il senso della vita

Ada


C’era una volta, una piccola bambina, nata da una mamma che non voleva far sapere a nessuno della sua esistenza e che di nascosto partorì in un paesino vicino a Marradi, si diceva fosse una nobil donna e che la bambina fosse frutto di un’amore impossibile, ma queste sono solo leggende. La piccola, ancora calda, fu affidata a la levatrice, Caroli Agata che con cura l’avvolse in una coperta e nella notte tra il 7 e l’8 novembre 1895, la portò nella casa comunale di Marradi a denunciarne la nascita, agli atti rimase che la levatrice veniva da lontano, ma non si sa da dove. Così l’ufficiale giudiziario decise un nome per la piccola, Ersilia Lavagni, la stessa mattina fu battezzata nella chiesa e poi la stessa levatrice si mise in cammino per portare la piccola a Firenze all’Ospedale degli Innocenti.Fù abbandonata al suo destino, al destino di chi non avendo una famiglia, gira per le famiglie degli altri, non so come questa bambina abbia vissuto quegli anni, affidata alle famiglie nei dintorni di Borgo San Lorenzo, dicevano che cercavano di mandare i bimbi vicino alle mamme naturali, in modo che queste in silenzio potessero vederli crescere.La famiglia con cui passò più anni fù quella di Luigi Chiarugi e la moglie Enrichetta, ben 12 anni.Rientrata in istituto fù affidata ad altre famiglie, tante, troppe,  poi finalmente conobbe una brava persona, Alberto, che l’amava e che voleva formare con lei una famiglia, la loro, la chiamava Ada, la sua Ada, non gli piaceva il nome Ersilia, dopotutto non era un nome scelto con amore.Sposó Alberto nella chiesa di San Giuseppe a Firenze, si diceva che a quel matrimonio parteciparono anche delle persone ben vestite, erano in fondo alla chiesa, ma non appena finì la cerimonia queste persone erano già sparite, lei già aspettava il suo primo bambino Omero, il primo di quattro meravigliosi figli, Luciana, Anna Maria e il più piccolino Giancarlo (non chè mio adorato babbino).La vita con lei però fu crudele, quando il suo piccolino aveva solo quattro anni e lei finalmente gioiva per la sua meravigliosa famiglia, morì, a soli 44 anni, lasciando i suoi figli con l’amorevole babbo.Nonna Ada, non ti ho conosciuto, ma ho passatao qualche mese della mia vita a cercare tue notizie a vedere se riuscivo a dare un nome a quella donna che ti aveva dato alla luce, ma erano passati troppi anni, tutti erano morti, levatrice, famiglie affidatarie, ma tu ormai saprai già chi è, e sarai tra le sue braccia.Ti volevo dire che ti voglio bene e che ti sento vicina, questo è il periodo che iniziai le mie ricerche, nel 1995, proprio per il tuo compleanno, ho visitato quei luoghi, quelle montagne con gli alberi dei meravigliosi colori dell’autunno , gli stessi luoghi che ti hanno visto nascere e crescere. Buon Compleanno Nonna Ada!Ilaria