TE LO DICO SOTTOVOCE

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 IN VAL CHIAVENNAC'E.......  Le "Pietre Verdi di Chiavenna" presentano, a causa delle diverse associazioni mineralogiche presenti, differenti gradi di durezza. La Roccia più tenera adatta alla lavorazione al tornio per la produzione di olle (pentole) è denominata Pietra Ollare. L'attività estrattiva di questa pietra è stata praticata per secoli in modo continuativo ed ebbe rilevante importanza per l'economia locale.Sulle rocce levigate, sulle pareti verticali delle antiche cave, su massi isolati e in grotticelle si ritrovano innumerevoli testimonianze della plurisecolare presenza umana e dell'ininterrotta esigenza di comunicare mediante incisioni rupestri. Grafie figurative e date si accompagnano a geometrie astratte, segni, sigle e simbologie spesso ancora del tutto ermetiche per la difficoltà di trovare il decodificatore atto a tradurre i messaggi.  
   Il termine "ollare" deriva dal latino "olla", che significa "pentola".La pietra, un serpentino di colore grigio-verde, è costituita da talco, magnesite e clorite.In Italia la produzione è principalmente localizzata in Valtellina, che ne vanta una lunghissima tradizione artigianale. La tipica pentola è conosciuta anche con il nome di "laveggio". Molto in voga all'epoca in cui l'artigianato di tale materiale era in pieno fervore, questa pentola era molto spesso l'unica in uso alle famiglie, che solevano averne a disposizione di almeno di 3 misure: piccola, media e grande.La lavorazione era squisitamente manuale, utilizzando il solo scalpello per scalfire un blocco di pietra.Caratteristica della pietra ollare è la capacità di distribuire il calore in maniera uniforme e di mantenerlo per diverso tempo anche una volta che viene allontanata dal fuoco.E' possibile inoltre mantenere la temperatura con pochissimo calore, occorre però fare molta attenzione a non scottarsi.Grazie alle proprietà della materia prima, la pentola in pietra ollare ha una naturale capacità antiaderente.E' inoltre immune a molti tipi di acidi, il che significa che non assorbe e non cede odori e sapori. Il cibo mantiene perciò il suo aroma e la sua fragranza.E' eccezionale per le cotture lunghe a fiamma moderata, come le zuppe, i brasati, gli stracotti, la polenta, i sughi. Occorre però fare molta attenzione nel manipolare la pentola.Al di là del peso (anche i contenitori più piccoli sono piuttosto pesanti) che la rende difficile da maneggiare, gli utensili in pietra ollare sono piuttosto fragili ed è possibile che si rompano se ricevono un forte colpo.Allo stesso modo occorre fare molta attenzione anche ai forti sbalzi termici.Importantissimo, infine, maneggiare sempre con pesanti guanti da forno: la temperatura che la pietra ollare è in grado di raggiungere è piuttosto elevata.