il senso della vita

Napoli


 E' una settimana che siamo tornati da questa città ed è una settimana che penso di scrivere qualcosa, questo mi capita spesso (quello di scrivere) quando non riesco a focalizzare, quando la mia visione è confusa.Così inizio raccontando dell'incanto:Il grande cuore dei napoletani, questo raccontarsi a tutti, aprirsi in modo gentile, questa cordialità che non è assolutamente finta, nè di facciata per il turista, tutto ciò mi ha fatto innamorare delle persone. Certo, per una che parla anche con i muri (come ha detto mia figlia) era normale che si trovasse bene, ma il cameriere che consola gentilmente la mia bambina in lacrime con problemi di "cuore" o la chiacchiera con mamma e figlia all'edicola, insomma mi è piaciuto tantissimo quella parola in più, che non è solo il buongiorno di uno che entra e l'arrivederci di quando vai via. Mi piacevano le canzoni napoletane suonate vicino ai ristoranti, le risate che ci siamo fatti in una trattoria, con il proprietario che intratteneva i clienti, mi piaceva anche pulcinella travestito che nonostante avesse bisogno di soldi, vendendo degl'improbabili fischietti, ti strappava una risata con una battuta. I dolci, e per me soprattutto le sfogliatelle, mi sono sfinita, dopo il fioretto di quaresima, quarantasei giorni senza dolci, in 4 giorni ho recuperato tutto. Il Cristo velato, è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella cappella Sansevero di Napoli, non ne avevo mai sentito parlare, se non da mia nipote che l'aveva visto, quindi dopo una coda di 2 ore e 1/2, anche io ho potuto ammirare questo incanto, forse, perchè qualche anno fa ho visto la Sindone e sono rimasta colpita, o perchè siamo capitati a Napoli dopo i giorni della Passione e della Pasqua, ma quando sono arrivata e ho visto il Cristo velato, la sua bellezza mi ha commosso, i particolari che si intravedono sotto la leggerezza del velo: le stigmate, la frustata sul costato, i capelli; qualcosa di straordinario.San Gregorio Armeno, io che adoro i Presepi, ho percorso questa via non so quante volte, ammirando i Presepi antichi, la maestria dei volti e delle vesti, l'arte presepiale in tutte le sue sfaccettature antica e moderna, mi faceva venire voglia di Natale e mi ha fatto apprezzare il fatto di non essere venuta a Napoli in quel periodo (mio grande desiderio) perchè non avrei potuto gustare niente.I contrasti della città, gli edifici antichi, con edifici più fatiscenti, colonne di monumenti e lenzuoli al vento, una piccola cupola, un santo e un condominio con la facciata rovinata, tutti scorci da fotografare.Quello che abbiamo appena sfiorato:Un paio di episodi che ci hanno turbato, colpa nostra, che lasciando per sbaglio il circuito turistico della città, siamo incappati in dinamiche particolari, che non sono usuali nella nostra Firenze e che ci hanno messo un po' di paura.Quando siamo rientrati a casa, la notizia del giovane attore del"la paranza dei bambini" accoltellato, qualche ora prima eravamo vicino a quella zona o il proiettile vagante che ha colpito la bambina di 4 anni, proprio vicino ad una strada che avevamo percorso, abbiamo iniziato a guardare documentari, film sull'argomento e la paura è cresciuta, insieme alla gioia che alla fine la vacanza era andata per il meglio.E' allora Napoli cos'è?Due facce di una moneta, una meravigliosa e straordinaria, fatta dalle brave persone, da quelle che ieri sono scese in piazza per dire basta DisarmiAmo Napoli e l'altra, quella che fa paura a noi, ma anche ai napoletani, quella della camorra che è viva e presente e che forse percepisci anche te come turista.Sarà la mia tendenza a vedere il bicchiere mezzo pieno, a trovare sempre il bello delle cose, a guardare il cuore delle persone e la speranza che tutto possa migliorare, ma io a Napoli ci tornerei. Forse Napoli è proprio quel Cristo velato, la meraviglia e la sofferenza che si intravede sotto quel velo.Grazie per questi giorni meravigliosi