioni abbiamo ricevuto un ottimo sostegno: quasi il 5% e un seggio ampiamente guadagnato in consiglio comunale. Un risultato migliore di quelli ottenuti da UDC e IDV.

In seguito alla sospensione e al successivo scioglimento del consiglio comunale (v. box a sinistra) la città di Desio è stata giudata dal Commissario dott.ssa Nuzzi fino alle elezioni amministrative (maggio 2011). Mentre tutti i partiti hanno visto scendere il numero di voti, il MoVimento a Desio è cresciuto fino al 6,17% ottenendo un seggio di minoranza.

 

 
 

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PAOLO DI CARLO, CONSIGLIERE DESIO 5 STELLE

Dal 2007 faccio parte del Meetup degli Amici di Beppe Grillo di Desio, mentre dal 2008 sono attivo all'interno del Comitato per l'Alternativa al nuovo inceneritore di Desio per dimostrare che vivere senza inceneritore (e senza l'inquinamento e le malattie che ne conseguono) è possibile. Nel 2010, candidato sindaco per Desio 5 Stelle, sono stato eletto consigliere comunale, risultato confermato nel 2011 nonostante la riduzione del numero dei consiglieri da 30 a 24.

 

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