TE LO DICO SOTTOVOCE

Il Santuario di Vicoforte e il Forte di Vinadio


 Oggi se vi va di venire con me vi porto in due posti veramente splendidi, che non possono non essere visitati da chi capita da queste parti: il Santuario di Vicoforte non distante dalla città di Mondovì e il Forte di Vinadio ( dalle parti di Cuneo). Pronti per la partenza? Siii? Benissimo,  si parte con il paperbus!!!        
Il santuario di Vicoforte, noto anche come santuario basilica della Natività di Maria Santissima o santuario-basilica Regina Montis Regalis è un edificio religioso situato nel territorio del comune di Vicoforte. Si tratta di una chiesa monumentale, tra le più importanti del Piemonte, la cui cupola con sezione orizzontale ellittica risulta essere la più grande di tale forma al mondo. Ha la dignità di una basilica minore. Storia Il complesso trae le sue origini da un santuario medioevale, composto da un modesto pilone  decorato da un affresco del 400’ raffigurante la Madonna col bambino, eretto da un fornaciaio per propiziare la buona cottura dei mattoni. Nel 1592  durante una battuta di cacciaun cacciatore di nome Giulio Sargiano colpì per sbaglio l'immagine della Vergine che, secondo la tradizione, sanguinò. La realtà vede invece il cacciatore pentito e inizia una grande raccolta di fondi per riparare il danno ed espiare così il suo peccato.       
   Nel giro di pochi anni questo luogo divenne meta di pellegrinaggi sempre più frequenti ed attirò anche le attenzioni del duca Carlo Emanuele I di Savoia che, nel1596 commissionò la costruzione di un grande santuario all'architetto di corte Ascanio Vitozzi. Nelle intenzioni del duca, il santuario avrebbe dovuto accogliere i molti pellegrini e diventare in seguito il mausoleo di Casa Savoia, luogo destinato alle tombe della famiglia, funzione assunta in seguito dalla Basilica di Superga sulla collina torinese. Il Vitozzi morì nel 1615, quando la grande costruzione era stata eretta fino al cornicione, dove sarebbe dovuto essere innestato il tamburo della cupola. Morto anche il duca (che volle essere sepolto in santuario), a distanza di quindici anni dall'architetto, la costruzione si arrestò del tutto, lasciando il santuario a lungo tempo scoperto.         
Un nuovo interesse dei fedeli si ebbe nel 1682, quando la Vergine del pilone venne solennemente incoronata, come ringraziamento del termine della guerra del sale. Da allora si riprese la costruzione, senza contare più sull'appoggio dei Savoia (che all'epoca stavano rivolgendo tutta la loro attenzione alla costruzione della basilica di Superga), grazie all'impegno dell'architetto e ingegnere monregalese Francesco Gallo che, incoraggiato da  Filippo Juvarra, si cimentò nella grande impresa a partire dal 1728.              
La cupola, venne terminata nel 1732. La poderosa cupola ellittica innalzata dal Gallo, alta 74 metri, lunga 37,15 metri sull'asse maggiore e 24,80 metri sull'asse minore, venne disarmata non senza trepidazione, data l'arditezza della costruzione, tanto che si narra che dovette andare lui stesso a togliere le impalcature, poiché nessuno pensava che una struttura di quel tipo potesse reggere. Controversa fu invece la costruzione dei campanili, quattro secondo il progetto del Vitozzi. Il primo fu costruito rapidamente, su richiesta della madama reale  Cristina di Francia, in visita a Vico (1642), e collegava il Santuario con il vicino monastero cistercense. Dieci anni dopo vennero innalzati i due campanili frontali e, per simmetria, anche il quarto, opposto al primo campanile, che rimase fino al 1830 l'unica torre campanaria funzionante. All'annosa questione della sistemazione dei campanili si pose rimedio nel 1880, anno in cui il Santuario divenne monumento nazionale, quando venne indetto un concorso, al quale partecipò anche, con un progetto Alessandro Antonelli.             
Nel 1884, finalmente, vennero avviati i lavori di sistemazione. Per questioni di stabilità, però, le cuspidi vennero abbattute nel 1906 e i campanili ottennero la conformazione attuale. Le decorazioni in affresco degli oltre seimila metri quadrati di superficie furono poi completate nel 1752 da Mattia Bortoloni e Felice Biella; il tema è quello della Salvezza. Nel 1709  lo scultore Giuseppe I Gaggini  assunse l'incarico di realizzare il monumento con la statua di Margherita di Savoia, figlia del duca, terminato nel  1714. Il santuario assunse la forma attuale nel 1884 , quando vennero costruiti i campanili e le tre facciate  .      
Nel 1881 fu inaugurata la tranvia Mondovì- Sani Michele ,  la cui fermata centrale era situata dirimpetto al santuario, agevolando gli spostamenti dei pellegrini. Dopo numerosi passaggi di proprietà e l'elettrificazione, avvenuta nel  1923, la linea venne soppressa nel1953.      
  Il Forte di Vinadio anche detto Forte Albertino è situato nei pressi del  comune omonimo nella Valle Stura di Demonte . È meta di  turismo e sede di eventi culturali ed è inserito nel sistema dei “ Castelli Aperti “del  Basso Piemonte e insieme al Forte di Fenestrelle e al  Forte di Exilles, è uno dei più significativi esempi di struttura difensiva del  Piemonte. Storia : Eretto come fortezza  a partire dal  1834 per volere di Carlo Alberto di Savoia , poteva sfruttare una posizione strategica, da cui si potevano tenere sotto controllo le circostanti valli confinanti con la  Francia: fu un'opera da considerarsi tra le più imponenti dell' arco alpino.     
La lunghezza delle mura è di circa 1.200 metri e i camminamenti, che si snodano al suo interno su tre livelli, raggiungono una lunghezza di circa 10 km. I lavori, in cui vennero impiegati circa 4.000 operai provenienti anche dalle zone di Bergamo e Biella  . I lavori terminarono nel  1847, nonostante un'interruzione dal  1837 al 1839 In soli 11 anni si realizzò un vero capolavoro dell'ingegneria militare suddiviso in tre fronti: il Fronte d'Attacco, posto davanti all'ingresso, dove si trova la Porta di Franciail Fronte Inferiore con la Caserma Carlo Albertoil Fronte Superiore adibito principalmente a postazioni di difesa dell' artiglieria Il forte non fu segnato da eventi bellici importanti e nel 1862 fu utilizzato come carcere per un gruppo di Garibaldini   rifugiatisi in Aspromonte .     
Durante la seconda guerra mondiale venne occupato dalle truppe tedesche e verso la fine del conflitto subì alcuni  bombardamenti da parte di truppe Angloamericane le cui tracce sono visibili ancora oggi. Le truppe tedesche, scappando, fecero esplodere alcuni locali che erano adibiti a polveriera. Successivamente venne completamente abbandonato. Oggi, dopo alcuni importanti interventi di restauro, è stato riaperto al pubblico all'interno, nei mesi invernali è attiva una pista di pattinaggio su ghiaccio e un bar e nei mesi estivi si tengono rassegne musicali, il lago è balneabile. Una parte dei locali del Forte ospita il percorso multimediale Montagna in Movimento.  
  
Movimento vuol dire civiltà: le installazioni multimediali invitano a percorrere il passato della cultura di montagna, per riflettere sul presente, a muoversi nello spazio e nel tempo per "sentire" quell'originale interazione tra i luoghi e gli uomini, tra la natura e la storia che ha fatto delle Alpi una culla di civiltà montanara.      
Oggi, grazie al contributo della Regione Piemonte, il Comune di Vinadio e l'Associazione Culturale Marcovaldo s'impegnano nella promozione e valorizzazione della fortezza con l'obiettivo di recuperare quanto è andato perduto nel corso dei lunghi anni di abbandono.