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 FORTE DI BARDLa FortezzaIl Forte di Bard è un'imponente opera di sbarramento, eretta all'imbocco della Valle d'Aosta. La fortezza sabauda occupa interamente lo strategico sperone roccioso che sbarra l'accesso attraverso la valle. L'attuale fortificazione venne costruita tra il 1830 e il 1838 sulle rovine di un precedente castello, distrutto nel 1800 dalle truppe di Napoleone. In quell'occasione, dopo aver resistito ad un assedio di 15 giorni, la guarnigione si arrese - con l'onore delle armi - all'Armée de Réserve francese, composta da 40.000 uomini, che aveva valicato le Alpi al Colle del Gran San Bernardo. Il complesso, progettato dall'ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, è composto da diversi corpi di fabbrica indipendenti, capaci di garantire la reciproca difesa. La piazzaforte è un perfetto esempio dell'architettura militare dell'epoca, disponeva di potenti artiglierie (50 bocche da fuoco di vario calibro fra mortai, obici e cannoni) alloggiate in casematte poste su diversi livelli. Poteva accogliere 416 uomini (raddoppiabili con sistemazione paglia a terra) e disponeva di scorte per resistere ad un assedio di 3 mesi. Questa fortezza non fu mai teatro di scontri e si è quindi conservata praticamente intatta. Alcuni numeri bastano a dare l'idea delle dimensioni di questo baluardo: 14.467 mq di superficie, 283 locali, 106 m di dislivello, 806 gradini, 2.036 mq di cortili interni, 9.000 mq di tetti, 1.295 mq di corridoi, 385 porte, 323 finestre e 296 feritoie. Dalla fine dell'ottocento il Forte perse progressivamente la propria importanza bellica e fu destinato prima a carcere militare poi a deposito di munizioni.
Il Museo delle AlpiIl Forte di Bard è oggi un apprezzato polo culturale. La struttura sommitale, denominata Opera Carlo Alberto, è sede di un ampio e importante Museo delle Alpi che descrive, con l'ausilio di moderni audiovisivi, gli aspetti geologici, naturalistici, geografici, storici, antropologici delle Alpi, le montagne per antonomasia. L'impostazione museale moderna, curata da Daniele Jalla e Alain Montferrand, con l'impiego di innovative e spettacolari tecnologie audiovisive, è capace di stupire ed emozionare grandi e bambini. L'esposizione conta 29 sale che trattano i molteplici volti della montagna: dalle vicende geologiche a quelle umane, dai popolamenti tradizionali alla vita contemporanea, dall'alpinismo agli sport invernali, senza tralasciare la flora, la fauna, le lingue, le tradizioni, ecc.  Il Forte di Bard è un'imponente opera di sbarramento, eretta all'imbocco della Valle d'Aosta. La fortezza sabauda occupa interamente lo strategico sperone roccioso che sbarra l'accesso attraverso la valle. L'attuale fortificazione venne costruita tra il 1830 e il 1838 sulle rovine di un precedente castello, distrutto nel 1800 dalle truppe di Napoleone. In quell'occasione, dopo aver resistito ad un assedio di 15 giorni, la guarnigione si arrese - con l'onore delle armi - all'Armée de Réserve francese, composta da 40.000 uomini, che aveva valicato le Alpi al Colle del Gran San Bernardo. Il complesso, progettato dall'ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, è composto da diversi corpi di fabbrica indipendenti, capaci di garantire la reciproca difesa. La piazzaforte è un perfetto esempio dell'architettura militare dell'epoca, disponeva di potenti artiglierie (50 bocche da fuoco di vario calibro fra mortai, obici e cannoni) alloggiate in casematte poste su diversi livelli. Poteva accogliere 416 uomini (raddoppiabili con sistemazione paglia a terra) e disponeva di scorte per resistere ad un assedio di 3 mesi. Questa fortezza non fu mai teatro di scontri e si è quindi conservata praticamente intatta. Alcuni numeri bastano a dare l'idea delle dimensioni di questo baluardo: 14.467 mq di superficie, 283 locali, 106 m di dislivello, 806 gradini, 2.036 mq di cortili interni, 9.000 mq di tetti, 1.295 mq di corridoi, 385 porte, 323 finestre e 296 feritoie. Dalla fine dell'ottocento il Forte perse progressivamente la propria importanza bellica e fu destinato prima a carcere militare poi a deposito di munizioni.  
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