Creato da aida.bologna il 15/11/2007
blog in difesa degli animali
 

 

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Post N° 115

Post n°115 pubblicato il 31 Maggio 2008 da aida.bologna

COSA VUOL DIRE MANGIARE CARNE OGGI  : VEGETARISMO COME SCELTA ETICA E LUOGHI COMUNI DA SFATARE.

Mi  presento. Mi chiamo Arianna e sono vegetariana, anzi per l’esattezza vegana.

 La reazione più frequente alla mia affermazione è:

- “Cosa sei tuuuu?!?!?!??

-          “ sono vegana, non mangio tutti i prodotti animali e loro derivati”

-           “e cosa mangi allora, solo insalata?

In effetti sono tanti i luoghi comuni da sfatare e il tema è molto vasto.

Chi, come me ha scelto di  non mangiare più carne lo ha fatto innanzitutto per gli animali. Questi ultimi, denominati dall’Uomo “da carne” sono essere senzienti, dotati di consapevolezza e quindi  capaci di provare emozioni e sentimenti nello stesso identico modo dei cosiddetti animali “d’affezione” cioè cani e gatti.  Questa è una  classificazione del regno animale operata dall’Uomo, come se ci fossero animali di serie A per cui è previsto il reato penale di maltrattamento, e animali di serie B,  che quotidianamente vengono incatenati, privati totalmente delle loro esigenze fisiologiche, di ogni istinto affettivo e sessuale, mutilati e infine uccisi senza compassione. Insomma trattati come COSE da smontare come in una generica catena di montaggio ( in questo caso di smontaggio) industriale.

Ho potuto constatare personalmente che la maggior parte della gente non è affatto consapevole di quello che si nasconde dietro alla produzione dell’hamburger o della salsiccia e così via.. Questi “prodotti”, prima di finire sul banco del supermercato sono esseri viventi, che nella loro breve   “vita”  urlano e piangono per il dolore e per la paura. I macelli sono sempre nascosti alla vista del pubblico e oggi quasi tutti gli allevamenti sono di tipo intensivo: capannoni ad illuminazione artificiale; animali in spazi sovraffollati; alimenti chimici e innaturali; costanti terapie antibiotiche ed ormonali; aria satura di sostanze chimiche  per scacciare mosche e altri insetti. Queste condizioni rendono gli animali molto aggressivi portandoli persino ad episodi di cannibalismo, ad esempio galline che si uccidono beccandosi tra loro o suini che si divorano la coda l’un altro.

Siccome l’Uomo ha una soluzione per tutto, ha pensato bene di “risolvere” il problema menomando gli animali: ai maiali vengono tagliati i denti e la coda e strappati i testicoli, ai pulcini viene tagliato il becco, ai vitelli le corna e relative radici.  Il tutto spesso e volentieri senza anestesia perché questa è costosa e fa perdere tempo.

Un’altra geniale soluzione studiata appositamente per incrementare il tasso di crescita e la velocità di “maturazione” dei capi di bestiame è stata la somministrazione di midollo spinale di pecore infettate dalla scrapie (malattia che colpisce il  sistema nervoso simile alla BSE), creando così la nuova variante BSE del morbo. In questo modo l’Uomo ha reso cannibale un animale che per sua natura è erbivoro, con tutte le conseguenze che tutti noi ben ricordiamo.

Si dice che il tempo è denaro. Mai come in questo caso lo è. Per legge, gli animali, prima di essere uccisi devono essere storditi. Ma a causa della velocità della linea di produzione, spesso non vengono storditi nella maniera giusta e sono quindi coscienti. Evito di parlare della macellazione, basta solo dire che la maggior parte degli animali muore “pezzo dopo pezzo” e ogni animale assiste allo scempio di quello che lo precede, ne sente le urla e l’odore del sangue. Tutto questo nell’indifferenza spietata del macellaio.

Ora probabilmente alcuni penseranno che è comunque lecito o naturale fare ciò perché queste bestie vengono allevate apposta  per fornire cibo. Voglio precisare che in questo non c’è nulla di naturale poichè  questi animali in natura non esisterebbero nemmeno: esisterebbero solo specie selvatiche quali lepri, cinghiali, bufali ecc… Il maiale così come lo conosciamo tutti è stato fatto nascere  dall’uomo senza tanti peli perché  più pratico da macellare !  L’Uomo di certo possiede il potere di fare ciò che vuole sulle bestie, le tratta con superiorità solo per la loro incompletezza. Ma questo non significa che ne abbia il diritto. Gli animali sono proprietà della Terra e noi umani siamo solo una delle tante altre specie presenti su questo pianeta.

Un’altra obiezione che si potrebbe sollevare ora è che anche gli animali uccidono per mangiare. Di certo gli animali carnivori non possono scegliere di mangiare cose diverse dalla carne, ma l’uomo, per la conformazione del suo organismo non è carnivoro, (basti pensare che l’intestino di un animale carnivoro è molto più corto di quello dell’uomo per espellere con la massima velocità la carne, inoltre i carnivori hanno diversa conformazione dentale e fisica  adatti a utilizzare la carne anche come fonte glucidica) e inoltre ha la possibilità di scegliere tra numerosi alimenti. Nell’antichità l’alimentazione dell’uomo era costituita soprattutto da frutti, noci, germogli, foglie teneri, tuberi e radici anche perché cacciare gli animali era un’opera complessa e pericolosa. La carne è stata introdotta nell’ epoca delle glaciazioni per necessità, in seguito a eventi climatici che portarono alla drastica riduzione di vegetazione spontanea. Lo scotto da pagare però fu l’accorciamento della vita media.

Un altro luogo comune da sfatare è che le mucche soffrano se non vengono munte e che il latte che producono verrebbe buttato via se non consumato da noi. La mucca è un mammifero e, come ogni mammifero (umani compresi), produce latte in seguito a gravidanza, per i suoi cuccioli, e smette di produrlo quando questi terminano lo svezzamento. Quello che avviene nella produzione del latte è questo: la mucca, a circa 2 anni di età partorisce il primo vitello iniziando così a produrre latte. I vitellini vengono strappati alla madre perché ovviamente non ne bevano il latte (e messi in box larghi pochi cm in cui non hanno nemmeno lo spazio per coricarsi, alimentati con una dieta inadeguata per renderli anemici e far sì che la loro carne sia bianca e tenera come piace ai consumatori, e dopo 6 mesi macellati). La mucca viene munta meccanicamente e costretta a produrre 10 volte di più la quantità di latte necessaria in natura per nutrire il vitello. Per continuare a produrre latte, dopo circa un anno la mucca è ingravidata nuovamente. Ogni anno un terzo delle mucche “da latte” soffre di mastiti (dolorosa infiammazione delle mammelle). A circa 7 anni l’animale viene macellato, quando cioè inizia a rendere meno e per l’allevatore diventa più redditizio sostituirlo con uno più giovane (in natura la mucca vivrebbe dai 20 a 40 anni). Voglio far notare che l’Uomo è l’unico essere vivente che beve il latte di un’altra specie e ben oltre il tempo dello svezzamento ! Questa è la dimostrazione che non è una cosa per niente naturale ma introdotta per questioni pratiche e soprattutto economiche. Il latte viene consigliato  contro l’osteoporosi ma il calcio presente in questo alimento contiene proteine animali, acide, che per essere smaltite consumano calcio.

Un’altra affermazione che spesso mi sento dire è che anche i vegetali soffrono… Questa dichiarazione mi fa sempre un po’ arrabbiare perché dubito che chi mi pone questa domanda ( che pone per giunta ridendo ) abbia veramente a cuore la sofferenza di un vegetale poiché non considera nemmeno quella degli animali che scientificamente sono capaci di provare emozioni e sentimenti.  I vegetali non sono dotati di un sistema nervoso quindi di certo non provano il dolore che sentono i maiali quando vengono sgozzati !

Vorrei scrivere altre mille cose ma è impossibile trattare ogni aspetto di questa scelta oltre che alimentare, di vita. Non ho fatto accenno alla questione salutistica della dieta vegetariana perché è molto ampia. Dico solo che il prof. Umberto Veronesi, direttore per 18 anni dell’ Istituto nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori è vegetariano. Inoltre L'American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada affermano che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Per ulteriori approfondimenti rimando al sito www.scienzavegetariana.it.

Concludo riportando due citazioni che riassumono in poche frasi le motivazioni etiche che stanno dietro al vegetarismo e all’animalismo in generale.

La prima è tratta da “Ecocidio ascesa e caduta della cultura della carne”di Jeremy Rifkin, economista e vegetariano, è il fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends (FOET) e presidente della Greenhouse Crisis Foundation: “E’ mia personale convinzione che, nel ventiduesimo e nel ventitreesimo secolo, i nostri pronipoti saranno sconcertati e perplessi nell’apprendere che i loro antenati consumavano carne di altre creature viventi. Questa antica pratica, con i rituali che la accompagnavano, saranno considerati manifestazioni primitive di un barbaro passato, superato negli anni che seguirono all’epidemia della mucca pazza.”

L’ultima citazione è del filosofo e giurista Jeremy Bentham (1748- 1832) : “Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è "Possono ragionare?", né "Possono parlare?", ma "Possono soffrire?".

Arianna

 

 

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La tirrannia degli umani ai danni dei non umani sta causando una quantità di dolore e sofferenza che può essere paragonata solo a quella causata dai secoli di tirannia dei bianchi ai danni dei neri.

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sezione: Rassegna stampa oppure
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cosmesi biologica

Nel settore della cosmesi biologica non esiste ancora una norma di riferimento condivisa a livello mondiale ed europeo; per questo motivo alcuni prodotti vantano caratteristiche poco chiare e non verificate, oltre a richiamarsi a un concetto generico di  cosmesi "naturale" . Per contribuire a fare chiarezza nel settore, AIAB e ICEA, in collaborazione con un gruppo di produttori, hanno avviato un  percorso di regolamentazione conclusosi con l'approvazione del Disciplinare per i cosmetici bio-ecologici.
Al gruppo iniziale si sono uniti autorevoli esponenti del mondo accademico e scientifico (Scuola di cosmetologia dell’Università di Ferrara, Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Bologna), attorno ad un tavolo tecnico coordinato da AIAB.
Il disciplinare ha il merito di essere condiviso da tutte le parti coinvolte:  rappresentanti dei settori della produzione, della commercializzazione, del mondo scientifico e, fatto importante, i rappresentanti dei consumatori.
Esso prende a riferimento lavori referenziati di altri Paesi Europei, e viene sottoposto periodicamente a revisioni e miglioramenti, con l'obiettivo di tracciare le regole di orientamento per il settore e dare una più chiara visione del cosmetico che è stato  definito "BIO-ECOLOGICO”.
I cosmetici bioecologici che ICEA certifica sulla base del Disciplinare AIAB, soddisfano le aspettative dei consumatori di un prodotto salubre, sicuro e a basso impatto ambientale, fornendo una informazione trasparente e completa di Eco-Bio-Cosmesi.
Il cosmetico Bio Ecologico AIAB, Certificato da ICEA, è un prodotto ottenuto:
-  rispettando una lista di sostanze vietate;
-  senza l' impiego di OGM;
-  senza ricorrere alla sperimentazione sugli animali;
-  senza l'uso di radiazioni ionizzanti;
-  impiegando prodotti agricoli e zootecnici primari da agricoltura biologica certificati in tutti i casi in cui sono disponibili.

http://www.icea.info/Default.aspx?tabid=265

 

Ruminaci sopra...

Chew on this  (clicca sul titolo qui di fianco)
Ovvero: ruminaci sopra... Il filmato e' in inglese, ma le immagini superano ogni barriera linguistica. Dategli un'occhiata...

 

Hamburger?!!

Viaggio al centro dell'hamburger  (clicca sul titolo qui di fianco) 
Breve servizio mandato in onda dalla RAI (7 minuti) in cui viene spiegato l'impatto sull'ambiente, sulla società e sulla nostra salute del consumo di carne.

VIVI E VEGETI, “LE NUOVE LINEE GUIDA DELL’ ALIMENTAZIONE VEGETARIANA”

L'alimentazione basata su cibi vegetali (plant-based diet) si sta sempre di più rivelando una valida alternativa alla dieta occidentale (meat-based diet), responsabile delle principali malattie che affliggono le società ricche. Durante l'incontro saranno passati in rassegna i più rilevanti aspetti dell'alimentazione vegetariana (composizione, adeguatezza nutrizionale) e la sua influenza sullo stato di salute.

Autorevoli studi epidemiologici e clinici hanno dimostrato che i vegetariani, la cui alimentazione è basata su cereali, legumi, frutta, verdura e oli vegetali, hanno una minore mortalità per malattie cardiovascolari e tumori, nonché una maggiore resistenza alle infezioni. La scelta vegetariana protegge la nostra salute ed evita sofferenze agli animali. Le ricorrenti crisi sanitarie dimostrano l’insostenibilità delle “fabbriche animali” sia per gli animali stessi che per la salute dei consumatori. Ognuno di noi può scegliere di aspettare la prossima emergenza sanitaria, oppure decidere per una sana e sicura alimentazione vegetariana.

 

Elenco dei pronto soccorso veterinari

EMILIA ROMAGNA:
Clinica veterinaria 4 zampe,
Via A. Gramsci 6/A - BIBBIANO (RE) Tel. 0522.88.34.80
Clinica veterinaria Avoni Ivano,
Via Emilia Levante 2/A - BOLOGNA (BO) Tel. 051.23.07.09
Clinica veterinaria cucchi,
Via Agnini 10 - CARPI (MO) Tel. 059.68.69.67
Clinica veterinaria estense,
Via Pianelle 31 - FERRARA (FE) Tel. 0532.72.00.33
Clinica veterinaria l'arca,
C.so Isonzo 99/A - FERRARA (FE) Tel. 0532.20.09.53
Clinica veterinaria privata Giardini Margherita,
Via Murri 10/A - BOLOGNA Tel. 051.39.22.90
Clinica veterinaria privata Parco Reno,
Via Ronzani 7/25 - CASALECCHIO DI RENO (BO) Tel.051.59.27.30
Clinica veterinaria privata Semprini Giovanni,
Via Montenero 24/a - BOLOGNA (BO) Tel. 051.64.91.706
Privata,
Via Beati 31 - PIACENZA (PC) Tel. 0523.57.98.37
S.Francesco,
Via P.Giordani S.Nicolò 71 - ROTTOFRENO (PC) Tel. 0523.76.20.27
 

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Crudeltà Iams

www.iamscruelty.com

"Ask the experimenters why they experiment on animals, and the answer is: 'Because the animals are like us.' Ask the experimenters why it is morally OK to experiment on animals, and the answer is: 'Because the animals are not like us.' Animal experimentation rests on a logical contradiction."
-Professor Charles R. Magel

www.kentuckyfriedcruelty.com

 

!!!

Quella dei circhi con animali è un’attività obsoleta che riesce a sopravvivere soltanto grazie ai cospicui finanziamenti pubblici e che registra un crollo verticale del pubblico pagante.

Lo spettacolo è basato su una continua violenza perpetrata agli animali: dalle condizioni di detenzione, spazi ristretti, catene e gabbie, al trasporto in carrozzoni/contenitori, per finire con l’addestramento, spesso coadiuvato con bastoni, fruste, finalizzato a soggiogare l’animale alla volontà dell’uomo e costringerlo a ripetere ridicoli ed innaturali esercizi. E’ difficile dire con precisione quanti animali siano attualmente prigionieri dei circhi perché manca un’anagrafe ed è impossibile eseguire un censimento serio, vista l’abitudine dei circensi di scambiarsi gli animali e parcheggiarli, a volte, in zoo o strutture fisse. Si stima comunque che in Italia siano almeno un migliaio gli animali costretti a questa vita, in molti casi si tratta di animali così detti “pericolosi”, tenuti legalmente prigionieri grazie ad una modifica “pro-circo” della legge che ne aveva vietato la detenzione. Così bisonti, ippotami, elefanti, tigri, leoni, orsi, coccodrilli e tanti altri, abbruttiti dalle allucinanti condizioni di detenzione, attraversano la nostra Penisola e costituiscono anche un rischio per la popolazione, come dimostrano le decine di incidenti occorsi negli ultimi anni e riportati nel dossier LAV.

Leggi il dossier LAV

http://www.infolav.org/allegati/2/3904_Dossier_Circo.pdf


 

Parola di Veronesi

prof. Umberto Veronesi

"Gli animali vanno rispettati e non uccisi per poi mangiarli. [...] Si tratta di una scelta che ho fatto molto tempo fa, perché sono fermamente convinto che gli uomini non abbiano diritto di provocare la sofferenza e la morte degli altri esseri viventi." [23 ottobre 2002]
"La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi. E' dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e calibrato. [...] Esistono poi prove scientifiche che questi alimenti, se consumati in quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano la resistenza contro le malattie infettive. I vegetariani, in genere, hanno non soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche invalidanti." [Corriere della Sera on-line, 2-7-2004]

 
 

Numeri da un pianeta in crisi

1 miliardo 300 mila:
le persone che potrebbero essere nutrite con grano e soia destinati ai bovini.
20%:
la quota di grano coltivato per nutrire persone.
38%:
la quota coltivata per nutrire bestiame nel mondo.
9 milioni di acri:
il terreno destinato alla coltivazione di vegetali, frutta e semi.
56 milioni di acri:
il terreno destinato alla coltivazione del fieno destinato a nutrire gli animali da allevamento.
260 milioni:
acri di foresta distrutta per fare spazio a pascoli.
40 mila:
i bambini che muoiono di fame ogni giorno.
10 mila:
i chili di patate che si ottengono da 1 acro di terra.
63:
i chili di manzo che si ottengono da 1 acro di terra.
5000 le tonnelate:
di antibiotici impiegate negli allevamenti europei. Di cui 1.500 per favorire la crescita degli animali.
1000:
animali estinti ogni anno a causa della distruzione delle foreste pluviali.
3 dollari:
costo di un chilo di proteine presenti nel frumento.
31 dollari:
costo di un chilo di proteine animali.
260 anni:
durata delle riserve se tutti fossero vegetariani.
13 anni:
durata delle riserve petrolifere mondiali se tutti gli esseri umani fossero carnivori
500 mila chili al secondo:
produzione di escrementi da parte di tutti gli animali d'allevamento negli Usa.
120 milioni di chili:
i rifiuti tossici prodotti ogni giorno dagli allevamenti di polli negli Usa.
17 miliardi:
i dollari spesi ogni anno per dare da mangiare agli animali nella sola Europa.
 

Le immagini parlano da sole.

 

Parte anche in Italia la nuova campagna-parodia mondiale contro i test cosmetici su animali.

Il detersivo più amato dagli italiani nasconde un piccolo sporco segreto. E la PeTA (People for the Ethical Treatment of Animals) lo ha svelato nel primo annuncio pubblicitario del suo genere per condannare i test cosmetici sugli animali da parte della Procter&Gamble.

La nuova campagna è stata lanciata anche in Italia dalla PeTA nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la newyorkese "Lady Bunny", star internazionale di cabaret e night clubs e Dan Mathews, Direttore Campagne Mondiali della PeTA.

La campagna apre una nuova frontiera nel mondo del boicottaggio. In passato venivano colpite direttamente le aziende, oggi invece la PeTA attacca i singoli prodotti sperimentati su animali, con pubblicità-parodie basate sulle stesse strategie di marketing delle aziende, per raggiungere così lo stesso target a cui è rivolta la vera pubblicità del prodotto.

Migliaia di animali soffrono e muoiono nei laboratori della Procter&Gamble durante test che non sono richiesti dalla legge. I ricercatori immettono sostanze chimiche negli occhi degli animali, li costringono ad inspirare e deglutire dosi massicce di composti chimici e spalmano il loro pelo o la loro pelle di sostanze irritanti. Oltre 550 industrie garantiscono la sicurezza dei loro consumatori usando metodi più accurati e, soprattutto, non utilizzando animali per i loro test".

Alla nuova campagna mondiale della PeTA il Wall Street Journal ha dedicato recentemente un ampio servizio.

 
 
 

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