Ideatore e costruttore di Villa d'Este fu Ippolito II d'Este Cardinale di Ferrara, figlio della famosa Lucrezia Borgia e di Alfonso d'Este. Villa d’Este, capolavoro del giardino italiano e inserita nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, con l’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche costituisce un modello più volte emulato nei giardini europei del manierismo e del barocco.
Tra gli scenari più suggestivi del giardino vi è sicuramente quello offerto dalle famose Cento Fontane: si tratta di un viale che unisce, nella scenografica prospettiva di tre canali paralleli di zampilli d'acqua, la Fontana dell'Ovato a quella denominata Rometta.
Le fontane assumono le variegate forme di barchette, obelischi, gigli e aquile - questi ultimi sono un diretto riferimento all'araldica della casa estense. Le cento cannelle che alimentano i giochi d'acqua sono interpretabili come un'allegoria del fiume Aniene, che scorre da Tivoli a Roma, dove affluisce nel Tevere.Il viale, lungo in tutto circa 100 metri, è opera dello stesso Ligorio, che realizzò i due ordini di vasche sovrapposte, sul lato a monte. Nello spazio che divide i primi due canali erano rappresentati episodi delle Metamorfosi di Ovidio, oggi cancellati dalla patina del tempo trascorso.Alle due estremità del lungo viale si trovano due spettacolari fontane: quella dell'Ovato e quella di Roma, anche denominata Rometta, a rappresentare le bellezze naturali di Tivoli
ALCUNE CURIOSITA' Il viale delle Cento Fontane Viale delle Cento Fontane è uno dei luoghi più belli e fotografati della Villa che unisce la Fontana dell'Ovato con la Fontana della RomettaFontana di Tivoli o dell'Ovata Scendendo al parco e girando verso destra, si trova subito la fontana di Tivoli, descritta spesso come la più spettacolare della villa d'Este. E' un opera del Ligorio realizzata tra il 1564 e il 1570. Essa è chiaramente di gusto barocco Sull'intera facciata si stende una profusione di motivi decorativi ed ornamentali con abbondanza di simboli araldici in stile grottesco, fiori, sirene, vittorie alate e conchiglie marine. La loro composizione a stucco e a mosaico rustico, a tartaro e ad aLa fontana dell'organoffresco, da un senso di fastosa ricchezza a tutto l'insieme. Su tutto sovrasta un timpano, interrotto al centro dalla possente aquila ad ali spiegate, poggiata sulle insegne del cardinale Alessandro, nipote del cardinale Ippolito e continuatore della sua opera a Villa d'Este.
Nel mezzo, sotto l'abside, si eleva una deliziosa, armoniosissima edicola, opera posteriore del Bernini, destinata a contenere l'Organo idraulico. Sul lato anteriore ci sono una balaustra di colonnine ed una vasca ovale immediatamente al di sotto di essa. Inizialmente nella nicchia centrale dell'edificio doveva trovare posto la statua della Fortuna o Dea della Natura, poi il progetto fu modificato ed essa fu posta nella parte pianeggiante del giardino murata nel muro di cinta non lontano dall'ingresso originale della Villa cioè nella parte meridionaledi far costruire al suo posto una specie di piccolo tempio per proteggere l'organo idraulico commissionato al francese Claude Venare.Questi aveva inventato un congegno in base al quale la caduta dell'acqua determinava l'uscita dell'aria dalle canne mentre in contemporanea un altro congegno abbassava i tasti; la fontana suonava!FONTANA LA ROMETTAProgettata da Pirro Ligorio, e forse anche da Ippolito II personalmente, venne realizzata nel 1570 dal fontaniere Luzio Maccarone. In origine era forse destinata a funzionare da fondamenta ad un piccolo teatro all'aperto, ivi esistente.Al centro della fontana sta la statua di Roma Vittoriosa, armata di elmo, corazza e lancia, mentre al lato il gruppo scultoreo della Lupa (Lupa Capitolina) che allatta Romolo e Remo. Adornavano la fontana in origine, molti altri gruppi scultorei simboleggianti i monumenti della Roma antica, (l'Arco di Tito, l'Arco di Settimio Severo, l'Arco di Costantino, la Colonna Traiana, il Pantheon, il Colosseo e così via molti altri), tutti realizzati da Pierre de la Motte su disegno di Pirro Ligorio, dei quali non ci rimane traccia, se non nei disegni del Venturini del 1685: prima della demolizione di una buona parte del complesso nel XIX secolo, doveva apparire ben diversa la fontana nel suo insieme, adorna delle tante statue e ricca di particolari.Tuttavia Rometta possiede ancora l'inestimabile dono delle acque che costituiscono una rivelazione di pura bellezza
GRAZIE DELAL VISITA ALLA PROSSIMAUN KISSDA BLUEBABY