Il viaggio in macchina Bishkek Osh e' stato bello. O forse era piu' l'idea della bellezza che la reale bellezza in se.Quello fatto la notte passata e' stato bellissimo. E non si e' trattato di idealizzare un luogo, ma la realta' stessa del luogo lo rendeva tale. Ma andiamo con ordine.Dopo aver conttato svariati taxisti per il trasporto all'Irkeshtam Pass e dopo aver realizzato che si improvvisavano esperti della strada, abbiamo optato per un agenzia vista casualmente al pomeriggio. Ci a ccoglie una gentile ragazza russa spalleggiata da un'altrettanto gentile ragazza ubzeka. Un paio di telefonate e il gioco e' fatto.Il giorno dopo alle 17,00 si sarebbe partitiIl giorno dopo alle 17,00 siamo li. Ci siamo tutti: la russa, l'autista uzbeko di nome Ziot e il titolare dell'agenzia. Si va tutti a casa di Ziot che scopriremo fratello della ragazza del giorno prima e figlio del titolare! La mamma e la moglie di Ziot ci hanno preparato una squisita cena ubzeka a base di plof (riso con carne). La famiglia e' gentilissima e dopo la foto di rito partiamo.La strada decente per i primi km diventa poi tremenda. Niente in confronto a quanto ci aspettera' piu' tardi. Lungo la strada pochissime macchine e qualche gigantesco camion russo. Pochi villaggi e molti asini che pascolano nel bel mezzo della notte spesso nel bel mezzo della strada.Dopo una breve pausa verso mezzanotte rimaniamo solo piu' noi sulla strada e fino al mattino successivo non incontreremo nessun a parte un camion abbandonato lungo la strada con le ruote quasi interamente inghiottite dal fango.Verso l'una simo al Passo Taldyk (3.615 m) inghiottito dalla nebbia. Scendimo per una foto ma si gela e si riparte. La strada peggiora: e' tutta buche e canaline fatte dai camion che la percorrono.Prima che aprissero il colle, nel 1998, la strada era buona. Poi i camionisti hanno fatto il lavoro sporco. Prima del 1998 la strada serviva soltano ai militari che in quanto a lavoro sporco non penso che scherzassero neanche loro.Scendiamo dipoco e arriviamo a Sary Tash, villaggio a 3200 metri> La strada si biforca: a sx verso il Pik Lenin e il Pamir, a dx verso l'Irkeshtam. E qui la strada diventa brutta sul serio ma im maniera inversamente proprzionale il paesaggio si fa bellissimo. E' motte, ma la luna quasi piena illumina quasi irrealmente un paesaggio lunare ! Per5 decine di km siamo su un altipiano tra i 3200 e i 3400 metri circondato da cime oltre i 5000.Il vento soffia fortissimo. Furi si gela.L'acqua nelle pozzanghere e' ormai gelatafine prima parte
From Russia to China Part 1
Il viaggio in macchina Bishkek Osh e' stato bello. O forse era piu' l'idea della bellezza che la reale bellezza in se.Quello fatto la notte passata e' stato bellissimo. E non si e' trattato di idealizzare un luogo, ma la realta' stessa del luogo lo rendeva tale. Ma andiamo con ordine.Dopo aver conttato svariati taxisti per il trasporto all'Irkeshtam Pass e dopo aver realizzato che si improvvisavano esperti della strada, abbiamo optato per un agenzia vista casualmente al pomeriggio. Ci a ccoglie una gentile ragazza russa spalleggiata da un'altrettanto gentile ragazza ubzeka. Un paio di telefonate e il gioco e' fatto.Il giorno dopo alle 17,00 si sarebbe partitiIl giorno dopo alle 17,00 siamo li. Ci siamo tutti: la russa, l'autista uzbeko di nome Ziot e il titolare dell'agenzia. Si va tutti a casa di Ziot che scopriremo fratello della ragazza del giorno prima e figlio del titolare! La mamma e la moglie di Ziot ci hanno preparato una squisita cena ubzeka a base di plof (riso con carne). La famiglia e' gentilissima e dopo la foto di rito partiamo.La strada decente per i primi km diventa poi tremenda. Niente in confronto a quanto ci aspettera' piu' tardi. Lungo la strada pochissime macchine e qualche gigantesco camion russo. Pochi villaggi e molti asini che pascolano nel bel mezzo della notte spesso nel bel mezzo della strada.Dopo una breve pausa verso mezzanotte rimaniamo solo piu' noi sulla strada e fino al mattino successivo non incontreremo nessun a parte un camion abbandonato lungo la strada con le ruote quasi interamente inghiottite dal fango.Verso l'una simo al Passo Taldyk (3.615 m) inghiottito dalla nebbia. Scendimo per una foto ma si gela e si riparte. La strada peggiora: e' tutta buche e canaline fatte dai camion che la percorrono.Prima che aprissero il colle, nel 1998, la strada era buona. Poi i camionisti hanno fatto il lavoro sporco. Prima del 1998 la strada serviva soltano ai militari che in quanto a lavoro sporco non penso che scherzassero neanche loro.Scendiamo dipoco e arriviamo a Sary Tash, villaggio a 3200 metri> La strada si biforca: a sx verso il Pik Lenin e il Pamir, a dx verso l'Irkeshtam. E qui la strada diventa brutta sul serio ma im maniera inversamente proprzionale il paesaggio si fa bellissimo. E' motte, ma la luna quasi piena illumina quasi irrealmente un paesaggio lunare ! Per5 decine di km siamo su un altipiano tra i 3200 e i 3400 metri circondato da cime oltre i 5000.Il vento soffia fortissimo. Furi si gela.L'acqua nelle pozzanghere e' ormai gelatafine prima parte