il senso della vita

Berto, Chico e Apo


Oggi stavo tornando a casa in motorino quando ha attraversato la strada il mio fratellone, era in bicicletta e probabilmente stava ritornando a lavorare, non c'è stato il tempo di fermarsi e fare due chicchiere, il verde è scattato ed è stato un saluto fugace. Ma quanto gli voglio bene, quanto sono legata a loro, i miei tre fratelli che mi hannno tirato le treccine, mi mettevano a fare il portiere sulla porta di casa e il loro gol finivano prima sul mio viso, mi insegnavano a sciare, soprattutto il mio fratello maggiore con la sua infinita pazienza. Con ognuno mi sono sentita legata in modo diverso, il più grande (Berto) era come un secondo babbo, sempre stato un ragazzo maturo e responsabile, quando mio babbo doveva stare fuori casa per lavorare, lui era veramente un suo "sostituto". Il mezzano (Chico) mi ha portato sempre fuori con se, forse perchè facevo una scuola femminile ed allora, io gli presentavo le mie amiche e lui, già quando avevo sedici anni, mi portava con se in discoteca la sera dopo cena. Il più piccolo (Apo), quello che ora vive a Francoforte e mi manca tantissimo, è stato il fratello, proprio fratello, amorevole affettuoso, protettivo, mi ha aiutato e "coperto" nelle prime uscite con i fidanzatini.Abbiamo condiviso tanto, abbiamo giocato e litigato, chicchierato la sera prima di dormire, a luce spenta. Abbiamo riso e trascorso un infanzia serena e spenzierata, anche se c'erano problemi i miei genitori hanno sempre rispettato la nostra età e non ci hanno coinvolti.  Sono riusciti a regalarci dei bei viaggi con il camper in tante capitali d'europa. I miei fratelli, una parte del mio cuore è dedicata a loro!