TE LO DICO SOTTOVOCE

OGGI PARLIAMO DI.........DOLOMITI LUCANE


 Le vette delle Dolomiti Lucane che dominano incontrastate la valle del fiume Basento, racchiudono e proteggono, al loro interno, uno tra i "borghi piu' belli d'Italia": Castelmezzano. La radice latina di "Castrum" nel toponimo Castelmezzano (fino al XVIII indicato come "Castrimediani") ne indica un luogo fortificato, un insediamento militare. Nel corso dell'XI sec., dopo la conquista normanna dell'Italia meridionale, il feudo viene assegnato al milite Tommaso di Limburg che per primo ne promuove il titolo nobiliare. Risalgono proprio al periodo normanno i resti dell'antico castello di cui restano visibili i gradini scavati nella roccia che conducevano al posto di vedetta. Il paese si dispone in forma di anfiteatro naturale attorno a Piazza Emilio Caizzo, un cuore della vita sociale castelmezzanese. In essa e' ubicata la chiesa madre Santa Maria dell'Olmo, risalente all'XI sec. Numerose sono le opere pregiate conservate in questa chiesa, tra cui la statua lignea policroma di "Santa Maria dell'Olmo".  Proprio dal restauro delle pareti esterne della chiesa madre e' stata rinvenuta una croce patente, simbolo per eccellenza della maestanza dell' Ordine dei Templari. Molti sono i segni della presenza dei cavalieri dell' ordine del tempio, in questi luoghi: dalla toponomastica delle strade, dalle numerose chiese, non dimenticando soprattutto lo stemma comunale che riproduce proprio quello dell' ordine dei Templari: due cavalieri su un unico cavallo 
  Nell’area del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane che offre oltre alle incontaminate bellezze paesaggistiche, tracce di una storia millenaria per la presenza delle mura megalitiche dell’insediamento lucano di Croccia Cognato del IV sec. a.C. Nel borgo ogni anno a settembre, in occasione delle celebrazioni religiose in onore di S. Antonio, si rivive una delle tradizioni più antiche: la festa del “Maggio”, che rappresenta un inno alla fertilità della terra, attraverso il rituale dell’unione di un tronco di cerro e di una cima di agrifoglio festosamente trasportati dal bosco al paese, il primo trainato da coppie di buoi, la seconda a spalla dai giovani del paese. Il trasporto processionale dei due alberi è sicuramente la fase più spettacolare e coinvolgente che permette alla folla di diventare parte integrante del rito nuziale. La festa termina in paese dove cima e tronco vengono uniti, innalzati e scalati da parte degli abitanti più arditi. Celebrazioni molto simili e con lo stesso significato simbolico si celebrano in altri centri limitrofi, come Accettura, Oliveto Lucano e Pietrapertosa. ALTRO CI SAREBBE DA DIRE....E DA VEDERE MA PER  ORA....ACCONTENTATEVIALTRI POST PARLERANNO DI QUESTI MAGNIFICI LUOGHI......  
 PER APPROFONDIRE LE NOTIZIE.....E IL LINK DOVE SONO STATEPRESE FOTO E INFORMAZIONI.....(dato che ci sono passata ..VELOCEMENTE)RINGRAZIO IL SITO CHE MI HA PERMESSO DI DARVI QUESTE NOTIZIE