TE LO DICO SOTTOVOCE

LEGGENDE DEL TRENTINO


  
  Dopo vari problemini personali e nonci riaffacciamo sul blog con un nuovo particolare post....meglio dire curioso Vi raccontiamo alcune leggendee dove si potrebbe andare se non in montagna Alto Adigedove habitat e i bellissimi luoghi tra montagne ispirano storie e leggende....un luogo magico ... dove vivono creature strane curiose le cui nascite si riconducono alla notte dei tempi.... indovinate chi sono...
Sono Gnomi, Giganti, Fantasmi, Elfi, Fate, Ninfe e altre ancora...... una terra abitata anche da uomini che con il loro duro lavoro, e le loro battaglie si elevano a eroi contribuiscono a dar vita alle fantastiche leggende che Vi racconteremo...
Nella vecchia rovina "Haselburg", abitata dai fantasmi, un contadino di Salorno scoprì una fantastica cantina piena di vini.....meravigliato dalla bontà del vino, ne riempì subito un orcio da portare a casa,ma tre fantasmi lo fermarono facendogli promettere di prenderne solo quanto bastava a lui e alla sua famiglia e di mantenere il segreto sulla cantina....In una serata di allegria con gli amici , si dimenticò della promessae offrì agli ospiti il prelibato vino dell'Haselburg. Improvvisamente si sentirono echeggiare nell'aria urla di rabbia e la magica cantina si dissolse per sempre.La leggenda racconta che la cantina esiste ancora ma è nascosta da qualche parte,e nessuno svela il segreto....
e Ich ich...brindando....giriamo pagina per altra storia....tra i boschi e ruscelli....scoviamo ora un bel castello...Castel Greifensteinnoto anche come Castel del Porcoè un complesso di rovine che si erge su uno sperone roccioso a pareti strapiombanti quasi completamente isolato sopra Terlano, comune limitrofo di Bolzano...Fu ricostruito nel 1363.Nel tardo Trecento il manufatto entra in possesso dei signori di Starkenberg, in quanto l'ultimo membro della famiglia von Greifenstein, Federico, era caduto nella battaglia di Sempach nel 1386.In seguito passo' ai signori di Starkenberg.Il soprannome di Sauschloss ("castel del porco") gli venne attribuito, secondo la leggenda...Castel del Porco era un piccolo maniero ove regnava la felicità e gli abitanti trascorrevano serenamente lo scorrere del tempoun giorno però, Federico dalle Tasche Vuote, decise di conquistarlo, aiutato dai suoi temibili cavalieri.
Le battaglie che seguirono furono dure i valorosi soldati del castello, anche se in pochi, si difendevano con grande forza e coraggio. Federico era superbo e non si dava per vinto, così ordinò ai suoi uomini di assediare il castello giorno e notte. Con il passare dei giorni all'interno del castello i soldati diventavano deboli perché il cibo scarseggiava ela situazione appariva disperata.L'unica cosa rimasta ancora da mangiare era un grosso porco, insufficiente per saziare tutti.Quando ormai tutto sembrava perduto, il capitano ebbe un'idea geniale e ordinò:"Cominciate a ridere, ballare e festeggiare.Arrostite il porco e gettatelo giù dalle mura!" Gli uomini rimasero sbalorditi chiedendosi se il loro comandante fosse uscito di senno, ma così fecero poiché riponevano grande fiducia in lui.Quando Federico dalle Tasche Vuote udì i festeggiamenti e vide il porco gettato dalle mura, pensò che i suoi avversari avessero viveri ancora in abbondanza e forza per affrontare mille battagliecosì esclamò rosso dalla rabbia"Sono invincibili, torniamo a casa....e Greifenstein si salvò...qui si può dire santo porco...
ahahha.....la mia socia Minasta ridendo ancora a crepapelleil perché e ben presto dettomentre gliela leggevoLei intendeva "Il Castele del Porto"ahahhah e si basta una consonantee cambia il senso ma non abbiamo ancora finitoc'è ancora una storia... ci incamminiamo verso sasso Croce
Il Sasso Croce è la montagna più conosciuta della Val Badia anche per la sua posizione centrale alla Valle e alla sua maestosità che è visibile un po' da tutte le parti.La cima centrale di questo gruppo si chiama L Ciaval / Monte Cavallo e vedendola dal santuario Santa Croce sembra una vetta inaccessibile.. Ai piedi del Sasso della Croce in Val Badia viveva un tempo un drago cattivo, con il corpo simile a quello di un serpente, sue zampe con lunghi artigli ed enormi ali. Il mostro mangiava animali ed a volte anche persone.Il suo cibo preferito erano le pecore, per cui spesso fece irruzione negli ovili della zona.I contadini, disperati, chiesero aiuto al cavaliere Wilhelm von Prack, detto anche "Gran Bracun", che viveva nel suo castello a Marebbe ed era appena tornato dalla guerra.
Il cavaliere indossò l'armatura, balzò in sella al suo cavallo e si diresse verso la tana del drago, sul Sasso della Croce. Il drago uscì improvvisamente dalla sua tana si avventò sul cavaliere, il quale però non s'impaurì e colpì dritto nel cuore il mostro, che cadde dalle rocce morto.Per lungo tempo nessuno ebbe il coraggio di andare a vedere il drago morto. Solo molti anni dopo un pastore trovò per caso il suo scheletro..... Vi lasciamo dicendovi che l'Alto Adige è una regione che ci tiene agli usi e costumi della propria tradizione..per conoscere l'Alto Adige e la sua gente basta essere presente ad una delle numerose manifestazioni storico-tradizionali e respirarne l'aria...un tuffo nel passato di queste montagne per poterne celebrare il presente... ma dopo tante leggende anche la panciavuole avere un po' di dolcezza seguiteci....sentiamo l'odorino.....meraviglioso cosa sarà ?
Strudel di mele.... che bontàecco gli ingredienti caratteristiciper confezionare un ottimo strudel Ingredienti per la pasta:250 g di farina....1 uovo2 cucchiai di oliod'acqua...un pizzico di sale Per il ripieno:1 kg di mele trentine...150 g di pane grattugiato150 g di burro....90 g di zucchero50 g d'uvetta...50 g di pinoli100 g di burro fuso per cospargere l'impastocannella, buccia di limone Preparazione:Passare al setaccio la farina, aggiungere l'uovo, il sale e l'olio e impastare con una mano. Con l'altra mano aggiungere un po' d'acqua, quanto basta per dare la giusta consistenza all'impasto. Ora impastare bene con entrambe le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio.Formare una palla e cospargere d'olio. Lasciare riposare per ½ ora. Nel frattempo, sbucciare le meletogliere il torsolo e tagliare in sottili fette. Far rosolare leggermente il pane grattugiato nel burro.Stendere l'impasto su un canovaccio infarinato con il mattarello, poi con le mani tirare da sotto dal centro verso l'esterno fino ad ottenere una pasta sottilissima.Cospargere con una parte del burro fuso ancora tiepido. Ricoprire 2/3 dell'impasto con il pane rosolato, distribuire sopra le mele, lo zucchero, cannella, buccia di limone, uvetta e pinoli.Ora partendo dalla parte con l'impasto, aiutandosi con il canovaccio, si arrotola la pasta. Porre su una teglia imburrata, cospargere con il rimanente burro fuso e far cuocere in forno a 220 gradi (180 gradi nel forno ventilato) per ca. ½ ora.Cospargere con zucchero a velo e servire ancora tiepido. Si può accompagnare anche con la panna montata.
mmmm leccandoci le dita e la bocca piena vi salutiamo....ciao al prossimo post
CIAO......CIAO.....Kissssssini
particolarmente dal web e da Noi