La pagina di ieri era chiaramente incompiuta. Mi riservero di ultimarla appena trovero una connessione funzionante o al massimo al mio rientro (sempre che interessi a qualcuno). Ieri ovviemente e saltata la connessione e si e piantanto il pc e poi la guest house era ormai chiusa e aspettavano solo me .... erano le 21 e 30!Telegraficamente per descrivere il posto dove sono poteri usare una sola parola : il paradiso!Son a Don Det in Laos, una delle 3000 isole che ostacolano il corso del Mekong in questa zona di confine con la Cambogia. E uno di quei posti dove la natura o il divino ( a seconda delle interpretazioni) ha dato il meglio di se. E uno dei luoghi non creati dall'uomo piu' belli in cui sono stato. Secondo solo, o forse si giocano la prima piazza, alla baia di Halong in Viet Nam. Ancora una volta e' l'Indocina a sorprendermi.La guida diceva che questa e' l'isola piu' turistica con musica tutta la notte e ganja servita al tavolo sin dalla colazione. A me sembra invece un posto piu' che tranquillo, silenzio rotto solo dai generatori che tra unpo' si zittiranno, nessuna strada e quindi nessuna auto, un paesaggio mozzafiato sulle due sponde dell'isola in cui galleggiao centinaia di isole le piu' piccole pressoche' dei cespugli e un atmosfera molto ma molto rilassata. E il tutto a prezzi piu' che concorrenziali, siamo sempre sui 3 euro per un bungalow con amaca e bagno interno.Mi sono goduto un fantastico tramonto con una birra Lao (finalmente dopo 8 anni!) e un mojto di Lao Lao, il liquore tradizionale. Domani non so ancora cosa fare, se cercare un'altra isola dove pare ci sia maggiore tranquillita' o stare qui a leggere e a scrivere tra un Lao Lao e l'altro.Il viaggio e' stato tranquillo, la nuova "superstrada" che ha praticamente interrotto tutti i trasporti fluviali era ottima. Ottima come manto stradale, per il resto anonima e noiosa. La vecchia strada correva nei villaggi ed e' pure messa a nuovo come ho notato ieri girando in motorino, ma ne hanno costruita una in mezzo al nulla, certamente piu' veloce.I soliti contrattempi del viaggiare in asia, attese che dai 10 minuti previsti diventano due ore e mezza, e siamo sul confine. Un dollaro di mancia ai polizziotti cambogiani, 400 m. a piedi nella terra di nessuno, un altro dollaro ai poliziotti laotiani che non sono da meno ed eccomi nuovamente nel Laos. In totale tre minibus e una barca e dopo circa 7 ore sono a Don Det piu' felice che mai. Un'altra moneta ma almeno stavolta il medesimo fuso orario.Ora vado a fare un lao massagge e poi a magiare un boccone e infine finalmente a dormire spero sonni tranquilli sotto la mia zanzariera!
Le isole del paradiso
La pagina di ieri era chiaramente incompiuta. Mi riservero di ultimarla appena trovero una connessione funzionante o al massimo al mio rientro (sempre che interessi a qualcuno). Ieri ovviemente e saltata la connessione e si e piantanto il pc e poi la guest house era ormai chiusa e aspettavano solo me .... erano le 21 e 30!Telegraficamente per descrivere il posto dove sono poteri usare una sola parola : il paradiso!Son a Don Det in Laos, una delle 3000 isole che ostacolano il corso del Mekong in questa zona di confine con la Cambogia. E uno di quei posti dove la natura o il divino ( a seconda delle interpretazioni) ha dato il meglio di se. E uno dei luoghi non creati dall'uomo piu' belli in cui sono stato. Secondo solo, o forse si giocano la prima piazza, alla baia di Halong in Viet Nam. Ancora una volta e' l'Indocina a sorprendermi.La guida diceva che questa e' l'isola piu' turistica con musica tutta la notte e ganja servita al tavolo sin dalla colazione. A me sembra invece un posto piu' che tranquillo, silenzio rotto solo dai generatori che tra unpo' si zittiranno, nessuna strada e quindi nessuna auto, un paesaggio mozzafiato sulle due sponde dell'isola in cui galleggiao centinaia di isole le piu' piccole pressoche' dei cespugli e un atmosfera molto ma molto rilassata. E il tutto a prezzi piu' che concorrenziali, siamo sempre sui 3 euro per un bungalow con amaca e bagno interno.Mi sono goduto un fantastico tramonto con una birra Lao (finalmente dopo 8 anni!) e un mojto di Lao Lao, il liquore tradizionale. Domani non so ancora cosa fare, se cercare un'altra isola dove pare ci sia maggiore tranquillita' o stare qui a leggere e a scrivere tra un Lao Lao e l'altro.Il viaggio e' stato tranquillo, la nuova "superstrada" che ha praticamente interrotto tutti i trasporti fluviali era ottima. Ottima come manto stradale, per il resto anonima e noiosa. La vecchia strada correva nei villaggi ed e' pure messa a nuovo come ho notato ieri girando in motorino, ma ne hanno costruita una in mezzo al nulla, certamente piu' veloce.I soliti contrattempi del viaggiare in asia, attese che dai 10 minuti previsti diventano due ore e mezza, e siamo sul confine. Un dollaro di mancia ai polizziotti cambogiani, 400 m. a piedi nella terra di nessuno, un altro dollaro ai poliziotti laotiani che non sono da meno ed eccomi nuovamente nel Laos. In totale tre minibus e una barca e dopo circa 7 ore sono a Don Det piu' felice che mai. Un'altra moneta ma almeno stavolta il medesimo fuso orario.Ora vado a fare un lao massagge e poi a magiare un boccone e infine finalmente a dormire spero sonni tranquilli sotto la mia zanzariera!