TE LO DICO SOTTOVOCE

OGGI PARLIAMO DI..............


Nel comune di Chiusdino Si parla di uno dei luoghi più suggestivi della Toscana, a trenta chilometri da Massa Marittima a due passi dalla stupenda Abbazia di San Galgano si erge l’eremo di Montesiepi
La storia dell’abbazia è strettamente legata a quella di un cavaliere, Galgano Guidotti San Galgano naque nel 1148 da Guido e Dionisia Guidotti, una nobile famiglia che viveva nel borgo di Chiusdino. Secondo la leggenda anche la nascita del bambino è da ritenersi miracolosa i suoi genitori infatti l’avrebbero avuto, dopo lunghi anni di sterilità, per intercessione di San Michele ArcangeloGalgano era un giovane di nobili origini, ma di ancor più nobili virtù.La cavalleria lo affascina al punto che, dopo una prima visione di San Michele, decide di diventare egli stesso un cavaliere, e la sua vita viene segnata da un comportamento libertino e dissoluto Non era la prima volta che viveva un’esperienza mistica: in precedenza aveva già fatto sogni di simile natura. Egli fermò il suo cavallo bianco, scese a terra e pensò alla sua vita. Fu in quel momento che decise di rinunciare a tutto per diventare un eremita. Prese la sua spada, che mai più avrebbe usato contro anima viva, e la piantò in una roccia che sorgeva su una collina. L’elsa disposta in quel modo gli apparve subito a guisa di croce, così s’inginocchiò e iniziò a pregare
Questa è la leggenda che narrarono i suoi fedeli discepoli quando, dopo la sua morte, nel 1185, giunsero lì sul posto i rappresentati della Chiesa romana, disposti a iniziare il processo di canonizzazione.Le fonti storiche medievali e le raffigurazioni corrispondono perfettamente alla Spada che è ancora oggi visibileNotiamo un particolare che potrebbe anche essere importante: la spada nella roccia di San Galgano è precedente a quella di cui si narra nel ciclo bretone, l’Excalibur, la quale compare per la prima volta nelle opere di Robert de Baron solo alcuni anni più tardi. Egli quindi, per logica, potrebbe essersi ispirato proprio alla storia del cavaliere di Chiusdino. Tant’è che il nome di quest’ultimo, Galgano, ricorda molto quello del cavaliere della tavola rotonda Sir Gawain, detto anche Galvano. Fino agli anni ’20 del Novecento la spada era inserita in una fessura praticata nella roccia ed era possibile estrarlaNel 1924, durante i lavori di restauro, venne rimossa la grata che la proteggeva e si decise di saldarla alla pietra con del piombo fuso. In seguito, negli anni ’60, un “vandalo” la ruppe nel tentativo di estrarla. Evidentemente, non era destinato a regnare, così come chi cercò nuovamente di estrarla nel 1991
Fu poi applicata l’attuale cupola protettiva di spesso cristallo sono stati fatti vari studi sulla spada per confermare l’autenticità della reliquia e la sua appartenenza storica al XII secolo d.C. Qualcuno pensa che Galgano sia solo un simbolo, un personaggio di fantasia, proprio come re Artù, anche perché si dice che morì proprio a 33 anni, come Gesù Cristo. Ricordiamo che 33 sono anche i gradi massonici. Eppure la spada nella roccia è realmente esistente, così come la chiesetta di pianta circolare che la protegge e l’abbazia, costruite subito dopo la morte del santo per venerarlo e ricordarne la vita. E nella chiesa di San Michele a Chiusdino esiste anche una reliquia, un cranio che la tradizione locale identifica proprio con quello del santo. Purtroppo, non è stato ancora concesso agli studiosi di effettuare le analisi sul reperto, per verificarne l’autenticità.Quella di San Galgano non è l’unica spada nella roccia che conosciamo.  
 Ve n’è un’altra a Rocamadour... altra storia ... 
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