dianavera

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POVERO ME

 

 

Se il muro fosse di pietra e non d'aria,
se attraverso il muro non si toccassero gli alberi,
se le alte sbarre d'ombra che ti rigano l'anima
fossero l'ombra di vere sbarre a cui potersi aggrappare,
se ricordassi lo scatto d'una porta che si chiude
alle tue spalle e il tintinnìo delle chiavi
alla cintura del carceriere che si allontana:
quale sollievo ne avresti nell'orrore!


Perché ciò che si chiude può tornare ad aprirsi,
la rocca più imponente può essere distrutta.
Ma dove sei non è porta, e nessuna porta s'aprirà.
E non è muro: nessun muro sarà abbattuto.
Le sbarre d'ombra sono le vere sbarre,
non saranno divelte. Tu confini con l'aria,
tocchi gli alberi, cogli i fiori, sei libera,
e sei tu stessa la tua prigione che cammina.

Margherita Guidacci, Il vuoto e le forme
 

 

 



 

GUILLAME DE MACHAUT

E se dal desiderio ricevo qualche pena, non me ne lamento, giacchè il suo dolcissimo sguardo ridente tutta addolcisce la pena che viene dal desiderio; tanto mi piace e mi diletta che io gioisco sopportandola come non avevo mai fatto prima. Per la sua bellezza senza arroganza che supera ogni altra, a mio avviso, e per la sua gentile accoglienza ognora sorridente, si che nutre nel piacere il mio cuore e tanto mi arricchisce che vivere cosi' mi basta ne' altro desidero.

 

 

(immagine Berthe Morisot)
 

INVITO AGLI AMICI

 

 

 

 

 

PLUTARCO

 

 Immag129

Non è difficile muovere obiezioni al discorso pronunciato da un altro, anzi è quanto mai facile, ben piu' faticoso, invece, è contrapporne uno migliore.

 

ANIME

 

NELL'AULA DEL MIO SPAZIO C'è IL CROCEFISSO

 

"La carità non si vanta, La carità non si gonfia, La carità non manca di rispetto, La carità non cerca il suo interesse, La carità non si adira, La carità non tiene conto del male ricevuto, La carità non gode dell'ingiustizia, La carità si compiace della verità." San Paolo
 

Sii forte e sereno anche nei giorni dell'avverso fato

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

PLATONE - CARMIDE

L'anima, o caro, si cura con certi incantesimi,

e questi incantesimi sono i discorsi belli.

 

IL VERBO AMARE

Il verbo AMARE è davvero di difficile coniugazione: il suo passato non è remoto, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è condizionale.

Image:1830s chemise.jpg

 

FIORI PER NOI

 

Sii tu a baciarlo, a spogliarlo,
ad accarezzarlo, senza per questo rifiutare le sue
carezze e i suoi baci. Che sia chiaro, chiarissimo
lampante che siete in due a fare l’amore, non uno solo
sopra l’altro, contro l’altro, a danno dell’altro.
Rifiuta il gioco del corri e scappa che può
divertire ma alla fine ti porterà alla trappola.
La civetteria è un ‘arma così povera ad infelice
che poi quando sei incastrata contro un muro
non ti rimane che sorridere e acconsentire.
Ma non c’è niente da nascondere, lo vuoi capire.
Devi prenderti il tuo piacere da lui come
lui lo prende da te, senza infingimenti;
con pari entusiasmo e passione. Fagli la corte,
inseguilo, parlagli apertamente. Decidi tu
quando vuoi fare l’amore, non lasciarlo mai
pregare e supplicare, perché poi quando decidessi
non sarà più una decisione ma un cedimento
e subito lui urlerà di essere il tuo padrone
e avrà ragione perché sarai stata vinta e
non vincitrice, avrai accettato la regola
del cacciatore che corre appresso alla preda.

Dacia Maraini

 

VIAGGIARE


Viaggiare è immorale, diceva Weininger viaggiando; è crudele,incalza Canetti. Immorale è la vanità della fuga, ben nota a Orazio che ammoniva a non cercare i eludere i dolori e gli affanni spronando il cavallo, perchè la nera angoscia,siede in groppa dietro al cavaliere che spera di farle perdere le proprie tracce.
........
L'avventura più rischiosa,difficile e seducente si svolge a casa;è là che si gioca la vita,la capacità o incapacità di amare e di costruire,di avere e dare felicità,di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura;è la che ci si mette a rischio . La casa non è un idillio;è lo spazio dell'esistenza concreta e dunque esposta al conflitto,al malinteso all'errore,alla sopraffazione e all'aridità, al naufragio. Per questo essa è il luogo centrale della vita, col suo bene e il suo male; il luogo della passione più forte,talora devastante - per la compagna o il compagno dei propri giorni, per i figli - e la passione coinvolge senza riguardi.
.........








 

FINESTRA


Ci sono fra i ricordi d'ogni uomo, cose che non si raccontano a tutti, ma appena agli amici. Ce ne sono altre che neanche agli amici si raccontano, ma appena a se stessi, e per di più sotto suggello di segreto. Ce ne sono, infine, altre ancora che persino a se stessi si ha paura di raccontare, e di tali ricordi ogni uomo, anche ammodo, ne mette insieme parecchi.

(F. Dostoevskij )

 
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ULTIMI COMMENTI

LETTERE PER NOI

...  una cieca avidità ci spinge a ricercare beni che nuoceranno e che certo non ci sazieranno mai; proprio noi che, se qualcosa potesse bastarci, l'avremmo già ottenuta; noi che non pensiamo quale gioia possa dare non chiedere nulla, come sia meraviglioso essere soddisfatti e non dipendere dalla sorte. Perciò caro Lucilio, ricorda sempre quanti vantaggi hai conseguito; e quando guarderai quante persone ti stanno davanti, pensa a quante ti sono dietro. Se vuoi essere grato agli dèi e alla tua vita, pensa al numero degli uomini che hai superato. Ma che hai a che fare tu con gli altri? Hai superato te stesso. Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente questi beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti. Se in essi vi fosse sostanza, finirebbero per soddisfare: invece eccitano la sete di chi beve. Lascia da parte le belle apparenze; e il futuro, dominio dell'incerto destino, perché implorarlo dalla fortuna? Meglio convincersi a non chiederlo. Perché, poi, chiedere? Perché ammucchiare, dimenticando la fragilità umana? Perché affannarsi? Ecco, questo giorno è l'ultimo; se non lo è, è vicino all'ultimo. Stammi bene.

LETTERE A LUCILIO, Seneca

 

DESIDERIO DI ABBANDONO E MERAVIGLIA

Mi hai insegnato che abbandonarsi

è una scommessa

e la riuscita deriva dallo stupore

la conchiglia si meraviglia di se stessa

rivelando che all'interno non ha colore.

Toti Scialoja
da Poesie
1961-1998

 

PER GLI AMICI

Ho amici che non sanno quanto sono miei amici. Non percepiscono tutto l'amore che sento per loro né quanto siano necessari per me. L'amicizia è un sentimento più nobile dell'amore. Questo fa sì che il suo oggetto si divida tra altri affetti, mentre l'amore è imprescindibile dalla gelosia, che non ammette rivalità. Potrei sopportare, anche se non senza dolore, la morte di tutti i miei amori, ma impazzirei se morissero tutti i miei amici! Anche quelli che non capiscono quanto siano miei amici e quanto la mia vita dipenda dalla loro esistenza...

Non cerco alcuni di loro, mi basta sapere che esistono. Questa semplice condizione mi incoraggia a proseguire la mia vita. Ma, proprio perché non li cerco con assiduità, non posso dir loro quanto io li ami. Loro non mi crederebbero. Molti di loro, leggendo adesso questa "crônica" non sanno di essere inclusi nella sacra lista dei miei amici. Ma è delizioso che io sappia e senta che li amo, anche se non lo dichiaro e non li cerco. E a volte, quando li cerco, noto che loro non hanno la benché minima nozione di quanto mi siano necessari, di quanto siano indispensabili al mio equilibrio vitale, perché loro fanno parte del mondo che io faticosamente ho costruito, e sono divenuti i pilastri del mio incanto per la vita. Se uno di loro morisse io diventerei storto. Se tutti morissero io crollerei. E' per questo che, a loro insaputa, io prego per la loro vita. E mi vergogno perché questa mia preghiera è in fondo rivolta al mio proprio benessere. Essa è forse il frutto del mio egoismo. A volte mi ritrovo a pensare intensamente a qualcuno di loro. Quando viaggio e sono di fronte a posti meravigliosi, mi cade una lacrima perché non sono con me a condividere quel piacere... Se qualcosa mi consuma e mi invecchia è perché la furibonda ruota della vita non mi permette di avere sempre con me, mentre parlo, mentre cammino, vivendo, tutti i miei amici, e soprattutto quelli che solo sospettano o forse non sapranno mai che sono miei amici. Un amico non si fa, si riconosce. [Vinìcius De Moraes)

 

 

AIUOLA

"Ben più gravi sono gli effetti prodotti in noi dall'ira e dal dolore con cui reagiamo alle cose, che non quelli prodotti dalle cose stesse, per le quali ci adiriamo o ci addoloriamo..."

 

NESSUNO IN NESSUN LUOGO

Prima di tutto, non agitarti. Non lo vedi? Tutto accadrà secondo quanto stabilito dalla natura. E poi, fra poco tempo, tu sarai nessuno in nessun luogo. Proprio come è accaduto a Adriano e Augusto prima di te.

(Marco Aurelio - Colloqui con se stesso)

 

"Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate. Accusate invece voi stessi perché non siete abbastanza poeti da evocare la ricchezza interiore, poiché per un creatore non esistono luoghi poveri e indifferenti"


(Rainer Maria Rilke - poeta 1875-1926)

 

 

« Ognuno è soloSpirito libero »

CONSULENZA FILOSOFICA

Post n°926 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da dianavera

 

 DSCN0801

 

 

Socrate,girando a piedi nudi per Atene,dava gratuitamente consigli,

spesso non richiesti,ai suoi concittadini nel tentativo di destarli dal loro

torpore etico e intellettuale.Solo una "vita esaminata", diceva, ha

valore,mentre quella che si trascina nell'incoscienza non solo è priva di

senso, ma non offre neppure profonde e durature soddisfazioni.

E' un' esistenza da sonnambuli,che ricorda le parole di Schopenhauer

per cui: "La maggior parte delle persone, se alla fine guarderanno

indietro, troveranno di aver vissuto per tutta la vita ad interim, e si

meraviglieranno di vedere che proprio ciò che hanno lasciato passare

senza considerarlo e senza goderlo E' STATA LA LORO VITA, ed è

stato proprio quello nell'attesa di cui hanno vissuto".

Antifonte,che - come tutti i sofisti - si faceva pagare,è certo più

"professionale" di Socrate: rimane a disposizione di quanti vogliono

discutere con lui, svolge le sue funzioni a orario fisso, risponde

solo se interrogato e, a giudicare dagli scritti che ci rimangono,

sa farlo con acume, competenza ed efficacia.


Nel corso della storia le malattie dell'anima sono state affrontate

in vari modi dalla medicina, dalla religione e,soprattutto nell'ultimo

secolo, dalla psicoanalisi.

Più recentemente si sono esplorate altre strade.


Le ns società,in particolare,scaricano responsabilità inedite su individui

che spesso non sono in grado di sostenerle,minano la consistenza

dell'identità personale,espongono tutti alla non facile convivenza con

culture diverse,vedono crescere il numero degli anziani soli e dei malati

non autosufficienti seguiti dalle istituzioni.


Ammazziamo il tempo immersi nel torpore, fuggiamo talvolta le

preoccupazioni con gli analgesici, innestiamo con rassegnazione il

pilota automatico per condurre un'esistenza opaca ma senza scosse,

ci lasciamo permeare dalla scontentezza, ci logoriamo per la fretta

e l'inquietudine,ci preoccupiamo di quali vestiti indossare e di quali

automobili comprare e ci dimentichiamo di noi stessi, dei modi migliori

di attribuire valore alla nostra vita, sia quella interiore che quella di

relazione.


Platone è meglio del Prozac? In molti casi si.

-------------- 
da "PICCOLI SOCRATI A DOMICILIO" di Remo Bodei - pag 31

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Commenti al Post:
MODERATOCANTABILE
MODERATOCANTABILE il 14/10/10 alle 10:58 via WEB
E' un vero peccato che siano in pochi a sapere che, spesso, Platone è molto meglio del Prozac. Che sia anche una moda, una delle tante che noi italiani importiamo dagli USA a scatola chiusa? Buona giornata!
 
 
dianavera
dianavera il 14/10/10 alle 21:11 via WEB
Buona serata e grazie del tuo passaggio qui.
 
liomax1
liomax1 il 14/10/10 alle 15:27 via WEB
Il mio papà aveva affisso a casa, di fronte alla porta di ingresso, una mattonella sulla quale era scritto: "NON MI DATE CONSIGLI: SO SBAGLIARE DA SOLO." Non capisco il perché su PEOPLE il mio vecchio profilo venga indicato più frequentemente ora che l'ho praticamente abbandonato di prima. Misteri di LIBERO! Un caro saluto. Lio
 
 
dianavera
dianavera il 14/10/10 alle 21:12 via WEB
In ogni caso è una bella pubblicità! Grazie Lio d'esser passato a trovarmi.
 
hengel0
hengel0 il 14/10/10 alle 15:29 via WEB
Buon pomeriggio tesoro*________*Baiotto;)
 
 
dianavera
dianavera il 14/10/10 alle 21:14 via WEB
"Come massima disgrazia della nostra epoca, che non permette ad alcunché di pervenire a maturità, devo considerare il fatto che nell’istante prossimo si consuma quello precedente, si sprecano i giorni e si vive sempre alla giornata, senza combinare nulla". (J. W. Goethe, lettera del novembre 1825) ---------Buona serata cara Hengel
 
dolly.1
dolly.1 il 14/10/10 alle 21:25 via WEB
Platone è sicuramente migliore del Prozac.. Carissima amica il tuo omaggio l'ho gradito con vero piacere.. Pablo Neruda è uno dei miei poeti preferiti.. Grazie di cuore. Un abbraccio. Dolly
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 14:55 via WEB
...mi godo questa luce ultimadella fine senza fine.Profondaquanto più nel ritrarsipare scalfire.Che non possiede,che spossessa le cose e te,riducendo all'osso e al bianco... Remo Pagnanelli
 
claranera
claranera il 14/10/10 alle 21:46 via WEB
passo a salutarti e a dirti,Rita.... un abbraccio ....
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:02 via WEB
E' bello camminare lungo il torrente: / non si sentono i passi, non sembra / di andare via. / Dall'alto del sentiero si vede la valle / e cime lontane ai margini / della pianura, come pallidi scogli / in riva a una rada - Si pensa / com'è bella, com'è dolce la terra / quando s'attarda a sognare il suo tramonto / con lunghe ombre azzurre di monti / a lato. / - Si cammina lungo il torrente: / c'è un gran canto che assorda / la malinconia - Antonia Pozzi - "Sentiero"
 
yesmartina
yesmartina il 15/10/10 alle 08:01 via WEB
..I TUOI PENSIERI, LE TUE SCELTE sul blog, sono sempre qualcosa che riossigena. Un abbraccio immenso Marti
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:05 via WEB
Ma l'ombra innamorata non ascoltò i miei versi. Volse il viso verso la notte e scosse dalle pieghe della tunica uno specchio d'oro, dei papaveri in fiore, una treccia di asfodeli; e mi tese un giunco cresciuto sulle rive del Lete. Provai immediatamente il desiderio della saggezza e della sapienza delle cose terrestri. E vidi nello specchio la tremula immagine trasparente dei flauti e delle coppe e degli alti cappelli a punta e dei volti freschi dalle labbra sinuose; e mi apparve il senso oscuro degli oggetti. Poi mi chinai sui papaveri e morsi gli asfodeli e il mio cuore fu terso di oblìo; e la mia anima prese per mano l'ombra, per scendere fino al Tenaro. Marcel Schwob da La lampada di Psiche
 
 
AngeloQuaranta
AngeloQuaranta il 27/10/10 alle 07:39 via WEB
permettimi di associarmi, lasciami condividere queste due righe di poche parole ma sincere, essenziali.
 
donnaisabella
donnaisabella il 15/10/10 alle 11:24 via WEB
Solo di quello? Naaaaaaa.... ma non lo fanno sapere, altrimenti chiuderebbero per fallimento tutte le case farmaceutiche :-)
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:10 via WEB
Le mie tristezze sono povere tristezze comuni. Le mie gioie furono semplici semplici così, che se io dovessi confessarle a te arrossirei... -------------- Sergio Corazzini da Desolazione di un povero poeta sentimentale
 
arsenio1491
arsenio1491 il 15/10/10 alle 14:46 via WEB
Qualche volta,non spesso,si leggono post saggi e questo è uno di quelli:l'ho leyyo e riletto.Con questo non voglio dare d intendre che ne scriva.Ciao e buon fine settimana.
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:16 via WEB
senz'altro ne scrivi ... Buon fine settimana a te!
 
fatastrega2
fatastrega2 il 15/10/10 alle 17:39 via WEB
Che senso ha la vita? Perché sono qui? Perché dovrei fare la cosa giusta? E che cos'è la cosa giusta?....buon pomeriggio Diana,Angela
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:16 via WEB
"In teoria vi è una perfetta possibilità di felicità: credere all'indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo... Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato...". Il libro: - Aforismi di Zürau
 
briciolabau
briciolabau il 15/10/10 alle 20:00 via WEB
Ti auguro una dolce serata, con affetto ti abbraccio Isa...(clicca)...
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:19 via WEB
Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi; e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono, le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare lento ma non si ferma mai. Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari (1940)
 
joyfulman4
joyfulman4 il 15/10/10 alle 23:03 via WEB
Mi ritengo uno spettatore divertito ed irriverente della vita, e non la prendo troppo sul serio, perchè è solo un battito d'ali, che a volte neanche si realizza per i più sfortunati, e faccio due citazioni di Aristofane... "Il saggio cerca di raggiungere l'assenza del dolore, non il piacere".... "La speranza è un sogno ad occhi aperti" ... Buona Notte... da ... JOY ...
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 15:22 via WEB
per Joy...............Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi che certo guarderanno male la nostra gioia, talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero? Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza addita, senza badare affatto che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero? Nell'amore isolati come in un bosco nero, i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza, saranno due usignoli che cantan nella sera. Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile, non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio. Uniti dal più forte, dal più caro legame, e inoltre ricoperti di una dura corazza, sorrideremo a tutti senza paura alcuna. Noi ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito, cammineremo insieme la mano nella mano, con l'anima infantile di quelli che si amano in modo puro, vero? (Paul Verlaine)
 
   
joyfulman4
joyfulman4 il 21/10/10 alle 12:58 via WEB
Ti ringrazio tantissimo per il "vestito" su misura che mi hai regalato, mi piace, e mi sta benissimo addosso, direi che mi calza a pennello... anche nel colore...si vede e si capisce che hai scoperto la mia personalità, complimenti... e grazie di nuovo... JOY ...
 
brenda.1970
brenda.1970 il 16/10/10 alle 21:26 via WEB
Condivido quanto asserito da Schopenhauer, riguardo l'attesa, d'altra parte è il tema di tanti altri autori - per citarne uno - Buzzati, che nel "Deserto dei Tartari" ne fa l'obiettivo di vita del tenente Drogo. L'attesa trova le sue radici nella profonda insoddisfazione e nella impossibilità di razionalizzare il "senso della vita". A volte diventa "il mal di vivere"...e a quel punto deve intervenire "la pillola della felicità" che - se funziona - non criminalizzerei! Non trovo che sia una "delega" ma semplicemente un aiuto laddove la natura ha abbondato in sensibilita' ed emotività ed è stata ingenerosa sotto altri aspetti! Per fortuna io non ho di questi problemi....ora ti auguro una buona serata..ti saluto, ho da fare, devo scegliere ....un antidepressivo che funzioni! ;) ....ti prego non consigliarmi quello che stai pensando ..:):):)
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 21:54 via WEB
L'amore cura ogni male E' un potente analgesico naturale E' di questi giorni la notizia che il mal d'amore si cura con una speciale pillola: ora si scopre che, quando ci si ritrova con un forte mal di testa, non è sempre necessario ricorrere all'aspirina: basta pensare alla persona amata e il dolore probabilmente diminuirà senza ricorrere ai farmaci. L'amore è infatti un potente analgesico che agisce sulle stesse aree neurali prese di mira dall'azione dei farmaci antidolorifici, le aree "primitive" e profonde del cervello che presidiano l'appagamento e il piacere, e sulle quali agiscono anche le sostanze stupefacenti come la cocaina. Insomma, aveva ragione Virgilio quando scriveva. "Amor vincit omnia", ossia, l'amore vince tutto? Almeno nel caso del dolore sembra di sì. ............con un abbraccio mentre ti immagino sorridere
 
   
brenda.1970
brenda.1970 il 17/10/10 alle 22:28 via WEB
Io non sorrido, io rido.....:-) sono al corrente di "Amorex" la pillola che viene dall'Austria......ma - tra il serio e il faceto - eliminare questo tipo di sofferenza che il nostro inconscio va a cercare a che servirebbe? .....a cercarne un'altra .....!!!!!
 
     
dianavera
dianavera il 18/10/10 alle 13:39 via WEB
Non sappiamo sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi.
 
carbonediamante
carbonediamante il 17/10/10 alle 00:01 via WEB
Quando studiavo filosofia alle superiori mi annoiavo da morire... parlare con filosofi morti.. eppure sono loro che hanno fatto pensiero e a distanza di secoli continuano a parlarci, a farci riflettere... ....dobbiamo ancora ringraziarli. buona domenica.
 
 
dianavera
dianavera il 17/10/10 alle 22:02 via WEB
Omaggio e ringraziamenti a "carbonediamante" ..........................Sara Teasdale,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Finché posso ================ Vento, grandine, pioggia tempestosa, foschia che vela il giorno al suo languire, d’anima e corpo ogni pena gravosa finché posso vorrei per te patire. E se potessi amarti t’amerei perché in una notte infinita presto si perderanno i giorni miei e anche la pena mi sarà proibita.
 
violette51
violette51 il 17/10/10 alle 23:15 via WEB
purtroppo è il vortici che ti cattura...ci vuole tanta forza..ciao vio
 
 
dianavera
dianavera il 18/10/10 alle 13:48 via WEB
ciao Violette -------------Ogni gioia smisurata (exultatio, insolens laetitia) nasce sempre da un'illusione che ci fa credere di aver trovato nella vita qualcosa che non è possibile trovarci: la soddisfazione duratura dei desideri che ci tormentano e che rinascono sempre di nuovo, insomma, il rimedio ad ogni affanno. Ora, ogni illusione di questo genere dovrà prima o poi infallibilmente svanire; e questo ci sarà fonte di dolore amarissimo, e molto più intenso che non la nostra primitiva gioia. Sotto un tale aspetto, la gioia è simile a una vetta scoscesa da cui non si può discendere che a precipizio. ----------- Arthur Schopenhauer - Il mondo come volontà e rappresentazione
 
STREGAPORFIDIA
STREGAPORFIDIA il 18/10/10 alle 15:03 via WEB
Non male...un abbraccio carissima...buon pomeriggio...Sonia
 
 
dianavera
dianavera il 18/10/10 alle 15:08 via WEB
Grazie Sonia
 
Alba_in_una_foto
Alba_in_una_foto il 18/10/10 alle 20:18 via WEB
Ammazziamo il tempo immersi nel torpore, fuggiamo talvolta le preoccupazioni con gli analgesici, innestiamo con rassegnazione il pilota automatico per condurre un'esistenza opaca ma senza scosse, ci lasciamo permeare dalla scontentezza, ci logoriamo per la fretta e l'inquietudine,ci preoccupiamo di quali vestiti indossare e di quali automobili comprare e ci dimentichiamo di noi stessi, dei modi migliori di attribuire valore alla nostra vita, sia quella interiore che quella di relazione....e dopo queste parole che condivido con anima e cuore, credo non ci sia molto da aggiungere, ma molto da pensare..Buona serata dolce signora della poesia..
 
 
dianavera
dianavera il 18/10/10 alle 20:57 via WEB
la nostra vita è segnata dalla dipendenza. Ci basta un frammento di felicità, per viverne l’astinenza, nella speranza che il miracolo di nuovo accada. Ci dice che la nostra vita è segnata da un’insanabile miscuglio di gioia e dolore. Ci insegna infine a guardare in faccia alle cose. A riconoscere l’autentico che accade. A non farci fregare dall’ottimismo cieco, dalle felicità sbandierate, dal brillante successo. La vita è questa. Non se ne danno altre. Richard Yates ancora una volta rifiuta la cecità, si vieta trucchi da quattro soldi, come avrebbe detto Raymond Carver. E ci consegna una sfida: penetrare oltre le apparenze. Non trovare alibi, non accontentarci, e trovare la nostra autentica strada. [Dalla recensione di Simone Cerlini a Easter Parade di Richard Yates (ed. minimum fax) - dalla rivista culturale telematica Scritti Inediti] -----------grazie cara Ross
 
maresogno67
maresogno67 il 18/10/10 alle 22:36 via WEB
decisamente si! ciao. Gianni
 
 
dianavera
dianavera il 23/10/10 alle 18:10 via WEB
Le mattine dei nostri anni perduti, i tavolini nell'ombra soleggiata dell'autunno, i compagni che andavano e tornavano, i compagni che non tornarono più, ho pensato ad essi lietamente. Perché questo giorno di settembre splende così incantevole nelle vetrine in ore simili a quelle di allora, quelle di allora scorrono ormai in un pacifico tempo, la folla è uguale sui marciapiedi dorati solo il grigio e il lilla si mutano in verde e rosso per la moda, il passo è quello lento e gaio della provincia. Attilio Bertolucci Gli anni da "Lettera da casa" (1951)
 
claranera
claranera il 19/10/10 alle 08:43 via WEB
..mi voglio impegnare...^_^!!!!è solo un periodo un po' particolare (...per rispondere al commento sul mio blog)
 
 
dianavera
dianavera il 23/10/10 alle 19:01 via WEB
Finalmente ho trovato il segreto,la chiave di cristallo che apre ciò che scrivo,e un po' ne ho paura.Forse nell'infinità dei campidove, sul limitare del fiume, fiorisce il giglioho visto le tracce che hai lasciatocosì come te - in un miraggio di tempo -hai visto me all'ombra di quel dirupo.Se la tua bocca, appena apertain un delirio di melograni,mi ha toccato appena al di là del sogno,io non me lo ricordo.Quel che invece rammento,nel flusso impreciso delle memorie notturne,è la vampa rovente di un pensiero d'amore.Una pura e semplice ipotesi d'amore. Nuno Júdice
 
   
claranera
claranera il 25/10/10 alle 15:41 via WEB
.....sussurro di bene...da lontano
 
o3radovicka
o3radovicka il 19/10/10 alle 09:51 via WEB
Mi piace il tuo blog non per razionalità di grandi filosofici, ma per la tua sensibilità pratica umana.. hai dimostrata con me, e ti ringrazio di cuore.. In questo mondo di blog ero abituata i rapporti con feedback in vece il tuo rapporto ho percepita senz’ unico.. sei arrivata con le parole giusto e i gesti nobili..Ti ringrazio davvero.. mi permetti: un abbraccio sincero! Serena giornata! Radovicka!
 
 
dianavera
dianavera il 23/10/10 alle 19:02 via WEB
Grazie dolce Radovicka
 
OvunqueSei1982
OvunqueSei1982 il 19/10/10 alle 11:10 via WEB
Molte cose sono meglio del prozac, non solo Platone!
 
 
dianavera
dianavera il 23/10/10 alle 19:02 via WEB
Hai ragione caro Roby
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 19/10/10 alle 19:09 via WEB
Il pilota automatico non l'ho mai inserito e, infatti, vado a sbattere di continuo. Risparmio in prozac però! :D
 
 
dianavera
dianavera il 23/10/10 alle 19:05 via WEB
Io le spiegai che l'amore non esisteva, che era un'invenzione di un italiano chiamato Petrarca e dei trovatori provenzali. Che quanto la gente credeva un cristallino fiotto dell'emozione, una pura effusione del sentimento era il desiderio istintivo dei gatti in calore celato dietro le belle parole e i miti della letteratura. Non credevo in nulla di tutto questo, ma volevo fare l'interessante. La mia teoria erotico-biologica, tuttavia, lasciò la zia Julia piuttosto incredula: credevo davvero a quelle idiozie? -Sono contro il matrimonio, -le dissi, con l'aria più pedante che mi riuscì. -Sono sostenitore del cosiddetto amore libero, ma che, se fossimo onesti, dovremmo chiamare, semplicemente, la copula libera. Mario Vargas Llosa, La zia Julia e lo scribacchino (1977)
 
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INFO


Un blog di: dianavera
Data di creazione: 13/06/2006
 

MALINCONIA


" Oggi ho da fare molte cose :
devo uccidere fino in fondo la memoria
devo impietrire l`anima
devo imparare di nuovo a vivere."

Anna Achmatova

 

 

NON SONO RILEVANTE

Non mi interessano le classifiche, i premi, il numero delle visite. Mi interessa che gli amici che passano di qui si fermino qualche istante.

Che trovino qualcosa che li faccia sorridere, riflettere, che li faccia sentire meno soli,  qualcosa che riesca a consolarli ...

Il premio siete voi.

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DESOLATIO


Dice il mio dizionario
che la parola desolazione
proviene dal latino desolatio, genítivo desolationis;
E che fu nel milleseicentoundici
che qualcuno la scrisse
per la prima volta
dopo avere affilato la penna
di un'oca bianca.
Dice anche
che solitudine, rovina e distruzione
sono i suoi signíficatí principali.
Ma niente dice il dizionario
del cuore della gente
che cammina per la strada;
niente dice di noi,
niente dice dei cortili
del carcere o della caserma...."


BERNARDO ATXAGA

 

CONOSCERSI

mi è capitato molte volte di vedere persone “troppo sensibili” ferire gli altri senza alcuna necessità. E ho visto anche persone “sincere e aperte” usare la logica per imporre i propri interessi, senza neanche esserne consapevoli. Ho visto infine persone “brave a leggere nel cuore degli uomini” lasciarsi ingannare senza sforzo da adulatori visibilmente insinceri. A questo punto mi sembra naturale chiedersi cosa ognuno di noi alla fin fine conosca di se stesso…

Haruki Murakami
 

CHASSERIAU




Coltivare i piaceri, e saper cogliere le occasioni di assaporarli, rammentando

che forse non si ripresenteranno, o quantomeno che sono uniche nel loro genere, e che conviene onorarle. Piacere,  guida della vita, come scrive Lucrezio.

Piacere dei sensi, dell'arte, del simbolo, della scoperta, della creazione, dell'armonia, del gioire insieme, dell'emozione solidale o solitaria, della vittoria sull'ingiustizia, del male superato.

I piaceri molteplici della vita sono da prendere e da coltivare: sono la materia prima della felicita'.

 

ANEMONI

"Come geloso, io soffro quattro volte:
perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo,
perché temo che la mia gelosia finisca per ferire l'altro,
perché mi lascio soggiogare da una banalità:
soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri".

da FRAMMENTI DI UN DISCORSO AMOROSO di Roland Barthes
 

FRIED



lasciarti essere te

tutta intera


Vedere
che tu sei tu solo
se sei
tutto ciò che sei

la tenerezza
e la furia
quel che vuole sottrarsi
e quel che vuole aderire
Chi ama solo una metà
non ti ama a metà
ma per nulla
ti vuole ritagliare a misura
amputare
mutilare
Lasciarti essere te
è difficile o facile?
Non dipende da quanta
intenzione e saggezza
ma da quanto amore e quanta
aperta nostalgia di tutto-
di tutto
quel che tu sei
Del calore
e del freddo
della bontà
e della protervia
della tua volontà
e irritazione
di ogni tuo gesto
della tua ritrosia
incostanza
costanza
Allora
questo
lasciarti essere te
non è forse
così difficile.

--

 

OMAGGIO A BALLA

Un uomo è più 'grande' di un altro solo se sale sulle sue spalle.
(Bertold Brecht)

 

SPERANZA

Quando solo siedo al mio focolare,
E odiosi pensieri mi vestono di tristezza,
Quand'anche i sogni vengon a meno all'occhio della mente,
E non ci son fiori per la nuda brughiera della vita,
Tu, dolce Speranza, profumami di magia:
Sì, portami via sulle tue ali d'argento.

Se, colto dalla notte dove i rami intrecciati
Escludono il raggio lucente della luna,
il tetro Sconforto impaurisse i miei pensieri,
E, accigliato, fuggisse la dolce Allegria,
Ti prego,
un raggio affaccia di luce per lo sconnesso
Tetto di paglia, scaccia lo Sconforto Maledetto.

E se la Delusione,
madre dell'Angoscia,
La figlia spingesse a predare il mio cuore sbadato,
Quando, come una nube, sull'aria assisa
S'appresta a colpire la vittima ammaliata,
Tu cacciala via, dolce Speranza, col tuo viso di luce
Spaventala,
come la mattina quando terrorizza la notte.

Quando il destino racconta, di quelli che più amo,
Storie di dolore al mio cuore spaventato,
Tu, Speranza, occhi di luce, la mia fantasia
Morbosa rallegra, dammi dolce conforto:
Illuminami di cielo, danza
Sul mio capo con le tue ali d'argento.

(Keats)

 

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BLAGA DIMITROVA

 

Da questo momento vivrò senza amore.
Libera dal telefono e dal caso.
Non soffrirò.
Non avrò dolore né desiderio.
Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne – ma non più ardente il mio volto.
Non immersa in abissi di dolore – ma non più verso il cielo in volo.
Non più cattiverie – ma nemmeno gesti di apertura infinita.
Non più tenebre negli occhi, ma lontano per me non s’aprirà l’orizzonte intero.
Non aspetterò più, sfinita, la sera – ma l’alba non sorgerà per me.
Non mi inchioderà, gelida, una parola – ma il fuoco lento non mi arderà.
Non piangerò sulla crudele
http://www.giuseppeborsoi.it/wp-content/uploads/2007/12/ridimensiona-divittorio_corcos.jpg spalla – ma non riderò più a cuore aperto.
Non morrò solo per uno sguardo – ma non vivrò realmente mai più.


 

INDIA DEL NORD E NEPAL (2007)

Potrei scriverne ma non voglio annoiare con la cronaca : New Delhi,Jaipur, Abhaneri, Fatehpur Sikri, Agra, Sikandra, Gwalior,Orcha, Khajuraho, Raneh Falls, Varanasi,Katmandu, Bhaktapur, Patan.

E’ successo come in un incontro con una persona sconosciuta. Ne avevi sentito parlare ma quando l’hai davanti tutto è diverso, lei ti sorprende.

Non è il tuo ideale ma l’ami a prima vista. L’ami nonostante i suoi difetti. Anche se è sporca e tu sei un fanatico della pulizia. Sono quegli sguardi e quei sorrisi che entrano dentro e non ti lasciano più. E' la felicità delle emozioni

La sua eleganza, i suoi colori, le sue contraddizioni, la sua grandiosità e la sua miseria, tutto ti conquista, ti meraviglia, ti fa impressione.

Città, palazzi, villaggi, bambini, donne, uomini, santoni, animali. La vita e la morte fanno meno paura, ti senti più fatalista, più leggero. Se poi riesci a liberarti dai pregiudizi e guardi non solo la superficie delle cose ti trovi a riflettere su cosa avvicina alla GIOIA. Non quello che si ha ma come si è. Come si puo’ diventare avendo cura del proprio spirito, se si riesce riavvicinandosi alla religione e a Dio ed anche riavvicinandosi agli uomini. Un miglior rapporto con se stessi e con gli altri.

Il Gange e l’antica Benares riescono a conquistarsi un posto speciale. Le cerimonie religiose e le cremazioni dalla barca a remi non si dimenticheranno mai, Vanno vissute e sentite, raccontarle non è facile, tradurre in parole le emozioni le riduce, si rischiano banalità e sdolcinature.

L’invito agli amici lettori è di partire, non importa quando. Il viaggio è bello,  è  una  magia che avviene  dentro di te , il rischio è che potresti scoprire quanto sei diverso da come credevi.

 
 

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