TE LO DICO SOTTOVOCE

SAPRI........un'idea per una vacanza....


 SAPRI 
 Non so quante persone conoscano questo paese, per questo oggi mi è venuta voglia di parlarvene un pò.....Questa cittadina piccola ma molto accogliente è l'ultima provincia di salerno ai confini della campania a ridosso dellla basilicata, particolarmente conosciuta per il suo mare e le sue spiagge, cittadina che vive quasi esclusivamente di turismo ma con tantissime qualità, si può dire che sia il classico borgo sonnecchiante d'inverno che esplode d'un tratto l'estate in tutta la sua bellezza...   
  Girando per le stradine di Sapri si possono scoprire molte delle qualità del paese, dalla cordialità delle persone ai negozietti sparsi ovunque, sicuramente la parte piu frequentata di Sapri e il suo lungomare che per l'intero anno viene usato come ritrovo da persone di qualsiasi età...Passeggiando infatti si ci imbatte nei vari gruppetti di ragazzi oppure di persone anziane intente a parlare di quello o di quell'altro basandosi sempre sulle varie storie di paesePoi di solito si ci riunisce con gli amici per decidere il da farsi per la sera, o semplicemente chiacchierare gustandosi la compagnia accompagnati da aperitivo o qualcosa del genere.Sapri ha origini molto antiche, gia al tempo dell'impero greco sapri era considerata una località stupenda come poche.....  
    
 “La spigolatrice di Sapri” di Luigi MercantiniEran trecento: eran giovani e forti: E son morti! Me ne andava al mattino a spigolare Quando ho visto una barca in mezzo al mare: 5Era una barca che andava a vapore, E issava una bandiera tricolore. All’isola di Ponza si è fermata, È stata un poco, e poi s’è ritornata; S’è ritornata, e qui è venuta a terra; 10Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra. Eran trecento: eran giovani e forti: E son morti!Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra, Ma s’inchinaron per baciar la terra: 15Ad uno ad uno li guardai nel viso; Tutti aveano una lagrima ed un sorriso: Li disser ladri usciti dalle tane, Ma non portaron via nemmeno un pane; E li sentii mandare un solo grido: 20— Siam venuti a morir pel nostro lido!— Eran trecento: eran giovani e forti: E son morti! Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro Un giovin camminava innanzi a loro; 25Mi feci ardita, e presol per la mano, Gli chiesi: —Dove vai, bel capitano? Guardommi, e mi rispose: —O mia sorella, Vado a morir per la mia Patria bella!— Io mi sentii tremare tutto il core, 30Nè potei dirgli: —V’aiuti il Signore!— Eran trecento: eran giovani e forti: E son morti!Quel giorno mi scordai di spigolare, E dietro a loro mi misi ad andare: 35Due volte si scontrar con li gendarmi, e l’una e l’altra li spogliar dell’armi: Ma quando fûr della Certosa ai muri, S’udirono a suonar trombe e tamburi; E tra il fumo e gli spari e le scintille 40Piombaron loro addosso più di mille. Eran trecento: eran giovani e forti: E son morti! Eran trecento, e non voller fuggire; Parean tremila e vollero morire: 45Ma vollero morir col ferro in mano, E innanzi ad essi correa sangue il piano. Finchè pugnar vid’io, per lor pregai; Ma un tratto venni men, né più guardai… Io non vedeva più fra mezzo a loro 50Quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro!… Eran trecento: eran giovani e forti: E son morti!   
 BUONE VACANZE........DA MINA