il senso della vita

Quello che porterò nel cuore


 C'è un giorno che rimarrà indelebile nella mia vita, il giorno in cui i "sussurri" sono diventai voce, in cui una mano mi ha accarezzato  il viso, in cui i miei occhi hanno incrociato i suoi, carichi di dolore e gioia per il non sentirsi abbandonata, per aver rivisto i nipoti, le figlie. Un bel viaggio, insieme ai miei genitori e a mio fratello; un sogno che si era trasformato, infatti mentre percorrevo quella strada che mi conduceva a questo piccolo paesino ai confini con il Parco Nazionale d'Abruzzo, rivedevo in quelle curve un sogno che feci parecchio tempo fa, un sogno che mi riportava in quei luoghi.Era un viaggio che dovevo fare, come una cosa già scritta, un cammino preciso, tutto è stato perfetto, i tempi, l'arrivo dalla nonnina proprio mentre mangiava, il pranzo con i miei zii che era tanto che non vedevo, di nuovo una visita alla nonna e la partenza, poi il saluto fugace con gli altri zii di Roma, ma soprattutto il fatto di essere arrivata alla stazione a prendere il treno che mi avrebbe portato a San Vincenzo (con arrivo alle ore 23.15), solo dieci minuti prima che passasse. Firenze, Alfedena, Roma, Albinia stazione, San Vincenzo, quasi mille kilometri in una giornata, senza un filo di mal di testa, stanchezza, con una serità nel cuore unica.Sarà questa grande fede che la circonda, che protegge anche noi; una volta per telefono si mise a piangere perchè non riusciva a pregare per tutti i nipoti, eravamo troppi, mi commossi a tanto amore. Nonna, quello credo che sarà l'ultimo giorno in cui ti ho visto viva e lo porterò sempre nel mio cuore, ora prego solo che tu possa trovare tutta la serenità la pace e la gioia che meriti riabbracciando il Nonno in Paradiso. Ti voglio un bene infinito e per sempre.Ilaria